Non so se conosci l'effetto farfalla di Edward Lorenz, espresso con la famosa domanda retorica "Può il battito d'ali di una farfalla in Brasile causare un tornado in Texas?".
Ecco, tu sei come quella farfalla; anzi, ciascuno di noi è come quella farfalla!
Perché non è vero che il nostro battito d'ali ("ciò che facciamo in questa vita", per dirla con le tue parole) non serve a nulla. Ogni frammento della nostra esistenza ha uno scopo... e poco importa se nessuno di noi è un Einstein o un "eroe fortunato"; oppure se, dopo la morte, non sarà ricordato nei secoli a venire.
Di tutto ciò che diamo, impariamo, conquistiamo nello spazio di una vita, rimane una traccia, un percorso segnato che serve a chi è vissuto accanto a noi o a chi verrà dopo di noi, perché nulla va perduto. E non si tratta di un concetto dettato da credenze religiose (qui dentro, di pontificatori della religione ce ne sono già troppi), ma è frutto di esperienze vissute e di ciò che le persone a noi care, che oggi non ci sono più, ci hanno lasciato. Perché, nonostante la morte, continuano a vivere nella nostra mente, nella mente di tutti quelli che le hanno conosciute e apprezzate. Proprio come dice Pessoa...
La morte è la curva della strada;
morire è solo non essere visti.