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Discussione: Il vostro pensiero in questo momento - new

  1. #11461
    Io partirei da un concetto, un pensiero più ampio. Magari vado OT, pazienza, mi va di scrivere e lo faccio.
    Prima cosa bisognerebbe anche imparare ad apprezzare quello che si ha.
    Non penso sia giusto "accontentarsi", per la verità è un termine che trovo triste e fastidioso allo stesso tempo. Non c'è nessuna ragione per la quale una persona dovrebbe arrendersi e non puntare a qualcosa che davvero la faccia sentire bene, se non la mancanza di coraggio per arrivarci.
    Stare con qualcuno a cui si vuole bene, ma fin là. Fare un lavoro che ci piace, ma fin là. Vivere in una città carina, ma fin là.
    Per quale motivo?
    Ogni tanto bisogna rischiare di perdere qualcuno a cui vogliamo molto bene per trovare qualcuno che davvero amiamo, un lavoro che ci piace per uno che ci fa sentire appagati, una città carina per una in cui siamo contenti di svegliarci ogni mattina. Si vive una volta sola e, comunque, non essere soddisfatti non aiuta nessuno dei soggetti coinvolti nella nostra vita. Se stessi con qualcuno che non mi "sceglie" per le ragioni giuste preferirei essere lasciato andare, se fossi un datore di lavoro spererei che chi lavora per me sia davvero appassionato a quello che fa. Accontentandosi, per qualunque ragione, si arriva a danneggiare gli altri e noi stessi.
    Comunque, più che a chiunque altro, penso che ognuno debba a sè stesso il provare a raggiungere quel qualcosa in più che sta cercando.
    Detto questo, è anche sbagliato non essere mai contenti. La gente confonde troppo spesso l'accontentarsi con l'apprezzare comunque ciò che si ha o quanta strada si è fatto fino a quel momento. "Non ti accontenti mai" è una frase che, a mio parere, bisognerebbe imparare ad usare nel modo giusto o smettere di usare del tutto. Se vuoi dire a qualcuno che non è mai contento non gli devi necessariamente dire di accontentarsi, gli devi dire di apprezzare di più ciò che ha raggiunto o che lo circonda. Si può essere contenti e soddisfatti di ciò che si ha, o del percorso fatto, e non accontentarsi allo stesso tempo.
    C'è una frase che recita tipo "Ricorda quanta strada hai fatto, non solo quanta ne devi fare. Non sei dove vorresti essere, ma neanche dov'eri". Personalmente la trovo molto azzeccata.
    Come in tutte le cose l'equilibrio è un elemento importante, così come il dare alle parole il giusto significato. Non bisogna accontentarsi nella vita, ma nemmeno essere perennemente scontenti.
    Altrimenti è da taglio delle vene, per la lunga.
    "Il mio tempo non è ancora venuto; alcuni nascono postumi"

