non sono d'accordo;
la fede non è un oggetto, come una bicicletta, che si può usare o lasciare in cantina, ma uno stato d'animo propenso appunto, a confidare nella doverosità di determinati principi CONTRO quanto la ragione ne suggerirebbe la dispensabilità; es: io posso trattare bene gli animali perché temo la legge o il giudizio altrui; mi conviene;
ma se in un'isola deserta tratto lo stesso bene gli animali, anche se so di essere l'ultima persona sulla terra e che nessuno mi giudicherà, allora davvero ho fede in quel principio;
il senso della predestinazione, per l'epoca, è proprio questo: sottrarre il bene a oggetto di scambio; un monaco agostiniano del XV secolo non poteva elaborare altro, e già questo gli sarebbe valso il rogo;Dirai che l’accoglienza o meno del dono della fede è già predisposta da Dio ma la fede è proprio questo:non sapere a quale sorte si è prescelti eppure agire secondo il bene
ma il punto di caduta di questa cosa è la nozione - laica - per cui la virtù è il premio di se stessa; un concetto da umanità adulta, a fronte di quella bambina e filiale che obbedisce temendo la punizione, e perciò non è affidabile; tipicamente, chi si muove in questa concezione del castigo, pensa - come Ivan Karamazov - che se Dio giudice non esiste, ogni depravazione è possibile; non ci si può fidare di nessun uomo che non abbia timor di Dio;
il prezzo di questa sfiducia è una società fondata sulla sfiducia, il sospetto, il controllo.
beh, non ti sarà sfuggito che è il tema "forte" di Islam e chiese cristiane, dove queste in pratica si dividono; per l'Islam è evidentissimo che la famiglia tradizionale e il controllo della sessualità femminile, veli, burqa, obbedienza ai maschi di famiglia, siano il tema centrale;
Il problema sessuale sembra essere diventato di estrema importanza visto le polemiche che crea.
ma anche qui, malgrado le guerre, le decine di migliaia di morti nei naufragi, cosa ha mobilitato i fedeli ? il No alle unioni civili, 700mila persone dalle parrocchie al Circo massimo; e prima aborto e divorzio, lotta alla contraccezione - persino nell'Africa piagata dall'Aids;
prima dicevi che non si dovrebbe giudicare; ecco...Non si può considerare invidioso chi è convinto che una sessualità degradata a bisogno materiale(mangio,bevo,dormo,faccio bisogni,esercito il bisogno sessule)non sia adeguata
posto che se io avessi riserve sul modo in cui tu conduci la tua vita sessuale la cosa non dovrebbe comunque riguardarmi, fatta salva la legge; che diritto avrei mai di giudicare come "degradata" a qualcosa la TUA sessualità, e rispetto a quale profilo opportuno, deciso da chi ?
Rachele, io ho 62 anni e credo anche tu non sia più giovanissima; come rispondevo a Pace, i sentimenti umani si tagliano col coltello nelle e tra le righe;come non si può considerare invidioso chi non può divorziare perché la propria chiesa glielo vieta in quanto,rovesciando la medaglia potrebbe essere invidioso anche chi vede tante coppie che vivono condividendo gioie e dolori,pregi e difetti dell’altro mantenendo quella fedeltà non forzata ma originata da un particolare affetto.Per me questo è invidiabile!
chi sia o sia stato appagato si esprime in toni e modi assai diversi dall'invidioso; e guarda che ci sono tre millenni di letteratura e teatro infarciti di personaggi posseduti dall'invidia sessuale, tanto è un sentimento comune; da Plauto ai Maestri Cantori di Wagner, fino alla popolare Bocca di rosa di De André...
davvero vogliamo darcela ad intendere ?
ora, io ho la massima comprensione e indulgenza per gli infelici o poco appagati; mai andrei a sfruculiare i menage altrui;
ma quando leggo giudizi aggressivi dal pulpito, la mia esperienza mi fa riconoscere quel sentimento invidioso;
questo, semplicemente perché chi abbia provato gioia autentica esprime un sorriso benevolente e sereno verso chi cerchi a modo suo; di solito, è tollerante, si astiene dal giudicare e RIDE delle cose; ovviamente non dei veri drammi, del vero degrado, che non è una donna 40enne che si comporta come qualsiasi uomo tornato single dopo 17 anni di relazione "impegnata"; ma con l'uomo siamo molto indulgenti; più spesso ammirati;
io non ho una gran carriera di libertino; perlopiù relazioni impegnate; ma chiunque abbia sperimentato onesti incontri basati sul rispetto e la lealtà, anche se non finalizzati ex-ante a chissà che, non parlerebbe mai di sessualità degradata e degradante, perché comunque si instaura un rapporto umano;
chi scrive qui non può bluffare sul suo umore; tutti capiscono benissimo, dall'insieme e dai dettagli; su questa cosa, siamo tutti "nudi", perché dalla preistoria siamo selezionati per decodificare questo sottotesto della personalità, come gli animali valutano altre cose per scegliere con chi accoppiarsi, perché ne va della nostra vita;
qualsiasi donna "annusa" l'uomo insicuro, che sarà geloso e la controllerà, e sente questa cosa proprio a partire dallo sguardo ossessivo di quell'uomo su ciò che fanno gli altri;
poi, i precetti religiosi, i veli e i burqa, la morale, vengono in soccorso, perché l'omuncolo che si "passa parola" nel denigrare la donna libera - che però a lui mai si concederà - si vergogna della sua invidia, e perciò la traveste da morale.