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Discussione: La preghiera.

  1. #151
    Opinionista L'avatar di PACE
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    Abbiamo adesso un pontefice agostiniano; sant'Agostino dava questa definizione della fede: La fede, è "cogitare cum assensione" che stimola l'intelligenza e non esclude il pensiero, ma lo arricchisce e lo chiarisce. Secondo il grande vescovo di Ippona, la fede e la ragione non sono in conflitto, ma piuttosto due vie complementari per raggiungere la verità e la conoscenza di Dio. La fede, intesa come credere in ciò che non si vede, apre la mente all'azione della grazia divina e permette di comprendere verità che vanno oltre la ragione umana; La ragione, a sua volta, aiuta a comprendere e approfondire le verità di fede, interpretando le sacre scritture e illuminando il cammino della fede.
    "Tutti sotto lo stesso tendone blu, il Cielo di Dio, credenti di qualsiasi religione e non credenti, con la certezza che l

  2. #152
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    Abbiamo adesso un pontefice agostiniano; sant'Agostino dava questa definizione della fede: La fede, è "cogitare cum assensione" che stimola l'intelligenza e non esclude il pensiero, ma lo arricchisce e lo chiarisce. Secondo il grande vescovo di Ippona, la fede e la ragione non sono in conflitto, ma piuttosto due vie complementari per raggiungere la verità e la conoscenza di Dio. La fede, intesa come credere in ciò che non si vede, apre la mente all'azione della grazia divina e permette di comprendere verità che vanno oltre la ragione umana; La ragione, a sua volta, aiuta a comprendere e approfondire le verità di fede, interpretando le sacre scritture e illuminando il cammino della fede.
    saprai certamente che Agostino ha scritto un trattato in cui negava il Libero arbitrio, e fu costretto a ritrattare; ma, non appena libero, ha confermato le sue tesi iniziali;
    negare il Libero arbitrio significa negare la decisività della ragione e affermare quanto logicamente discendente dalle prerogative divine di onnipotenza e onniscienza, e cioè che ogni cosa che accade va ricondotta alla volontà divina, con tutte le conseguenze.
    c'� del lardo in Garfagnana

  3. #153
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    La fede, intesa come credere in ciò che non si vede, apre la mente all'azione della grazia divina e permette di comprendere verità che vanno oltre la ragione umana
    Oppure a cantarsele e suonarsele, pure laddove la ragione servirebbe usarla.
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  4. #154
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    La fede, intesa come credere in ciò che non si vede, apre la mente all'azione della grazia divina e permette di comprendere verità che vanno oltre la ragione umana
    Oppure a cantarsele e suonarsele, pure laddove la ragione servirebbe usarla.
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  5. #155
    Opinionista L'avatar di Arcobaleno
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    Davide — La caduta di Davide è un monito per non trascurare la preghiera — Dio voleva che la storia dell’errore di Davide facesse comprendere che perfino coloro che ha benedetto e favorito non sono al sicuro, se dimenticano di pregare e vegliare. Questo è un episodio importante per coloro che hanno cercato di imparare con umiltà la lezione, che Dio ha voluto insegnare. Di generazione in generazione migliaia di persone hanno potuto comprendere quali pericoli devono affrontare, se sono in potere del tentatore.
    La preghiera di Davide, un uomo così onorato dal Signore, risveglia sentimenti di umiltà e fa comprendere che solo Dio ci può sostenere, tramite la sua potenza per mezzo della fede. Chi sa che la propria forza e la propria salvezza dipendono da lui, teme di fare il primo passo sul terreno di Satana. — Patriarchs and Prophets, 724
    Dio rispose alla preghiera di Davide, sollecitando il perdono — Una delle preghiere più sincere contenuta nella Parola di Dio è quella di Davide che dice: - O DIO, crea in me un cuore puro e rinnova dentro di me uno spirito saldo. - (Salmo 51:10) La risposta a tale preghiera è: “Io ti darò un cuore nuovo.” (Ezechiele 36:26) Questa è un’opera che nessun uomo limitato può fare. Per fare una vera esperienza cristiana, le persone devono iniziare dal principio: cercare Dio con fervore. Devono sentire il potere creatore dello Spirito santo. Devono ricevere un cuore nuovo, cioè devono mantenerlo docile e tenero con la grazia del cielo. Devono purificare l’anima dallo spirito egoista. Devono lavorare ferventemente e con umiltà di cuore, accorrendo a Gesù in cerca della sua guida e del suo coraggio. Allora l’edificio, debitamente assemblato, crescerà fino a diventare un tempio santo nel Signore.— SDA Bible Commentary, vol. 4, 1165
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  6. #156
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    saprai certamente che Agostino ha scritto un trattato in cui negava il Libero arbitrio, e fu costretto a ritrattare; ma, non appena libero, ha confermato le sue tesi iniziali;
    negare il Libero arbitrio significa negare la decisività della ragione e affermare quanto logicamente discendente dalle prerogative divine di onnipotenza e onniscienza, e cioè che ogni cosa che accade va ricondotta alla volontà divina, con tutte le conseguenze.
    Io non la leggo così; in Umbria diciamo non cade foglia che Dio non voglia, ma il segreto sta nel movimento fatto dalla foglia, nel vento che la fa dondolare, vibrare, ondeggiare e poi cadere; Dio vorrebbe che tutti gli uomini si salvassero, ma nel mezzo ci sta la nostra libertà.
    "Tutti sotto lo stesso tendone blu, il Cielo di Dio, credenti di qualsiasi religione e non credenti, con la certezza che l

