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Discussione: Correggere il peccatore o crocifiggere il santuomo?

  1. #121
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da PACE Visualizza Messaggio
    Ok, ci siamo; la fede è e rimane indubbiamente un dono. Chi non lo desidera - tale dono - certo non lo otterrà mai. Sto per dirti uno sfondone e spero che conogelato quando tornerà non legga e mi bacchetti: basterebbe davvero che l'uomo non credente ascoltasse la sua coscienza, per compiere le azioni di Dio; il guaio è che non lo fa. Non ascolta più nè la sua coscienza nè la sua ragione. Generando mostri, dice e dipinge Goya
    se sei davvero credente, lasciala giudicare a Dio sta cosa;
    o ti vuoi mettere sul Suo stesso livello ?

    ti ho già fatto presente il punto: chi agisce contro la propria coscienza si nasconde, dissimula, cerca scuse, incolpa gli altri; ma di chi si espone e rivendica i suoi comportamenti a testa alta devo presumere la buona coscienza, esattamente come la presumo di te, anche quando sono in disaccordo;

    certo che quando se ne fa una questione di etica pubblica diventa necessario discutere, perché il sottinteso è che l'etica pubblica si imponga in comportamenti dovuti di fare o non fare.
    c'� del lardo in Garfagnana

  2. #122
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    Citazione Originariamente Scritto da LadyHawke Visualizza Messaggio
    Ma chi l'ha detto che solo i credenti sono brave persone, generose e che chi non crede invece è un "mostro"?
    Spesso sono proprio credenti ad essere "mostri".

    Anche i non credenti hanno un'etica e agiscono secondo coscienza, o ragione.
    Sperando sempre che conogelato non legga....il mio è un paradosso (ma mica tanto); secondo Goya il genio umano è alla base di tutte le creazioni. Se questo però è lasciato delirare in maniera incontrollata, senza il supporto della ragione, condurrà ai mostri e alle degenerazioni che vediamo al presente, ladyhawk; se invece la ragione è sveglia e si unisce al genio, in un intimo connubio con la coscienza, si dà vita a uno strumento dalla potenza inesauribile. I mostri infatti, simboleggiano proprio quelle forme e quei processi mentali che, relegati negli abissi del subconscio, dopo il sonno della ragione hanno potuto ahimè palesarsi; l'uomo - concludendo - non è oppresso da forze esterne, ma è in conflitto con sè stesso, travagliato da quelle orribili visioni scaturite dall'aver addormentato la sua coscienza
    "Tutti sotto lo stesso tendone blu, il Cielo di Dio, credenti di qualsiasi religione e non credenti, con la certezza che l

  3. #123
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    Citazione Originariamente Scritto da PACE Visualizza Messaggio
    Sperando sempre che conogelato non legga....il mio è un paradosso (ma mica tanto); secondo Goya il genio umano è alla base di tutte le creazioni. Se questo però è lasciato delirare in maniera incontrollata, senza il supporto della ragione, condurrà ai mostri e alle degenerazioni che vediamo al presente, ladyhawk; se invece la ragione è sveglia e si unisce al genio, in un intimo connubio con la coscienza, si dà vita a uno strumento dalla potenza inesauribile. I mostri infatti, simboleggiano proprio quelle forme e quei processi mentali che, relegati negli abissi del subconscio, dopo il sonno della ragione hanno potuto ahimè palesarsi; l'uomo - concludendo - non è oppresso da forze esterne, ma è in conflitto con sè stesso, travagliato da quelle orribili visioni scaturite dall'aver addormentato la sua coscienza
    Benvenuto nel "guazzabuglio" della filosofia; non scherzo, apprezzo molto lo sforzo del pensiero autonomo e autentico;

    io sarei abbastanza d'accordo con te; senonché, due maledetti ebrei tedeschi e aristocratici - Horkheimer e Adorno - hanno sollevato proprio il punto - non troppo curiosamente in linea con Lutero - che sia proprio la ragione a generare mostri;

