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Discussione: Correggere il peccatore o crocifiggere il santuomo?

  1. #136
    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    Rachele, abbi pazienza: questa non è "fede", bensì "fiducia" poiché il medico ne sa di più, visto che ha studiato;
    la fede, per definizione, riposa sull'irrazionale, contrasta la ragione, come credere nella resurrezione, visto che nessuno ne ha esperienza;



    non è la fede, ma il desiderio del bene; ma, insomma ! è mai possibile che siate tutti analfabeti funzionali ?
    se citi Paolo, quello dice chiaro e tondo che Dio è il Vasaio, e noi siamo i vasi, da Lui destinati o alla misericordia divina - cioè, Dio che salva, di Sua esclusiva iniziativa - o vasi di perdizione;

    ora, può non piacerti, puoi non essere d'accordo, ma questo scrive Paolo: non abbiamo nessun merito, niente di cui vantarci; è solo Dio che fa; non è che gli di può far dire una cosa diversa; anche perché la Romani è scritta così proprio per i tonti, i semplici pagani, poco adusi alle contorsioni paradossali del linguaggio rabbinico e di Gesù.
    Se la fede riposa sull’irrazionale la fede in un principio come il rispetto per gli animali (che diventa autentica quando non è condizionata da obblighi o giudizi) come precedentemente hai detto,cosa ha di irrazionale?Si tratta di un desideriSe la fede riposa sull’irrazionale la fede in un principio come il rispetto per gli animali (che diventa autentica quando non è condizionata da obblighi o giudizi) come precedentemente hai detto,cosa ha di irrazionale?Si tratta di un desiderio di bene per qualcuno e di un adeguare il comportamento a tal fine.

    Il desiderio del bene può far parte di una fede.

    Se l’iirazionale,l’indimostrabile è fondamento di fede non può essere oggetto di critica la fede di chi crede in un Dio onniscente e in un Uomo libero.
    Si può non accettare ma non criticare essendo una fede.
    Chi vive di logica e di razionalità non può avere che fedi che si appoggiano sulla razionalità o può non averne affatto.

    Quando dici che siamo tutti analfabeti funzionali ti riferisci a me( qui poco male) o ad una categoria di persone perché,nel secondo caso assumi lo stesso atteggiamento che critichi a Cono di chi ritiene le proprie idee inattaccabili in diritto non di discutere ma di giudicare.
    In effetti è una delle prerogative umane quella di difendere le proprie convinzioni(e io non mi tiro fuori altrimenti non sarei qui a scrivere) ma sarebbe necessario aprire uno spiraglio perché passasse anche la voce altrui.
    Dici che chi è soddisfatto,sicuro delle proprie idee trasmette un senso di appagamento che si trasmette agli interlocutori ma nelle tue parole io avverto stizza,rabbia per chi non vuol o non è alla tua altezza per comprendere.
    Mi sembra un giudizio vero e proprio(i pagani semplici,inadeguati)specialmente in chi crede che ognuno è un vaso precostituito che deve agire per forza in un determinato modo.
    Certo che non dobbiamo vantarci dei nostri meriti perché è Dio che ci sostiene e senza di Lui,anche se nel mondo siamo importanti,saremmo dei falliti spirituali.
    Aiuto non vuol dire che Dio fa tutto ma è un accompagnatore che sostiene il disabile purché si faccia sostenere.
    Comunque se non abbiamo meriti non abbiamo neanche demeritiiviamo nella neutralità e in una scusante anche abbastanza comoda.
    Io non so che vaso sono e in che cosa Dio mi abbia destinata.
    Probabilmente faccio parte di quelli che ascoltano l’insegnamento di Gesù senza capire niente ma fidandosi solo della Bontà ma preferisco così piuttosto che seppellirmi nell’orgoglio e nella sicurezza di sapere tutto,di far quadrare la logica o di non fallire nei miei ragionamenti.
    Cerco di sostenere la mia fede irrazionale,ne parlo agli altri perché la sento ma imporla sarebbe il peggiore degli errori;alla meno peggio sortirebbe l’effetto contrario.
    Paolo parla del vasaio ma anche di tantissime altre cose.Pensiamo all’inno alla carità che è l’esaltazione di un comportamento per l’uomo.Dio ha scelto i talenti(le lingue,saper predicare ecc) ma l’uomo li sviluppa.Paolo dice anche”Se Cristo non è risorto vana è la nostra fede(la fede in Dio che si manifesta nella carne,che muore e risorge)

