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Discussione: La preghiera.

  1. #226
    Opinionista L'avatar di Arcobaleno
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    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio
    Come ho già detto in passato, ti leggo sempre (velocemente, come sai...ed "in diagonale", qualche volta. Ma leggo.)
    Ho due osservazioni, questa volta.

    Questo passaggio mi sembra possieda una qualità poetica intensa: la solitudine notturna di Nehemia, il silenzio rotto solo dalla preghiera, la figura dell’uomo che, in solitaria ispezione delle mura ferite di Gerusalemme, si fa sentinella dell’anima collettiva.
    L’immagine mi appare fortemente simbolica: la città devastata diventa metafora del cuore d’Israele, e Nehemia, vegliando in preghiera, è il ponte tra rovina e rinascita, tra silenzio umano e invocazione divina.
    E' corretta la mia interpretazione?
    Sorella White dà un'interpretazione letterale, spiegando i motivi delle azioni di Nehemia, ma nulla vieta di dare anche qualche interpretazione simbolica, che può essere corretta.

    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio
    Un'altra frase mi lascia, invece, perplesso


    Questo passaggio infatti, mi sembra logicamente discutibile in quanto tende a una generalizzazione implicita e potenzialmente fuorviante.
    L'affermazione dà per assodato che l’opposizione interna sia “dieci volte più pesante” di quella esterna, senza offrire criteri di misurazione né esempi specifici.
    Inoltre, c'è un’ambiguità sul concetto di “fratelli” al servizio del male: se erano davvero parte del popolo, va chiarita la loro posizione e motivazione. La frase risulta più retorica che analitica, efficace come ammonimento, ma fragile come affermazione storica o razionale.

    Cosa ne pensi?
    ...essendo "critico", non dire che "sto sputando sul testo", 'sta volta
    Citazione Originariamente Scritto da Arcobaleno Visualizza Messaggio
    55
    Il maggiore ostacolo non fu l’aperta ostilità dei pagani, ma la segreta opposizione dei cosiddetti fratelli, che mettendosi al servizio del male, rendevano dieci volte più pesante il compito dei collaboratori di Dio. Questi traditori fornivano ai nemici dell’opera di Dio gli spunti, che essi poi sfruttavano nella loro lotta contro il popolo eletto. -
    Anche qui viene spiegato perché il compito dei collaboratori di Dio fu molto ostacolato da chi tradiva.
    Furono gli stessi traditori israeliti a fornire motivi ai nemici di Dio per opporsi al progetto di restaurazione delle mura.
    I cosiddetti collaborazionisti dei nemici in genere hanno vantaggi da questa loro posizione. Inoltre, non dovevano affaticarsi per un compito non gradito.
    Nel cap. 4 del libro si legge delle difficoltà che ci furono durante la ricostruzione. Per capire bene tutto, bisognerebbe leggere l'intero libro:

    4

    [1] Ma quando Sanballàt, Tobia, gli Arabi, gli Ammoniti e gli Asdoditi seppero che la riparazione delle mura di Gerusalemme progrediva e che le brecce cominciavano a chiudersi, si adirarono molto

    [2] e tutti assieme congiurarono di venire ad attaccare Gerusalemme e crearvi confusione.

    [3] Allora noi pregammo il nostro Dio e contro di loro mettemmo sentinelle di giorno e di notte per difenderci dai loro attacchi.

    [4] Quelli di Giuda dicevano: "Le forze dei portatori vengono meno e le macerie sono molte; noi non potremo costruire le mura!".

    [5] I nostri avversari dicevano: "Senza che s'accorgano di nulla, noi piomberemo in mezzo a loro, li uccideremo e faremo cessare i lavori".

    [6] Poiché i Giudei che dimoravano vicino a loro vennero a riferirci dieci volte: "Da tutti i luoghi ai quali vi volgete, essi saranno contro di noi",

    [7] io, nelle parti sottostanti a ciascun posto oltre le mura, in luoghi scoperti, disposi il popolo per famiglie, con le loro spade, le loro lance, i loro archi.

    [8] Dopo aver considerato la cosa, mi alzai e dissi ai notabili, ai magistrati e al resto del popolo: "Non li temete! Ricordatevi del Signore grande e tremendo; combattete per i vostri fratelli, per i vostri figli e le vostre figlie, per le vostre mogli e per le vostre case!".