    nel loro Dialettica dell'Illuminismo mostrano come la ragione finisca per fornire motivi "razionali" alla volontà di dominio sull'esistente, riducendo le identità a meri composti di elementi fungibili, svuotati di un essere autonomo, e perciò sopprimibli come "altro" da assoggettare ad una propria cosmogonia;
    Pasolini è rimasto molto colpito, ma anche i preti che denunciano "l'indistinto" sono figli di questa critica - disperata - della Modernità;

    mi fermo qui e non ci torno; so che è linguaggio difficile;
    era solo per mostrare che quando il pensiero si muove libero escono fuori tante cose interessanti di cui discutere, invece di gridarsi slogan da stadio.
    c'� del lardo in Garfagnana

  4. #124
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    Quello di Goya non mi sembra affatto uno slogan; lui parla continuamente di connubio fra fede e ragione. Non sono per niente antitetiche, fede e ragione. Noi invece oggi le abbiamo separate
    "Tutti sotto lo stesso tendone blu, il Cielo di Dio, credenti di qualsiasi religione e non credenti, con la certezza che l

  5. #125
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    Quello di Goya non mi sembra affatto uno slogan; lui parla continuamente di connubio fra fede e ragione. Non sono per niente antitetiche, fede e ragione. Noi invece oggi le abbiamo separate
    Goya dirà quel che gli pare;
    io ti ho posto un quesito logico: se la fede è dono divino ed è imprescindibile per la salvezza, in ultima analisi questa dipende solo ed esclusivamente da Dio, e mai da qualche merito o capacità del salvato;
    il quale, sarà tanto umile da non salire in cattedra e vantarsi di meriti non suoi; oppure, lo farà, credendosi pari a Dio.
    c'� del lardo in Garfagnana

  6. #126
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    Il dono lo si può accogliere e fare fruttare; ma anche rifiutare e lasciarlo marcire li', in un angolo. La salvezza non è il dono in sè, ma cosa ne facciamo axegene; come lo utilizziamo. La chiesa ha ricevuto un mandato e lo esercita col carisma che le è stato conferito: annunciare la parola, l'amore, la bellezza della vita; poi ci sarà chi ascolta e chi invece fa di testa sua
    "Tutti sotto lo stesso tendone blu, il Cielo di Dio, credenti di qualsiasi religione e non credenti, con la certezza che l

  7. #127
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    Il dono lo si può accogliere e fare fruttare; ma anche rifiutare e lasciarlo marcire li', in un angolo. La salvezza non è il dono in sè, ma cosa ne facciamo axegene; come lo utilizziamo. La chiesa ha ricevuto un mandato e lo esercita col carisma che le è stato conferito: annunciare la parola, l'amore, la bellezza della vita; poi ci sarà chi ascolta e chi invece fa di testa sua
    non ha nessun senso:

    se hai ricevuto il dono della fede, hai la fede; cioè, credi e non puoi rifiutare;
    la fede È UNO STATO DELL'ESSERE, non un accessorio che viene regalato, come una bicicletta, che puoi usare o lasciare in cantina;
    il solito equivoco della parola "dono", che trasforma in oggetto ciò che oggetto non è;

    se davvero Dio ti fa dono della fede, ti rigenera, a prescindere dalla tua volontà, e non puoi più peccare; altrimenti non avresti fede; se continui a peccare, vuol dire che quel dono non ti è stato fatto.
    c'� del lardo in Garfagnana

  8. #128
    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    non ha nessun senso:

    se hai ricevuto il dono della fede, hai la fede; cioè, credi e non puoi rifiutare;
    la fede È UNO STATO DELL'ESSERE, non un accessorio che viene regalato, come una bicicletta, che puoi usare o lasciare in cantina;
    il solito equivoco della parola "dono", che trasforma in oggetto ciò che oggetto non è;

    se davvero Dio ti fa dono della fede, ti rigenera, a prescindere dalla tua volontà, e non puoi più peccare; altrimenti non avresti fede; se continui a peccare, vuol dire che quel dono non ti è stato fatto.
    Non considero la fede spirituale come una guerra tra religioni o tra chiese di una stessa religione combattuta a colpi di dogmi,rituali,usanze frutto della miseria umana.