    Nel Vangelo la fede appare misurata(poca fede,più fede,molta fede),addirittura paragonata a quantità(fede piccola come un seme)
    Se la fede viene quantificata vuol dire che è modificabile,può essere incrementata,può accrescersi o diminuire a seconda della disposizione umana e non dalle disposizioni di un Dio che gioca a dadi.Una disgrazia può far perdere la fede,una delusione nelle capacità religioso/politiche di Gesù fa perdere la fede a Giuda.

    La fede nelle capacità umane nel Vangelo è tanto valorizzata da richiederne anche un minimo(un seme di senapa) per grandi realizzazioni che Dio non impedisce.E’ sempre l’uomo che agisce confidando nelle capacità che possiede.

    La fede nella sua irrazionalità salva anche dalle malattie e i miracoli sono il risultato di questa fede.

  2. #137
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    Citazione Originariamente Scritto da Rachele Giacobi Visualizza Messaggio
    Se la fede riposa sull’irrazionale la fede in un principio come il rispetto per gli animali (che diventa autentica quando non è condizionata da obblighi o giudizi) come precedentemente hai detto,cosa ha di irrazionale?
    il fatto di non essere giustificata da un'utilità; cioè, il soggetto si impone un vincolo che non ha altra remunerazione del proprio sentimento;
    Se l’iirazionale,l’indimostrabile è fondamento di fede non può essere oggetto di critica la fede di chi crede in un Dio onniscente e in un Uomo libero.
    certo, di per sé, non ha senso la critica;
    cambia tutto se a quella fede agganci un sistema morale e di giudizio, del tipo precetto --> sanzione; in quel caso, la razionalità è necessaria;
    per fartela semplice, in un sistema di libero arbitrio e Dio giudice ex-post, ti tocca rendere conto delle sofferenze degli innocenti; tu oggi sei libera di ignorare semplicemente la questione, ma chi doveva secoli fa argomentare e farsi seguire non la poteva fare tanto facile;

    Quando dici che siamo tutti analfabeti funzionali ti riferisci a me( qui poco male) o ad una categoria di persone perché,nel secondo caso assumi lo stesso atteggiamento che critichi a Cono di chi ritiene le proprie idee inattaccabili in diritto non di discutere ma di giudicare.
    qui non si tratta di idee, ma di un fatto; nella fattispecie, un testo; e io sto solo riportando quanto si dovrebbe studiare nel programma di storia e filosofia in 4 superiore; niente di intellettuale; le conseguenze sono storia; su Paolo ha argomentato Agostino, mica il vivaio sotto casa; e Lutero ha ribaltato la chiesa; il Concilio Vaticano II nella sostanza si accoda, anche se è difficile capire il perché se non si è un po' addentro; anche papa Ratzinger ci ha messo del suo, mandando in pensione 15 secoli di aristotelismo della Chiesa: n9n si possono leggere le Scritture come un teorema ! nella sostanza, è Lutero; non devi credere a me; io ti sto facendo il Bignami; se studi lo vedi da te
    Dici che chi è soddisfatto,sicuro delle proprie idee trasmette un senso di appagamento che si trasmette agli interlocutori ma nelle tue parole io avverto stizza,rabbia per chi non vuol o non è alla tua altezza per comprendere.
    beh, io non giudico la vita altrui; non mi verrebbe proprio in mente di sostenere che qualsiasi tua scelta sessuale sia "inadeguata"; ma non mi verrebbe nemmeno in mente di ipotizzare o argomentare che tu faccia sesso come sfogo di un "bisogno";
    prima di tutto perché non potrei sapere che sentimenti provi; in secondo luogo, anche fosse, in virtù di cosa la tua sessualità - lecita - dovrebbe mai riguardarmi ?
    io non so che vita sessuale tu abbia avuto, né ho interesse a saperlo; ma, in qualunque caso, che tu sia molto attiva o del tutto disinteressata, a che titolo potrei mai permettermi di giudicare ? tu non saresti stizzita se lo facessi e ti additassi a cattivo esempio per i giovani - perché di questo si tratta, questo è scritto, nero su bianco - in base a principi religiosi che non condividi ?