  7. #157
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    Lo sai che scimmiottare è peccato, vero?
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  8. #158
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    Io non la leggo così; in Umbria diciamo non cade foglia che Dio non voglia, ma il segreto sta nel movimento fatto dalla foglia, nel vento che la fa dondolare, vibrare, ondeggiare e poi cadere; Dio vorrebbe che tutti gli uomini si salvassero, ma nel mezzo ci sta la nostra libertà.
    viste le prerogative divine di onnipotenza e onniscienza è un po' difficile argomentare la libertà alla luce delle Scritture;

    non ti posso fare un riassunto teologico e storico, ma quando il Catechismo tratta della Teodicea, cioè la presenza del Male nel creato e il perché Dio [i]lo permetta[/] un "mistero", è la confessione definitiva di un'incapacità della dottrina Scolastica; del resto, il finissimo e ammirevole Ratzinger ha detto: non si possono leggere le Scritture come un teorema !
    che è, in sostanza, un'adesione - telefonata, da un secolo - alla teologia riformata e neo-platonica;

    tanto, che differenza può mai fare ? i cattolici leggono Paolo a messa e non capiscono che dice; di Agostino men che meno; su un numero di Civiltà Cattolica, il decano degli storici cattolici - e mio prof - un giorno scrisse: "sulla base del Vangelo, noi cattolici non possiamo credere che Gesù fosse uno zelota; ma coloro che lo hanno giudicato e condannato - cioè chi lo ha incontrato di persona, ndr - certamente lo ha giudicato come tale";

    se nessuno legge una cosa del genere, come ci si può aspettare che qualcuno - nel popolo, non tra i dotti - si faccia problemi teologici ?

    tuttavia, poi la nemesi si compie, perché chi non capisce il senso della Ronani, poi è atterrito dal preteso "individualismo" e non capisce che il Cristianesimo della Modernità è quella cosa lì, e non il folklore sotto casa.
    c'� del lardo in Garfagnana

  9. #159
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    Io non la leggo così; in Umbria diciamo non cade foglia che Dio non voglia, ma il segreto sta nel movimento fatto dalla foglia, nel vento che la fa dondolare, vibrare, ondeggiare e poi cadere; Dio vorrebbe che tutti gli uomini si salvassero, ma nel mezzo ci sta la nostra libertà.
    viste le prerogative divine di onnipotenza e onniscienza è un po' difficile argomentare la libertà alla luce delle Scritture;

    non ti posso fare un riassunto teologico e storico, ma quando il Catechismo tratta della Teodicea, cioè la presenza del Male nel creato e il perché Dio lo permetta un "mistero", è la confessione definitiva di un'incapacità della dottrina Scolastica; del resto, il finissimo e ammirevole Ratzinger ha detto: non si possono leggere le Scritture come un teorema !
    che è, in sostanza, un'adesione - telefonata, da un secolo - alla teologia riformata e neo-platonica;