    Dio non può fungere da garante di chiese o comunità.

    La fede vera è sicuramente un dono concesso a tutti ma un dono si può accogliere o rifiutare,valorizzare o gettare nel cestino.
    La fede fa parte della vita ed è data a tutti con la vitauò essere conservata inerte come fanno tanti indifferentemente dalla religione a cui appartengono dove l’esteriorità distrugge l’essenza della fede ed evidentemente suscita giudizi negativi.

    Dirai che l’accoglienza o meno del dono della fede è già predisposta da Dio ma la fede è proprio questo:non sapere a quale sorte si è prescelti eppure agire secondo il bene per sé e per gli altri,non paralizzare lo spirito,sfruttare i talenti umani che sono anche un dono.

    La capacità intellettuale è un dono:si può accogliere,sviluppare o restare nell’ignoranza.
    Anche se Dio sa chi resterà nell’ignoranza non siamo forse spinti a studiare,confrontarci,documentarci?

    La salute fisica è un dono ma la si può guastare con alimenti errati,inquinamento,fumo,alcool.
    Dio sa chi morirà di malattia o di incidente ma,nonostante ciò andiamo in macchina o in aereo o teniamo una vita salutista.

    Sono d’accordo sul fatto che il giudizio sul prossimo è sbagliato perché solo Dio conosce i sentimenti di ognuno e sa che cosa ne farà della sua fede;ammetto però l’esortazione e il consiglio dato certo non per invidia ma per benevolenza fraterna.
    Quante volte si raccomanda a qualcuno di non agire in un determinato modo perché potrebbe andare incontro a guai,di non cedere alla gola se rischia il diabete(è forse invidia perché il catechismo dice di non essere goloso?)

    Perché dunque Dio ha creato l’Umanità sapendo dei peccati di cui si sarebbe macchiata?
    Forse per lo stesso motivo per cui si fanno dei figli che anche la loro vita presenterà dei problemi e si concluderà inevitabilmente con la morte.

    Forse la fedeltà di pochi(come i cinque richiesti a Sodoma) basta per dare vita ad un’intera Umanità o addirittura basta la fedeltà di Uno(il Cristo) elevata al livello massimo per riqualificare tutta l’Umanità presente,passata e futura.
    Dio sapeva già che Gesù non avrebbe ceduto alle tentazioni,che sarebbe stato tradito,che avrebbe testimoniato con la vita allora perché tutto questo teatro,cosa vuole Dio dall’Uomo?
    Forse quello che vuole un genitore dai propri figli?Non ubbidienza,non sudditanza,non esteriorità,non schiavitù e nemmeno riconoscenza ma quell’affetto,quell’amore che alla fine comprende tutto ma senza obbligo in piena spontaneità.

    Tanti semi sparsi dal vento non germogliano ma la pianta li produce ugualmente.

    I figli non sono proprietà del genitore il quale deve accudirli finché non possono farlo da soli,può consigliare,esortare ma non obbligare perché la vita appartiene a loro.Il padre padrone non deve più esserci.
    L’ubbidienza di Abramo è il fatto di non aver sacrificato Isacco secondo i riti pagani:si è fermato in tempo secondo il volere di un Dio che non accetta sacrifici umani.

    Perchè allora Dio ha accettato il sacrificio di Gesù?Probabilmente era la firma che attestava che la vita del mondo non è definitiva,che porta sofferenza e morte e che è necessario confidare in un altro obiettivo che non è quello di vivere cento anni di benessere fisico ma un’eternità di pace spirituale che noi abbiamo difficoltà a comprendere.