    io posso immaginare che tu in buona fede sia talmente immersa in certi principi da non immaginare un ribaltamento delle posizioni; ma sicuramente sei in grado di astrarre sufficientemente da comprendere il punto; e, credo, se io venissi ad impicciarmi della tua sessualità penseresti a buon diritto che ho qualche problema e rotella fuori posto;
    Mi sembra un giudizio vero e proprio(i pagani semplici,inadeguati)specialmente in chi crede che ognuno è un vaso precostituito che deve agire per forza in un determinato modo.
    Certo che non dobbiamo vantarci dei nostri meriti perché è Dio che ci sostiene e senza di Lui,anche se nel mondo siamo importanti,saremmo dei falliti spirituali.
    Aiuto non vuol dire che Dio fa tutto ma è un accompagnatore che sostiene il disabile purché si faccia sostenere.
    Comunque se non abbiamo meriti non abbiamo neanche demeritiiviamo nella neutralità e in una scusante anche abbastanza comoda.
    Io non so che vaso sono e in che cosa Dio mi abbia destinata.
    Probabilmente faccio parte di quelli che ascoltano l’insegnamento di Gesù senza capire niente ma fidandosi solo della Bontà ma preferisco così piuttosto che seppellirmi nell’orgoglio e nella sicurezza di sapere tutto,di far quadrare la logica o di non fallire nei miei ragionamenti.
    Cerco di sostenere la mia fede irrazionale,ne parlo agli altri perché la sento ma imporla sarebbe il peggiore degli errori;alla meno peggio sortirebbe l’effetto contrario.
    Paolo parla del vasaio ma anche di tantissime altre cose.Pensiamo all’inno alla carità che è l’esaltazione di un comportamento per l’uomo.Dio ha scelto i talenti(le lingue,saper predicare ecc) ma l’uomo li sviluppa.Paolo dice anche”Se Cristo non è risorto vana è la nostra fede(la fede in Dio che si manifesta nella carne,che muore e risorge)

    Nel Vangelo la fede appare misurata(poca fede,più fede,molta fede),addirittura paragonata a quantità(fede piccola come un seme)
    Se la fede viene quantificata vuol dire che è modificabile,può essere incrementata,può accrescersi o diminuire a seconda della disposizione umana e non dalle disposizioni di un Dio che gioca a dadi.Una disgrazia può far perdere la fede,una delusione nelle capacità religioso/politiche di Gesù fa perdere la fede a Giuda.

    La fede nelle capacità umane nel Vangelo è tanto valorizzata da richiederne anche un minimo(un seme di senapa) per grandi realizzazioni che Dio non impedisce.E’ sempre l’uomo che agisce confidando nelle capacità che possiede.

    La fede nella sua irrazionalità salva anche dalle malattie e i miracoli sono il risultato di questa fede.
    per carità, Rachele: tu puoi credere come vuoi; lungi da me interferire o criticare e - credimi - io penso davvero che siamo tutti nell'arbitrario, tutti alla pari;

    come dicevo, il problema si pone quando il proprio modo di intendere si trasla in una morale intesa come pubblica: se ti rimprovero perché passi col rosso, lasci il frigo rotto sul marciapiede o rubi, non è solo la legge ad essere dalla mia parte, ma sei tu stessa che ti nascondi, incolpi altri, cerchi scuse... i famosi pensieri che si accusano di Paolo, la coscienza;

    ma se io critico in pubblico la tua decisione di accoppiarti o meno, con chi e in che modo lecito, ti sto aggredendo in modo ingiustificato; non solo sono maleducato, ma sono anche un pessimo cittadino, incapace di intendere il confine necessario tra la mia libertà e la tua; non credi ?
    c'� del lardo in Garfagnana