    tanto, che differenza può mai fare ? i cattolici leggono Paolo a messa e non capiscono che dice; di Agostino men che meno; su un numero di Civiltà Cattolica, il decano degli storici cattolici - e mio prof - un giorno scrisse: "sulla base del Vangelo, noi cattolici non possiamo credere che Gesù fosse uno zelota; ma coloro che lo hanno giudicato e condannato - cioè chi lo ha incontrato di persona, ndr - certamente lo ha giudicato come tale";

    se nessuno legge una cosa del genere, come ci si può aspettare che qualcuno - nel popolo, non tra i dotti - si faccia problemi teologici ?

    tuttavia, poi la nemesi si compie, perché chi non capisce il senso della Ronani, poi è atterrito dal preteso "individualismo" e non capisce che il Cristianesimo della Modernità è quella cosa lì, e non il folklore sotto casa.
    c'� del lardo in Garfagnana

  10. #160
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Io non la leggo così; in Umbria diciamo non cade foglia che Dio non voglia, ma il segreto sta nel movimento fatto dalla foglia, nel vento che la fa dondolare, vibrare, ondeggiare e poi cadere; Dio vorrebbe che tutti gli uomini si salvassero, ma nel mezzo ci sta la nostra libertà.


    "Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia.
    Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati; non abbiate dunque timore: voi valete più di molti passeri!"

    MATTEO 10
    amate i vostri nemici

  11. #161
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    Io non ho niente contro i passeri
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  12. #162
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    viste le prerogative divine di onnipotenza e onniscienza è un po' difficile argomentare la libertà alla luce delle Scritture;

    non ti posso fare un riassunto teologico e storico, ma quando il Catechismo tratta della Teodicea, cioè la presenza del Male nel creato e il perché Dio lo permetta un "mistero", è la confessione definitiva di un'incapacità della dottrina Scolastica; del resto, il finissimo e ammirevole Ratzinger ha detto: non si possono leggere le Scritture come un teorema !
    che è, in sostanza, un'adesione - telefonata, da un secolo - alla teologia riformata e neo-platonica;

    tanto, che differenza può mai fare ? i cattolici leggono Paolo a messa e non capiscono che dice; di Agostino men che meno; su un numero di Civiltà Cattolica, il decano degli storici cattolici - e mio prof - un giorno scrisse: "sulla base del Vangelo, noi cattolici non possiamo credere che Gesù fosse uno zelota; ma coloro che lo hanno giudicato e condannato - cioè chi lo ha incontrato di persona, ndr - certamente lo ha giudicato come tale";

    se nessuno legge una cosa del genere, come ci si può aspettare che qualcuno - nel popolo, non tra i dotti - si faccia problemi teologici ?

    tuttavia, poi la nemesi si compie, perché chi non capisce il senso della Ronani, poi è atterrito dal preteso "individualismo" e non capisce che il Cristianesimo della Modernità è quella cosa lì, e non il folklore sotto casa.
    Sei in errore sai? La lettera ai romani è un caposaldo della teologia cattolica; a tutto tondo, non solamente di una parte o di questo o quel pontificato. Dici di essere un riformato, perchè allora non accetti che sulla questione onnipotenza-libero arbitrio il mondo cattolico sia su posizioni molto diverse dalle tue? Perchè tagliare corto come fai tu dicendo che, loro, leggono e non capiscono? Non è molto corretto, ne convieni? Dici anche di essere democratico
    "Tutti sotto lo stesso tendone blu, il Cielo di Dio, credenti di qualsiasi religione e non credenti, con la certezza che l