    Vedere un paradiso di delizie materiali(mangiare,bere,le vergini,il bel clima,i bei giardini)è il prolungare dei piaceri materiali non il benessere spirituale che i grandi santi hanno pregustato)

    Il problema sessuale sembra essere diventato di estrema importanza visto le polemiche che crea.

    Ognuno è libero di fare le proprie scelte nel rispetto delle leggi umane.
    Non si può considerare invidioso chi è convinto che una sessualità degradata a bisogno materiale(mangio,bevo,dormo,faccio bisogni,esercito il bisogno sessule)non sia adeguata come non si può considerare invidioso chi non può divorziare perché la propria chiesa glielo vieta in quanto,rovesciando la medaglia potrebbe essere invidioso anche chi vede tante coppie che vivono condividendo gioie e dolori,pregi e difetti dell’altro mantenendo quella fedeltà non forzata ma originata da un particolare affetto.Per me questo è invidiabile!

    Per i cristiani poi che seguono il vangelo in cui si dice che il male è già nell’intenzione,che sei adultero già dal momento che desideri una persona,che sei un ladro dal momento che vuoi impossessarti delle cose altrui non è pensabile l’invidia per un divorzio o una convivenza considerando il divorzio la conseguenza di una durezza di cuore e l’unione di due la condivisione di carne e spirito.
    Nonostante io sia cristiana ammetto la separazione quando non c’è più un sentimento,quando un coniuge è violento,traditoe o beone quando,insomma,non esiste più intesa e non ha senso stare insieme.

    Se consiglio a qualcuno una certa prudenza nell’agire sessualmente(specialmente per i giovani) non lo faccio perché invidio una loro libertà sessuale che qualcuno mi vieta ma perché la mia coscienza mi dice di farlo.Se seguo più la chiesa che la mia coscienza allora posso rammaricarmi.

    Stranamente può bastare il proprio coniuge per essere felici.

    Concludo dicendo che secondo il servo arbitrio Dio è onniscente ma gli manca una facoltà che ha l’uomo:la SPERANZA.

  9. #129
    Citazione Originariamente Scritto da Rachele Giacobi Visualizza Messaggio
    L’ubbidienza di Abramo è il fatto di non aver sacrificato Isacco secondo i riti pagani:si è fermato in tempo secondo il volere di un Dio che non accetta sacrifici umani.
    Il testo (CEI) recita: "Dopo queste cose, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». 2 Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, va' nel territorio di Moria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò».

    Scusa, ma mi sembra che quanto scrivi sia contraddetto dai testi. Ma se per te va bene, non ho nulla da eccepire.

    Non polemizzo: mi é indifferente.

  10. #130
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    Citazione Originariamente Scritto da Rachele Giacobi Visualizza Messaggio

    La fede vera è sicuramente un dono concesso a tutti ma un dono si può accogliere o rifiutare,valorizzare o gettare nel cestino.
    non sono d'accordo;
    la fede non è un oggetto, come una bicicletta, che si può usare o lasciare in cantina, ma uno stato d'animo propenso appunto, a confidare nella doverosità di determinati principi CONTRO quanto la ragione ne suggerirebbe la dispensabilità; es: io posso trattare bene gli animali perché temo la legge o il giudizio altrui; mi conviene;

    ma se in un'isola deserta tratto lo stesso bene gli animali, anche se so di essere l'ultima persona sulla terra e che nessuno mi giudicherà, allora davvero ho fede in quel principio;
    Dirai che l’accoglienza o meno del dono della fede è già predisposta da Dio ma la fede è proprio questo:non sapere a quale sorte si è prescelti eppure agire secondo il bene
    il senso della predestinazione, per l'epoca, è proprio questo: sottrarre il bene a oggetto di scambio; un monaco agostiniano del XV secolo non poteva elaborare altro, e già questo gli sarebbe valso il rogo;

    ma il punto di caduta di questa cosa è la nozione - laica - per cui la virtù è il premio di se stessa; un concetto da umanità adulta, a fronte di quella bambina e filiale che obbedisce temendo la punizione, e perciò non è affidabile; tipicamente, chi si muove in questa concezione del castigo, pensa - come Ivan Karamazov - che se Dio giudice non esiste, ogni depravazione è possibile; non ci si può fidare di nessun uomo che non abbia timor di Dio;

    il prezzo di questa sfiducia è una società fondata sulla sfiducia, il sospetto, il controllo.

