La giornata del "Guinness di Ale"
L’alba lo trova già pronto, con il cronometro in una mano e la tazzina di caffè nell’altra. Non è un caffè normale: è il primo di una serie, perché oggi Ale punta al record personale di espresso bevuto in minor tempo mantenendo un’espressione contemplativa. Primo sorso: 1,8 secondi. Record battuto. Segna tutto su un foglio che porta in tasca, la “tabella ufficiale”, con categorie che solo lui e qualche archivista della follia potrebbero decifrare.
Alle 6:15, bici in mano, parte per il massimo dislivello coperto prima di sentire il bisogno di regolare la sella. Dopo 17 km e 438 metri di ascesa, ecco il traguardo: vince lui. Ale sorride, nessuno applaude, ma il sole sembra dargli una pacca sulle spalle.
A metà mattina, tappa in Adriatico nord-est. Qui punta a due primati: metri nuotati prima di pensare a cosa mangerà a pranzo (risultato: 820) e maggior numero di virate consecutive tra le boe del porto, con stile “delfino balbuziente”. L’acqua, complice, gli restituisce un riflesso da eroe mitologico, anche se lui assomiglia più a un Poseidone in ciabatte.
Poi, all'ora dell'ape(ro'), l’incursione nella pista da ballo all’aperto del lungomare. Ale si regala tre nuovi primati: numero massimo di giri di valzer senza perdere il sorriso (14 e mezzo, perché l’ultimo finisce contro un manovale sloveno baffuto ed ingrugnito), maggiore durata di un passo a due improvvisato con una sconosciuta prima che lei capisca che non è un maestro di danza (2 minuti e 47 secondi), e soprattutto record di cambio di partner mantenendo il tempo musicale e il bicchiere di bianco secco frizzante in mano, senza versarne una stilla..
All'ora di pranzo è un’altra prova: quantità massima di bruschette consumate mentre si racconta la mattinata senza prendere fiato. Quattro bruschette, 3 minuti e 12 secondi di monologo. L’oste lo guarda con un misto di rispetto e leggera preoccupazione.
Il pomeriggio è per le “sfide minori”, ma non meno importanti: numero di saluti a sconosciuti in bicicletta che rispondono con un cenno (7 su 12), tempo minimo per cambiare occhiali da sole senza rallentare la pedalata, e record di resistenza allo sbadiglio ascoltando un turista tedesco spiegare la storia del ponticello locale.
Quando il sole cala, Ale affronta la prova regina: aperitivo più lungo senza mai controllare l’orologio. Ci riesce, chiudendo in bellezza con un brindisi a sé stesso. “Oggi, pensa, ho fatto la mia parte per l’umanità: ho spinto più in là i limiti dell’inutile”.
E domani sarà un altro giorno.
Da record, manco a dirlo.