  3. #138
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    se la tua fede è autentica, non ti puoi dannare: sarebbe fede in cosa, nel Maligno ?

    poi, qui nessuno ti boccia in filosofia o logica; ma se concepisci libertà e Giudizio ex-post, devi essere consapevole che ti tocca formulare un codice intelligibile e coerente alla realtà, come in qualsiasi sistema precetto-->sanzione;

    se la municipale di Castelluccio sulla provinciale <= 70kmh multa chi va a 50 e non chi va a 100, a imperscrutabile capriccio, dopo una settimana l'autovelox viene divelto, e dopo due, divisa o no, gli agenti pijano una saccagnata di mazzate.
    Hai parlato tante volte di sant'Agostino e della "De gratia et libero arbitrio"; l'ha ripresa anche rachele nei suoi interventi. Tema centrale dell'opera - come lo stesso titolo ci dice - è quello del rapporto fra la grazia e la libertà umana. Agostino ci descrive una grazia dono di Dio per gli uomini, concessa non per merito, necessaria all'uomo per operare il bene. In merito al libero arbitrio, per il santo di Ippona non ci sono altre spiegazioni: l'uomo è libero di condurre le azioni verso il bene o verso il male. Spetta a lui la decisione. Ed è in questa "decisione" che entra in gioco anche la grazia di Dio; gli uomini - vittime della loro stessa natura di peccatori - molto spesso conducono le loro azioni verso il male. Ed è lì che può agire la grazia, in grado di liberarli dalla condotta insensata. "chi mi libererà se non Gesù Cristo?" conclude anche san Paolo
    "Tutti sotto lo stesso tendone blu, il Cielo di Dio, credenti di qualsiasi religione e non credenti, con la certezza che l

  4. #139
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    Citazione Originariamente Scritto da Rachele Giacobi Visualizza Messaggio
    Se la fede riposa sull’irrazionale la fede in un principio come il rispetto per gli animali (che diventa autentica quando non è condizionata da obblighi o giudizi) come precedentemente hai detto,cosa ha di irrazionale?Si tratta di un desideriSe la fede riposa sull’irrazionale la fede in un principio come il rispetto per gli animali (che diventa autentica quando non è condizionata da obblighi o giudizi) come precedentemente hai detto,cosa ha di irrazionale?Si tratta di un desiderio di bene per qualcuno e di un adeguare il comportamento a tal fine.

    Il desiderio del bene può far parte di una fede.

    Se l’iirazionale,l’indimostrabile è fondamento di fede non può essere oggetto di critica la fede di chi crede in un Dio onniscente e in un Uomo libero.
    Si può non accettare ma non criticare essendo una fede.
    Chi vive di logica e di razionalità non può avere che fedi che si appoggiano sulla razionalità o può non averne affatto.