    Il problema sessuale sembra essere diventato di estrema importanza visto le polemiche che crea.
    beh, non ti sarà sfuggito che è il tema "forte" di Islam e chiese cristiane, dove queste in pratica si dividono; per l'Islam è evidentissimo che la famiglia tradizionale e il controllo della sessualità femminile, veli, burqa, obbedienza ai maschi di famiglia, siano il tema centrale;

    ma anche qui, malgrado le guerre, le decine di migliaia di morti nei naufragi, cosa ha mobilitato i fedeli ? il No alle unioni civili, 700mila persone dalle parrocchie al Circo massimo; e prima aborto e divorzio, lotta alla contraccezione - persino nell'Africa piagata dall'Aids;

    Non si può considerare invidioso chi è convinto che una sessualità degradata a bisogno materiale(mangio,bevo,dormo,faccio bisogni,esercito il bisogno sessule)non sia adeguata
    prima dicevi che non si dovrebbe giudicare; ecco...
    posto che se io avessi riserve sul modo in cui tu conduci la tua vita sessuale la cosa non dovrebbe comunque riguardarmi, fatta salva la legge; che diritto avrei mai di giudicare come "degradata" a qualcosa la TUA sessualità, e rispetto a quale profilo opportuno, deciso da chi ?
    come non si può considerare invidioso chi non può divorziare perché la propria chiesa glielo vieta in quanto,rovesciando la medaglia potrebbe essere invidioso anche chi vede tante coppie che vivono condividendo gioie e dolori,pregi e difetti dell’altro mantenendo quella fedeltà non forzata ma originata da un particolare affetto.Per me questo è invidiabile!
    Rachele, io ho 62 anni e credo anche tu non sia più giovanissima; come rispondevo a Pace, i sentimenti umani si tagliano col coltello nelle e tra le righe;
    chi sia o sia stato appagato si esprime in toni e modi assai diversi dall'invidioso; e guarda che ci sono tre millenni di letteratura e teatro infarciti di personaggi posseduti dall'invidia sessuale, tanto è un sentimento comune; da Plauto ai Maestri Cantori di Wagner, fino alla popolare Bocca di rosa di De André...
    davvero vogliamo darcela ad intendere ?

    ora, io ho la massima comprensione e indulgenza per gli infelici o poco appagati; mai andrei a sfruculiare i menage altrui;
    ma quando leggo giudizi aggressivi dal pulpito, la mia esperienza mi fa riconoscere quel sentimento invidioso;

    questo, semplicemente perché chi abbia provato gioia autentica esprime un sorriso benevolente e sereno verso chi cerchi a modo suo; di solito, è tollerante, si astiene dal giudicare e RIDE delle cose; ovviamente non dei veri drammi, del vero degrado, che non è una donna 40enne che si comporta come qualsiasi uomo tornato single dopo 17 anni di relazione "impegnata"; ma con l'uomo siamo molto indulgenti; più spesso ammirati;

    io non ho una gran carriera di libertino; perlopiù relazioni impegnate; ma chiunque abbia sperimentato onesti incontri basati sul rispetto e la lealtà, anche se non finalizzati ex-ante a chissà che, non parlerebbe mai di sessualità degradata e degradante, perché comunque si instaura un rapporto umano;