    [9] Quando i nostri nemici vennero a sapere che eravamo informati della cosa, Dio fece fallire il loro disegno e noi tutti tornammo alle mura, ognuno al suo lavoro.

    [10] Da quel giorno la metà dei miei giovani lavorava e l'altra metà stava armata di lance, di scudi, di archi, di corazze; i capi erano dietro tutta la casa di Giuda.

    [11] Quelli che costruivano le mura e quelli che portavano o caricavano i pesi, con una mano lavoravano e con l'altra tenevano la loro arma;

    [12] tutti i costruttori, lavorando, portavano ciascuno la spada cinta ai fianchi. Il trombettiere stava accanto a me.

    [13] Dissi allora ai notabili, ai magistrati e al resto del popolo: "L'opera è grande ed estesa e noi siamo sparsi sulle mura e distanti l'uno dall'altro.

    [14] Dovunque udirete il suono della tromba, raccoglietevi presso di noi; il nostro Dio combatterà per noi".

    [15] Così continuavamo i lavori, mentre la metà della mia gente teneva impugnata la lancia, dall'apparire dell'alba allo spuntar delle stelle.

    [16] Anche in quell'occasione dissi al popolo: "Ognuno con il suo aiutante passi la notte dentro Gerusalemme, per far con noi la guardia durante la notte e riprendere il lavoro di giorno".

    [17] Io poi, i miei fratelli, i miei servi e gli uomini di guardia che mi seguivano, non ci togliemmo mai le vesti; ognuno teneva l'arma a portata di mano.


    Mi pare di poter dire che la lettura veloce, che tanto ami, ti fa perdere passaggi chiave per la comprensione del testo.
    Se questi sono i risultati, preferisco la lettura normale, che richiede più tempo.
    La lettura veloce può essere utile per capire se un testo ti può interessare o meno, ma non per capirlo.
    Questa è la mia opinione.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  2. #227
    "Leggo velocemente" non é "Lettura veloce" (che io chiamo "in diagonale"). Leggo velocemente tutto: anche relatività o meccanica quantistica. In "diagonale", le cronache sportive. E, (come ho ammesso) parte dei tuoi scritti. Il capitolo 4 che citi, lo hai pubblicato? Non l'ho presente: puo' essere che sia stato letto "in diagonale". O forse no: non ho la memoria di Pico della Mirandola.
    Grazie dei chiarimenti.

  3. #228
    Opinionista L'avatar di Arcobaleno
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    No, non avevo pubblicato il cap. 4, che comunque non chiarisce tutto, ma solo le difficoltà del lavoro svolto sotto minaccia di attacco.
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  4. #229
    Citazione Originariamente Scritto da Arcobaleno Visualizza Messaggio
    No, non avevo pubblicato il cap. 4,
    ...quindi non é la "lettura veloce" di un testo non scritto che mi ha reso dubbioso....

    Per sorridere, non per polemica
    grazie della risposta

  5. #230
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    Salvezza messa in pericolo da cosa, che l'Onnipotente non potesse prevenire, impedire o disporre altrimenti ?

    vedi? forse ti hanno fatto fare il catechista ai bambini; ti sei abituato a liquidare le domande con risposte, o altre domande come quella sopra; vedi che non funziona, eh...
    Messa in pericolo dal peccato di Adamo, commesso liberamente; senza Gesù Cristo eravamo perduti. Tutti quanti
    "Tutti sotto lo stesso tendone blu, il Cielo di Dio, credenti di qualsiasi religione e non credenti, con la certezza che l

  6. #231
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    Citazione Originariamente Scritto da PACE Visualizza Messaggio
    Messa in pericolo dal peccato di Adamo, commesso liberamente; senza Gesù Cristo eravamo perduti. Tutti quanti
    ma il Creatore, non sapeva che Adamo avrebbe peccato ? se non lo sapeva, non è onnisciente; se lo sapeva, lo ha creato perché voleva che quel peccato si compisse; come tutto ciò che accade;

    se cerchi di dare una veste razionale a tutto questo, fai un buco nell'acqua;
    ti conviene tirare lo sciacquone sulla teologia medievale, come consiglia Ratzinger;
    ma questo implica che le tue regole non sono esportabili; tu credi in quel modo, ma magari è un percorso alla fede anche quello di chi fa sesso libero, divorzia, ecc...
    se tu lo sapessi, saresti Dio; siccome non sei Dio - credo - fai uno o due passi indietro.
    c'� del lardo in Garfagnana

