Gentile Sandor, i tuoi post nei topic che “lancio” sono sempre graditi e interessanti.
Con la cosiddetta “rivoluzione industriale”, la conseguente urbanizzazione, la diffusione di massa dei prodotti di consumo, le automobili, i mass media, la pubblicità, hanno quasi livellato gli stili di vita.
E’ finito il tempo dei “burini”, come dicevano a Roma con riferimento a chi arrivava dai paesi del frusinate, ma anche del reatino, dell’Abruzzo montano, dalle zone interne dell’Umbria e delle Marche.
Oggi tutto è provincia, o forse è meglio dire “città metropolitane”: vaste aree territoriali che sostituiranno le province.
E’ finito il tempo del “provinciale” rozzo e del cittadino colto ed elegante.
Sono cambiati i comportamenti d’acquisto dei consumatori e vari mestieri sono quasi scomparsi.
Te ne cito uno come esempio. Quando d’estate andavo a Vasto nella casa dei miei nonni mi ricordo i “calderai”: gli artigiani che lavoravano le lastre di rame per farle diventare conche, mestoli, padelle, ecc..
Tutti seduti sul cavalletto di legno da mattina a sera col martelletto di legno per dare forma alle lastre.
Negli anni ’50 e ’60 dello scorso secolo c’erano molti artigiani: barbieri, sarti, calzolai, fornai, ecc.., sono diventati rari. Sono emigrati oppure hanno cambiato mestiere e sono andati a lavorare nelle fabbriche.
Tutto passa …
Mentre sto scrivendo penso alla motivazione che mi ha indotto a cominciare questo thread.
Forse la nostalgia del tempo che fu ? O un tentativo per chetare in me le voci del tempo passato ?
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