    chi scrive qui non può bluffare sul suo umore; tutti capiscono benissimo, dall'insieme e dai dettagli; su questa cosa, siamo tutti "nudi", perché dalla preistoria siamo selezionati per decodificare questo sottotesto della personalità, come gli animali valutano altre cose per scegliere con chi accoppiarsi, perché ne va della nostra vita;
    qualsiasi donna "annusa" l'uomo insicuro, che sarà geloso e la controllerà, e sente questa cosa proprio a partire dallo sguardo ossessivo di quell'uomo su ciò che fanno gli altri;

    poi, i precetti religiosi, i veli e i burqa, la morale, vengono in soccorso, perché l'omuncolo che si "passa parola" nel denigrare la donna libera - che però a lui mai si concederà - si vergogna della sua invidia, e perciò la traveste da morale.
    c'� del lardo in Garfagnana

  11. #131
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    non ha nessun senso:

    se hai ricevuto il dono della fede, hai la fede; cioè, credi e non puoi rifiutare;
    la fede È UNO STATO DELL'ESSERE, non un accessorio che viene regalato, come una bicicletta, che puoi usare o lasciare in cantina;
    il solito equivoco della parola "dono", che trasforma in oggetto ciò che oggetto non è;

    se davvero Dio ti fa dono della fede, ti rigenera, a prescindere dalla tua volontà, e non puoi più peccare; altrimenti non avresti fede; se continui a peccare, vuol dire che quel dono non ti è stato fatto.
    No! Io mi posso dannare nonostante la mia fede, tu puoi salvarti nonostante il tuo ateismo; è il paradosso e il fascino tremendo della libertà. Nella parabola dei talenti, Dio elargisce i suoi doni a tutti, ma c'è chi li fa fruttare e chi li sotterra
    "Tutti sotto lo stesso tendone blu, il Cielo di Dio, credenti di qualsiasi religione e non credenti, con la certezza che l

  12. #132
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    Citazione Originariamente Scritto da Rachele Giacobi Visualizza Messaggio
    Non considero la fede spirituale come una guerra tra religioni o tra chiese di una stessa religione combattuta a colpi di dogmi,rituali,usanze frutto della miseria umana.

    Dio non può fungere da garante di chiese o comunità.

    La fede vera è sicuramente un dono concesso a tutti ma un dono si può accogliere o rifiutare,valorizzare o gettare nel cestino.
    La fede fa parte della vita ed è data a tutti con la vitauò essere conservata inerte come fanno tanti indifferentemente dalla religione a cui appartengono dove l’esteriorità distrugge l’essenza della fede ed evidentemente suscita giudizi negativi.

    Dirai che l’accoglienza o meno del dono della fede è già predisposta da Dio ma la fede è proprio questo:non sapere a quale sorte si è prescelti eppure agire secondo il bene per sé e per gli altri,non paralizzare lo spirito,sfruttare i talenti umani che sono anche un dono.

    La capacità intellettuale è un dono:si può accogliere,sviluppare o restare nell’ignoranza.
    Anche se Dio sa chi resterà nell’ignoranza non siamo forse spinti a studiare,confrontarci,documentarci?

    La salute fisica è un dono ma la si può guastare con alimenti errati,inquinamento,fumo,alcool.
    Dio sa chi morirà di malattia o di incidente ma,nonostante ciò andiamo in macchina o in aereo o teniamo una vita salutista.

    Sono d’accordo sul fatto che il giudizio sul prossimo è sbagliato perché solo Dio conosce i sentimenti di ognuno e sa che cosa ne farà della sua fede;ammetto però l’esortazione e il consiglio dato certo non per invidia ma per benevolenza fraterna.
    Quante volte si raccomanda a qualcuno di non agire in un determinato modo perché potrebbe andare incontro a guai,di non cedere alla gola se rischia il diabete(è forse invidia perché il catechismo dice di non essere goloso?)

    Perché dunque Dio ha creato l’Umanità sapendo dei peccati di cui si sarebbe macchiata?
    Forse per lo stesso motivo per cui si fanno dei figli che anche la loro vita presenterà dei problemi e si concluderà inevitabilmente con la morte.