  2. #11462
    Opinionista L'avatar di Ninag
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    Citazione Originariamente Scritto da Kanyu Visualizza Messaggio
    Io partirei da un concetto, un pensiero più ampio. Magari vado OT, pazienza, mi va di scrivere e lo faccio.
    Prima cosa bisognerebbe anche imparare ad apprezzare quello che si ha.
    Non penso sia giusto "accontentarsi", per la verità è un termine che trovo triste e fastidioso allo stesso tempo. Non c'è nessuna ragione per la quale una persona dovrebbe arrendersi e non puntare a qualcosa che davvero la faccia sentire bene, se non la mancanza di coraggio per arrivarci.
    Stare con qualcuno a cui si vuole bene, ma fin là. Fare un lavoro che ci piace, ma fin là. Vivere in una città carina, ma fin là.
    Per quale motivo?
    Ogni tanto bisogna rischiare di perdere qualcuno a cui vogliamo molto bene per trovare qualcuno che davvero amiamo, un lavoro che ci piace per uno che ci fa sentire appagati, una città carina per una in cui siamo contenti di svegliarci ogni mattina. Si vive una volta sola e, comunque, non essere soddisfatti non aiuta nessuno dei soggetti coinvolti nella nostra vita. Se stessi con qualcuno che non mi "sceglie" per le ragioni giuste preferirei essere lasciato andare, se fossi un datore di lavoro spererei che chi lavora per me sia davvero appassionato a quello che fa. Accontentandosi, per qualunque ragione, si arriva a danneggiare gli altri e noi stessi.
    Comunque, più che a chiunque altro, penso che ognuno debba a sè stesso il provare a raggiungere quel qualcosa in più che sta cercando.
    Detto questo, è anche sbagliato non essere mai contenti. La gente confonde troppo spesso l'accontentarsi con l'apprezzare comunque ciò che si ha o quanta strada si è fatto fino a quel momento. "Non ti accontenti mai" è una frase che, a mio parere, bisognerebbe imparare ad usare nel modo giusto o smettere di usare del tutto. Se vuoi dire a qualcuno che non è mai contento non gli devi necessariamente dire di accontentarsi, gli devi dire di apprezzare di più ciò che ha raggiunto o che lo circonda. Si può essere contenti e soddisfatti di ciò che si ha, o del percorso fatto, e non accontentarsi allo stesso tempo.
    C'è una frase che recita tipo "Ricorda quanta strada hai fatto, non solo quanta ne devi fare. Non sei dove vorresti essere, ma neanche dov'eri". Personalmente la trovo molto azzeccata.
    Come in tutte le cose l'equilibrio è un elemento importante, così come il dare alle parole il giusto significato. Non bisogna accontentarsi nella vita, ma nemmeno essere perennemente scontenti.
    Altrimenti è da taglio delle vene, per la lunga.
    Vivere è davvero complicato, o forse siamo noi che riusciamo a complicare ogni cosa. Mah chissà che fa l’asteroide😀.

  3. #11463
    Opinionista L'avatar di Ale
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    Citazione Originariamente Scritto da LadyHawke Visualizza Messaggio
    Cioè? Sparargli come ha fatto il settantenne a Pesaro ad una festa di compleanno alla cognata nonna della bambina festeggiata perchè come sembrerebbe dalle news, la festa di bambini era troppo rumorosa?

    Ma figurati!
    Abbiamo il controllo del vicinato come associazione e la scorsa estate ci siamo addirittura preoccupati se il vicino fosse morto in casa quando il cane( un maremmano) abbaiava insistentemente e non si vedeva al buio se la porta d'ingresso fosse chiusa o aperta, cosa voleva comunicarci il cane?
    Inizialmente si pensava fosse rimasto chiuso fuori, oppure che il padrone non stesse bene e ci siamo allarmati, suonato il campanello nessuna risposta, che fare?
    Non avevamo il numero di telefono del padre, o della madre quindi restava solo da andare una via più in là a informare le cugine che avrebbero potuto contattare il genitore.
    Poi ad un certo punto il cane si affaccia dal balcone il ragazzo rinco e mezzo addormentato probabilmente sfatto di alcolici e chissà cos'altro come se nulla fosse a rispondere tardivamente al campanello.
    Allarme rientrato, era vivo almeno sembrava e che non si venga a dire che uno muore in casa e i vicini si accorgono dopo un mese

    Comuque sia con sto ragazzo chiassoso e rumoroso, fuori di melone, non c'è riuscita neanche l' inquilina che abitava sopra di lui a ottenere risultati anche chiamando più volte i carabinieri .... è morta prima lei ( di malattia purtroppo) e il marito con i figli si sono trasferiti altrove.
    Adesso l'appartamento sopra di lui (delle cugine) è sfitto e in vendita ma io non comprerei mai conoscendo la storia e il vicino.
    Ma no non intendevo essere così drastico, più che altro per il cane poverino, poi chi si occuperebbe di lui?
    ...non resta che aspettare il prossimo inquilino del piano di sopra sperando che sia uno di quelli giusti che sappia farlo smettere

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