Partiamo da qui:
E vediamo cosa ci dà la testa sul cogitare autonomamente.
Buona visione
Partiamo da qui:
E vediamo cosa ci dà la testa sul cogitare autonomamente.
Buona visione
Indipendentemente dal video (che ho guardato e ascoltato. Tutto), non mi é chiaro il tema della discussione.
"Libero arbitrio versus libero pensiero"? "Pensiero libero come base del libero arbitrio"? "Pensiero (tout-court) versus libero arbitrio"? Pensiero e libero arbitrio, sinonimo o antitesi"?
Potresti chiarirlo, per chi é pignolo de coccio, come me?
Libero pensiero, libera risposta.
Il quesito che è partito nella mia di testa è stato: quanta caverna c'è ancora nella zucca, mia in primis?
I condizionamenti spesso sono bestiacce che non si riesce a scrollarsi di dosso neppure volendolo, mi sa.
Scusa, ti rispondo di fretta... sono un tantino incasinata in questo momento
I "condizionamenti" (consci o no)..."condizionano": ho capito giusto?
Sull'argomento
https://discutere.it/showthread.php?...t-un-opscional
Ultima modifica di restodelcarlino; 28-07-2025 alle 13:22
Non sono riuscita dare un'occhiata la thread che mi hai linkato, Restodelcarlono. Scusa.
Pensavo ai condizionamenti culturali - quelli acquisiti per narrazione (o peggio imposizione) familiare, sociale, scolastica... -.
Mi chiedevo quanto lascino "dopo", quando si desidera conoscere a fondo e si prende coscienza che la prospettiva non è mai una, ovvero necessariamente solo quella.
Nell'inconsio (all'inizio) e nel subconsio (poi) credo che rimanga sempre quel sottile malessere dato dai sensi di colpa, regalati dai dictat iniziali - quei paraocchi che servivano a rendere mansi e senza grilli per la testa -.
Insomma, un corso di gestione avanzata della caverna e di esplorazione protetta della vastità del mondo non esistono. Bisogna cavarsela da soli, sempre che si desideri vederlo davvero il mondo.
Insomma, filosofeggiavo sulla navigazione a vista dell'invisbile a terzi.
Detta così, senza esempi pratici, argomenti spefici, era e resta puro filosofeggio.