    Forse la fedeltà di pochi(come i cinque richiesti a Sodoma) basta per dare vita ad un’intera Umanità o addirittura basta la fedeltà di Uno(il Cristo) elevata al livello massimo per riqualificare tutta l’Umanità presente,passata e futura.
    Dio sapeva già che Gesù non avrebbe ceduto alle tentazioni,che sarebbe stato tradito,che avrebbe testimoniato con la vita allora perché tutto questo teatro,cosa vuole Dio dall’Uomo?
    Forse quello che vuole un genitore dai propri figli?Non ubbidienza,non sudditanza,non esteriorità,non schiavitù e nemmeno riconoscenza ma quell’affetto,quell’amore che alla fine comprende tutto ma senza obbligo in piena spontaneità.

    Tanti semi sparsi dal vento non germogliano ma la pianta li produce ugualmente.

    I figli non sono proprietà del genitore il quale deve accudirli finché non possono farlo da soli,può consigliare,esortare ma non obbligare perché la vita appartiene a loro.Il padre padrone non deve più esserci.
    L’ubbidienza di Abramo è il fatto di non aver sacrificato Isacco secondo i riti pagani:si è fermato in tempo secondo il volere di un Dio che non accetta sacrifici umani.

    Perchè allora Dio ha accettato il sacrificio di Gesù?Probabilmente era la firma che attestava che la vita del mondo non è definitiva,che porta sofferenza e morte e che è necessario confidare in un altro obiettivo che non è quello di vivere cento anni di benessere fisico ma un’eternità di pace spirituale che noi abbiamo difficoltà a comprendere.

    Vedere un paradiso di delizie materiali(mangiare,bere,le vergini,il bel clima,i bei giardini)è il prolungare dei piaceri materiali non il benessere spirituale che i grandi santi hanno pregustato)

    Il problema sessuale sembra essere diventato di estrema importanza visto le polemiche che crea.

    Ognuno è libero di fare le proprie scelte nel rispetto delle leggi umane.
    Non si può considerare invidioso chi è convinto che una sessualità degradata a bisogno materiale(mangio,bevo,dormo,faccio bisogni,esercito il bisogno sessule)non sia adeguata come non si può considerare invidioso chi non può divorziare perché la propria chiesa glielo vieta in quanto,rovesciando la medaglia potrebbe essere invidioso anche chi vede tante coppie che vivono condividendo gioie e dolori,pregi e difetti dell’altro mantenendo quella fedeltà non forzata ma originata da un particolare affetto.Per me questo è invidiabile!

    Per i cristiani poi che seguono il vangelo in cui si dice che il male è già nell’intenzione,che sei adultero già dal momento che desideri una persona,che sei un ladro dal momento che vuoi impossessarti delle cose altrui non è pensabile l’invidia per un divorzio o una convivenza considerando il divorzio la conseguenza di una durezza di cuore e l’unione di due la condivisione di carne e spirito.
    Nonostante io sia cristiana ammetto la separazione quando non c’è più un sentimento,quando un coniuge è violento,traditoe o beone quando,insomma,non esiste più intesa e non ha senso stare insieme.

    Se consiglio a qualcuno una certa prudenza nell’agire sessualmente(specialmente per i giovani) non lo faccio perché invidio una loro libertà sessuale che qualcuno mi vieta ma perché la mia coscienza mi dice di farlo.Se seguo più la chiesa che la mia coscienza allora posso rammaricarmi.

    Stranamente può bastare il proprio coniuge per essere felici.