  13. #163
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Sei in errore sai? La lettera ai romani è un caposaldo della teologia cattolica; a tutto tondo, non solamente di una parte o di questo o quel pontificato. Dici di essere un riformato, perchè allora non accetti che sulla questione onnipotenza-libero arbitrio il mondo cattolico sia su posizioni molto diverse dalle tue? Perchè tagliare corto come fai tu dicendo che, loro, leggono e non capiscono? Non è molto corretto, ne convieni? Dici anche di essere democratico
    il costrutto di un testo non è un'opinione: al cap. 9 della Romani Paolo cita le Scritture e poi mette il carico da 11 della metafora del Vasaio, proprio per i tonti pagani; infatti quello è il fondamento della Riforma; Giacobbe, Esaù, il Faraone, i vasi di misericordia o perdizione sono strumenti della volontà divina, predestinati a compiere quella, senza spazio per alcuna libertà;
    può non piacerti, ma il senso è quello, e non c'è bisogno di essere un professore di logica o linguistica strutturale per evincere il senso; ti puoi mettere d'accordo con chi vuole nel dire che 2+2=5, ma non per questo cambierai la matematica applicata; perché poi il mondo cristiano gira attorno alle conseguenze di quella cosa, e non sul tuo "5".
    c'� del lardo in Garfagnana

  14. #164
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  15. #165
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    Salomone - Abbiamo bisogno di imparare l’umiltà di Salomone — All’inizio del suo regno, Salomone pregò: “O Eterno, mio DIO, tu hai fatto regnare il tuo servo al posto di Davide, mio padre, ma io non sono che un fanciullo e non so come comportarmi.” (1 Re 3:7) Salomone diventò re d’Israele, dopo suo padre Davide. Dio lo onorò moltissimo, perché negli anni che seguirono diventò il più grande, il più ricco e il più saggio re che si fosse mai seduto su un trono terreno. All’inizio del suo regno, il cuore di Salomone fu toccato dallo Spirito Santo. Egli ricevette grande responsabilità, molta ricchezza, talenti e capacità, ma si rese conto che nonostante tutti questi doni, senza aiuto divino si sentiva come un bambino indifeso. Salomone non fu mai così ricco, così saggio o più grande di quando davanti al Signore fece questa confessione: “O Eterno, mio DIO, tu hai fatto regnare il tuo servo al posto di Davide, mio padre, ma io non sono che un fanciullo e non so come comportarmi. (1 Re 3:7) Le umili parole di Salomone piacquero al Signore. Dio gli disse: “Poiché hai domandato questo e non hai chiesto per te né lunga vita, né ricchezze, né la morte dei tuoi nemici, ma hai chiesto intelligenza per comprendere ciò che è giusto, ecco, io faccio come tu hai chiesto: ti do un cuore saggio e intelligente, cosicché non c’è stato nessuno come te, prima di te, e non sorgerà nessuno come te, dopo di te. Ti do pure ciò che non hai domandato: ricchezze e gloria, cosicché fra i re non vi sarà nessuno come te, per tutti i giorni della tua vita. (1 Re 3:11-13)
    E ora le condizioni: Se poi cammini nelle mie vie, osservando i miei statuti e i miei comandamenti, come fece Davide tuo padre, io prolungherò i tuoi giorni. (v.14) Tutti quelli che occupano posizioni di responsabilità hanno bisogno di imparare la lezione, che ci viene insegnata nell’umile preghiera di Salomone. Bisogna sempre ricordare che la posizione non cambierà il carattere o renderà l’uomo infallibile. Più alta è la posizione che si occupa, maggiore è la responsabilità da sopportare, maggiore sarà l’influenza esercita e maggiore il bisogno di sentire che dipendiamo dalla saggezza e dalla forza di Dio, per coltivare un carattere santo e puro. — Testimonies for the Church, vol. 9, 281, 282
    L’esempio di Salomone è una lezione per noi come pregare — Come mai nel caso di Salomone, che aveva un carattere audace, fermo e determinato, diventò debole e vacillante e fu scosso come una canna al vento, sotto il potere del tentatore? Come mai un vecchio e nodoso cedro del Libano, una robusta quercia di Basan, possono piegarsi davanti alle raffiche della tentazione? Ecco una straordinaria lezione per tutti quelli che desiderano salvare le loro anime, quella di vegliare continuamente in preghiera. Questa esperienza è per noi un avvertimento, per mantenere la grazia di Cristo nel cuore e combattere con le corruzioni interne e le tentazioni esterne. — Manuscript Releases, vol. 21, 383
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