Grazie per il bentornato Cono.
Bello Amare!
Ma credo che anche le donne che sono state massacrate dal compagno, o uccise con il veleno per topi, o quelle che invece di seguire la propria strada hanno accettato che venissero loro tarpate le ali, abbiano subito o non abbiano cercato il riscatto perchè amavano (troppo).
Quindi l'amore ha due facce (a volte anche tre).
Tutto: da quello filiale a quello coniugale, passando per quello amicale.
Di protezione quando stai male con una persona ne hai bisogno eccome: devi proteggerti da quella persona (che invece di proteggerti ti fa stare male).
Facciamo qualche esempio:
chi protegge una figlia con delle ambizioni artistiche da genitori che la costringono a scegliere una professione scientifica che non ama, se non detesta?
chi protegge una donna che ha studiato, amerebbe fare la professione che si è scelta, ma è costretta a rinunciarvi per dare spazio alle aspettive genitoriali o alle aspirazioni di carriera del coniuge?
chi chi protegge un uomo da una donna che fa di tutto per non lasciare che lui possa crescere professionalmente o seguire una sua passione?
chi salva un uomo da una donna priva di un minimo di vitalità emotiva, di voglia di comunicare, di senso della responsabilità ?
Perchè la regola gode di par condicio, non è a senso unico.
Non voglio pensare che tu, Cono, che hai un bel bagaglio esperienziale alle spalle, creda davvero che i matrimoni esplodano esclusivamente per mancanza di impegno, di fatica e di sudore.
Chi si sposa (forse tranne chi lo fa a Las Vegas - visto che un matrimonio celebrato là non ha valore legale in Italia -), ci crede, si impegna, a volte si aliena, altre arriva alla depressione. Magari senza neppure lamentarsi e senza che l'altro (che tanto l'ama) neppure se ne renda conto, se ne accorga.
Insomma uno/una s'ammazza (a volte finisce pure ammazzata) e all'altro sta bene.
Se questo è amore un matrimonio che si basa su questo cosme si chiama? Attendo cortese riscontro poicè incapace di trovare il termine corretto, grazie.
Se poi, ci mettiamo un carico da 90 - tipo tradimenti decennali o multipli reiterati, sintomo di insoddisfazione e di comodità - abbiamo fatto bingo.
Quanti scelgono per condizionamenti (sociali, culturali, religiosi, traumatici, economici, ...)?
La perfezione non esiste.
La certezza non esiste.
I tentativi (quelli seri, fatti per benino, con consapevolazza delle proprie capacità emotive, pratiche, morali, emotive, ...) vanno fatti quando si crede nel progetto. Ci si investe, ci si impegna, ci si spende... ma uno si sbatte e l'altro va a divertirsi fuori orario di lavoro con la cassa... che si fa? Si finisce falliti.
Quindi, per non fallire, si fa tutto quello che tutti sappiamo (credenti o meno) perchè le persone serie si impegnano davvero per i progetti seri. Ma prima di restarci schiacciati e lasciarci la testa, il cuore o la vita, si ha il diritto di riscattarsi da una schiavitù psichiatrica che si nega solo per la facciata ben dipinta di una casa piena di crepe, ragnaqtele (sì anche quelle) e topi morti.
Ad amare bisogna essere in due, caro Cono.
I progetti si fanno in due, si sviluppano in due e si perseguono in due.
A me gli "armiamoci e parti", ovvero "vai avanti tu che poi arrivo, con comodo mio" non trasmettono idea di coppia.
Hai voglia a tendere la mano, a stimolare, a coinvolgere chi non ne vuole sapere.
In questi casi quanto tempo tenti? 10 anni, 20 anni, 30 anni? E poi sfinito arrivi ai 70 e che vuoi fare? Ti serve una badante... e quelle costano. "Allora me lo/la tengo. Tanto ormai (la vita è passata e tanti saluti)...
Ogni caso è a sè ma molti casi hanno tarli insanabili, solitamente per chè uno persegue il giusto e l'altro il comodo.
Vivono meglio gli egoisti o i benpensanti? Ognuno si fa i fatti suoi, senza rompersi le scatole a vicenda e senza far rumore. Un contratto di mutua coabitazione e mutuo silenzio. facciata salva e zero spese di èsicanalista. Forse. Loro sono matematici: meno x meno uguale più, evidentemente.
E come sempre la vita è una cosa e il filosofeggio senza aver calzato le scarpe altrui è tutta un'altra cosa.