    Concludo dicendo che secondo il servo arbitrio Dio è onniscente ma gli manca una facoltà che ha l’uomo:la SPERANZA.
    Parole che ho letto e riletto, tanto sono profonde e vere rachele; un balsamo per l'anima, oserei dire. Il peccato và sempre condannato, il peccatore no

    " Comportatevi perciò come i figli della luce; il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità. Cercate ciò che è gradito al Signore, e non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre, ma piuttosto condannatele apertamente, poiché di quanto viene fatto da costoro in segreto è vergognoso perfino parlare. Tutte queste cose che vengono apertamente condannate sono rivelate dalla luce, perché tutto quello che si manifesta è luce. " (Efesini 5)
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  13. #133
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    No! Io mi posso dannare nonostante la mia fede, tu puoi salvarti nonostante il tuo ateismo; è il paradosso e il fascino tremendo della libertà. Nella parabola dei talenti, Dio elargisce i suoi doni a tutti, ma c'è chi li fa fruttare e chi li sotterra
    se la tua fede è autentica, non ti puoi dannare: sarebbe fede in cosa, nel Maligno ?

    poi, qui nessuno ti boccia in filosofia o logica; ma se concepisci libertà e Giudizio ex-post, devi essere consapevole che ti tocca formulare un codice intelligibile e coerente alla realtà, come in qualsiasi sistema precetto-->sanzione;

    se la municipale di Castelluccio sulla provinciale <= 70kmh multa chi va a 50 e non chi va a 100, a imperscrutabile capriccio, dopo una settimana l'autovelox viene divelto, e dopo due, divisa o no, gli agenti pijano una saccagnata di mazzate.
    c'� del lardo in Garfagnana

  14. #134
    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    se la tua fede è autentica, non ti puoi dannare: sarebbe fede in cosa, nel Maligno ?

    poi, qui nessuno ti boccia in filosofia o logica; ma se concepisci libertà e Giudizio ex-post, devi essere consapevole che ti tocca formulare un codice intelligibile e coerente alla realtà, come in qualsiasi sistema precetto-->sanzione;

    se la municipale di Castelluccio sulla provinciale <= 70kmh multa chi va a 50 e non chi va a 100, a imperscrutabile capriccio, dopo una settimana l'autovelox viene divelto, e dopo due, divisa o no, gli agenti pijano una saccagnata di mazzate.
    Può capitare di aver fede ad esempio del proprio medico e di quanto ci prescrive di fare:movimento,cibo sano no fumo o alcool.Nessuno ci impone niente,sono consigli per stare bene e ci crediamo veramente ma,nello stesso tempo,manca la forza di volontà per agire secondo i dettami in cui noi stessi abbiamo fede.Sta in ciò la debolezza umana per cui è necessario il sostegno divino anche per attuare ciò in cui noi stessi crediamo.Lo stesso Paolo affermava di non riuscire a fare ciò che la sua fede gli suggerisce,anzi,di fare proprio il contrario.

  15. #135
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    Citazione Originariamente Scritto da Rachele Giacobi Visualizza Messaggio
    Può capitare di aver fede ad esempio del proprio medico e di quanto ci prescrive
    Rachele, abbi pazienza: questa non è "fede", bensì "fiducia" poiché il medico ne sa di più, visto che ha studiato;
    la fede, per definizione, riposa sull'irrazionale, contrasta la ragione, come credere nella resurrezione, visto che nessuno ne ha esperienza;


    .Lo stesso Paolo affermava di non riuscire a fare ciò che la sua fede gli suggerisce,anzi,di fare proprio il contrario.
    non è la fede, ma il desiderio del bene; ma, insomma ! è mai possibile che siate tutti analfabeti funzionali ?
    se citi Paolo, quello dice chiaro e tondo che Dio è il Vasaio, e noi siamo i vasi, da Lui destinati o alla misericordia divina - cioè, Dio che salva, di Sua esclusiva iniziativa - o vasi di perdizione;

    ora, può non piacerti, puoi non essere d'accordo, ma questo scrive Paolo: non abbiamo nessun merito, niente di cui vantarci; è solo Dio che fa; non è che gli di può far dire una cosa diversa; anche perché la Romani è scritta così proprio per i tonti, i semplici pagani, poco adusi alle contorsioni paradossali del linguaggio rabbinico e di Gesù.
    c'� del lardo in Garfagnana

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