    Quando dici che siamo tutti analfabeti funzionali ti riferisci a me( qui poco male) o ad una categoria di persone perché,nel secondo caso assumi lo stesso atteggiamento che critichi a Cono di chi ritiene le proprie idee inattaccabili in diritto non di discutere ma di giudicare.
    In effetti è una delle prerogative umane quella di difendere le proprie convinzioni(e io non mi tiro fuori altrimenti non sarei qui a scrivere) ma sarebbe necessario aprire uno spiraglio perché passasse anche la voce altrui.
    Dici che chi è soddisfatto,sicuro delle proprie idee trasmette un senso di appagamento che si trasmette agli interlocutori ma nelle tue parole io avverto stizza,rabbia per chi non vuol o non è alla tua altezza per comprendere.
    Mi sembra un giudizio vero e proprio(i pagani semplici,inadeguati)specialmente in chi crede che ognuno è un vaso precostituito che deve agire per forza in un determinato modo.
    Certo che non dobbiamo vantarci dei nostri meriti perché è Dio che ci sostiene e senza di Lui,anche se nel mondo siamo importanti,saremmo dei falliti spirituali.
    Aiuto non vuol dire che Dio fa tutto ma è un accompagnatore che sostiene il disabile purché si faccia sostenere.
    Comunque se non abbiamo meriti non abbiamo neanche demeritiiviamo nella neutralità e in una scusante anche abbastanza comoda.
    Io non so che vaso sono e in che cosa Dio mi abbia destinata.
    Probabilmente faccio parte di quelli che ascoltano l’insegnamento di Gesù senza capire niente ma fidandosi solo della Bontà ma preferisco così piuttosto che seppellirmi nell’orgoglio e nella sicurezza di sapere tutto,di far quadrare la logica o di non fallire nei miei ragionamenti.
    Cerco di sostenere la mia fede irrazionale,ne parlo agli altri perché la sento ma imporla sarebbe il peggiore degli errori;alla meno peggio sortirebbe l’effetto contrario.
    Paolo parla del vasaio ma anche di tantissime altre cose.Pensiamo all’inno alla carità che è l’esaltazione di un comportamento per l’uomo.Dio ha scelto i talenti(le lingue,saper predicare ecc) ma l’uomo li sviluppa.Paolo dice anche”Se Cristo non è risorto vana è la nostra fede(la fede in Dio che si manifesta nella carne,che muore e risorge)

    Nel Vangelo la fede appare misurata(poca fede,più fede,molta fede),addirittura paragonata a quantità(fede piccola come un seme)
    Se la fede viene quantificata vuol dire che è modificabile,può essere incrementata,può accrescersi o diminuire a seconda della disposizione umana e non dalle disposizioni di un Dio che gioca a dadi.Una disgrazia può far perdere la fede,una delusione nelle capacità religioso/politiche di Gesù fa perdere la fede a Giuda.

    La fede nelle capacità umane nel Vangelo è tanto valorizzata da richiederne anche un minimo(un seme di senapa) per grandi realizzazioni che Dio non impedisce.E’ sempre l’uomo che agisce confidando nelle capacità che possiede.

    La fede nella sua irrazionalità salva anche dalle malattie e i miracoli sono il risultato di questa fede.
    Vorrei scrivere come te; vorrei essere sempre chiaro come te. Sintesi magistrale
    "Tutti sotto lo stesso tendone blu, il Cielo di Dio, credenti di qualsiasi religione e non credenti, con la certezza che l

  5. #140
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    Citazione Originariamente Scritto da PACE Visualizza Messaggio
    In merito al libero arbitrio, per il santo di Ippona non ci sono altre spiegazioni: l'uomo è libero di condurre le azioni verso il bene o verso il male. Spetta a lui la decisione. Ed è in questa "decisione" che entra in gioco anche la grazia di Dio; gli uomini - vittime della loro stessa natura di peccatori - molto spesso conducono le loro azioni verso il male. Ed è lì che può agire la grazia, in grado di liberarli dalla condotta insensata. "chi mi libererà se non Gesù Cristo?" conclude anche san Paolo
    no, no...
    non è un'opinione mia, ma un problema logico; tu hai solo due opzioni:
    a) un uomo residuale del peccato originale assolutamente incapace di salvarsi senza un intervento divino determinante e irresistibile;
    b) un uomo residuale del peccato originale, ma capace di orientarsi al bene nel suo intendimento autonomo, seppure con "aiutini";

    se opti per questa seconda ipotesi, io personalmente non ho nulla in contrario;
    ma devi essere consapevole che l'idea di cui al punto b) implica che in fondo Gesù Cristo è un dispensabile prof che dà ripetizioni ai somari rimandati a settembre, visto che nella tua ipotesi, nonostante il peccato originale, sussiste ancora un libero arbitrio e discernimento;

    oggi, qui, puoi dire tutto e il suo contrario; tanto, chi ti contesta ? allo stesso titolo per cui puoi inventare un teorema di geometria che non sta in piedi;
    il risultato di queste fantasticherie è che il tuo papa deve puntualizzare ai fedeli che "Gesù Cristo non è un superuomo" - col sottinteso che, evidentemente, questa deve essere un'idea molto diffusa; altrimenti, perché dichiarare ?
    c'� del lardo in Garfagnana