  7. #232
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    A te manca continuamente il pezzo più importante del collage; Gesù Cristo. Nato dal padre prima di tutti i secoli, recita il credo cattolico. Prima che Adamo peccasse, già il padre aveva costituito suo figlio come redentore, di quel peccato; del nostro, peccato
    "Tutti sotto lo stesso tendone blu, il Cielo di Dio, credenti di qualsiasi religione e non credenti, con la certezza che l

  8. #233
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    Citazione Originariamente Scritto da PACE Visualizza Messaggio
    A te manca continuamente il pezzo più importante del collage; Gesù Cristo. Nato dal padre prima di tutti i secoli, recita il credo cattolico. Prima che Adamo peccasse, già il padre aveva costituito suo figlio come redentore, di quel peccato; del nostro, peccato
    non vedi che questa è predestinazione ? altro che libero arbitrio;
    il dramma è che a scuola eri disattento; come posso discutere di queste cose con chi manchi di qualsiasi base logica ?

    chiarimento: a me sta bene qualsiasi postulato, anche il più irrazionale; purché tu non voglia farne legge, che invece deve avere un senso intelligibile e coerente.
    c'� del lardo in Garfagnana

  9. #234
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    Giovanni Battista - Giovanni dedicò molto tempo alla meditazione e alla preghiera, per conoscere la volontà di Dio nella sua vita — La vita di Giovanni non trascorreva nell’ozio, nella tristezza ascetica o nell’isolamento egoistico. Periodicamente egli partecipava alla vita comunitaria e osservava con molta attenzione quello che accadeva nel mondo. Dal suo quieto ritiro seguiva il susseguirsi degli eventi. Illuminato dallo Spirito, studiava il carattere degli uomini, per imparare a raggiungere il loro cuore con il messaggio divino. Sentiva la responsabilità della sua missione. Nella solitudine, si preparava con la meditazione e la preghiera per la missione che gli sarebbe stata affidata. — The Desire of Ages,102
    Con la preghiera Giovanni affronta i re della terra — Giovanni Battista, durante la sua vita nel deserto, fu istruito da Dio. Studiava le rivelazioni sulla natura. Sotto la guida del Divino Spirito, studiava i rotoli dei profeti. Di giorno e di notte Cristo era il tema del suo studio, della sua meditazione, fino a quando la mente, il cuore e l’anima furono colmati dalla visione gloriosa. Contemplava il Re nella sua bellezza e perdeva di vista l’IO. Contemplava la maestosità e la santità di Cristo e riconosceva la sua inefficienza e mancanza di meriti. Il suo compito era divulgare il messaggio di Dio. Giovanni si sottomise al potere di Dio e alla Sua giustizia. Egli era pronto ad andare e presentarsi al mondo come messaggero del Cielo, senza timore, perché aveva contemplato il Divino. Si presentava davanti ai monarchi del mondo senza paura, mentre davanti al Re dei re s’inginocchiava con riverenza e timore. — Testimonies for the Church, vol. 8, 331, 332

    Pietro - Dio rispose alla preghiera di Pietro per la guarigione di Tabitha — Comprendendo il dolore che lo circondava, il cuore di Pietro si riempì di compassione e, dopo aver ordinato che tutti uscissero dalla stanza, egli s’inginocchiò e pregò con fede Dio, affinché ridesse a Tabitha la vita e la salute. E voltandosi verso il corpo, disse: - Tabitha levati. - Ed ella aprì gli occhi, e veduto Pietro, si mise a sedere. (Atti 9:40) Tabitha aveva svolto un grande servizio per la chiesa e Dio ritenne giusto riportarla indietro dalla terra del nemico. In tal modo la sua abilità e le sue energie potevano essere ancora una benedizione per gli altri; inoltre, con questa manifestazione della sua potenza, la causa di Cristo poteva essere rafforzata. — Acts of the Apostles, 132
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

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