  6. #141
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    Citazione Originariamente Scritto da PACE Visualizza Messaggio
    Vorrei scrivere come te; vorrei essere sempre chiaro come te. Sintesi magistrale
    E l'impulso di abbracciarla dove lo lasci?
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  7. #142
    Non riesco a vedere Dio in veste di giudice che aspetta l’errore dell’Uomo per dargli la mazzata,la condanna,il castigo.

    Il castigo (come anche il premio) è un’invenzione umana,una risposta cattiva(castigo)ad un’azione che non si approva.
    Il bambino che ruba la nutella viene castigato magari con la privazione di un videogioco che non è la conseguenza dell’errore commesso.Il bambino associa il furto di nutella con la privazione del videogioco e probabilmente non lo fa più.Lo stesso può succedere per i premi

    Il vero castigo l’Uomo se lo crea da sé come conseguenza di azioni sbagliate
    L’idea di un Dio iracondo che manda disgrazie e catastrofi ha creato la paura di Dio su cui le chiese hanno giocato sporco creando servilismi o ateismi.

    Parlare di ira di Dio o furore di Dio è una bestemmia: se pensiamo che l’ira è considerata uno dei peggiori vizi umani non si può attribuire a Dio un simile peccato.

    Nella Bibbia il termine compare ma,se pur ispirato,è l’uomo che scrive secondo il concetto di un Dio battagliero simile alle divinità pagane rispettate perché temute

    E’ proprio Gesù con le sue “ripetizioni”o meglio con le sue integrazioni a specificare che Dio è Padre e non tiranno.

    Se Dio avesse creato persone destinate a salvarsi e altre no avrebbe fatto un distinguo che non corrisponde ad un agire secondo giustizia.
    Avremmo quindi un Dio onnipotente,onniscente ma ingiusto e quindi imperfetto verso cui ogni tipo di preghiera sarebbe inutile.

    Il cosiddetto inferno è l’impossibilità per lo spirito che ha lasciato il corpo di avere più contatto con lo Spirito supremo e quindi paura(metaforicamente pianto e stridore di denti)
    Ma fin che c’è Dio non c’è paura.Anche se Dio sa.è consapevole che molti non ce la faranno a raggiungere la beatitudine spirituale,anche se sa chi(per onniscenza) non è stato Lui a predisporne la rovina ma una loro scelta.Dio assiste con rammarico se così si può dire

    Filosofi,teologi,grandi studi,grandi dispute chi dice una cosa,chi afferma l’altra,sono sapienti ma pur sempre uomini con i loro errori le loro contraddizioni i loro fraintendimenti.

    Non nego che è bello essere documentati ma porre estrema fiducia può creare delusioni.Lo studio sì ma il diretto contatto con Dio è sempre la scuola migliore.

    Può ancora essere valida la richiesta di Gesù:”Chi dice la gente che io sia? “ Chi dice quello,chi dice quell’altro.” Ma voi chi dite che io sia?”
    Penso sia quello che vuole sapere da ognuno di noi.
    La risposta di Pietro la sappiamo ma è una domanda sempre valida per chi vuole,naturalmente.

    Pur se ho citato Paolo devo dire che per me è Pietro l’apostolo per eccellenza pur con il suo rinnegamento e le sue debolezze.E’ l’uomo che riveste in pieno l’umanità nella sua debolezza e si aggrappa alla misericordia di Dio.

    Penso alle persone che non hanno potuto studiare per vari motivi,altro che liceo! Magari non hanno neanche la terza media ma non mi sento certo di considerarle persone di seconda categoria.
    A volte la cultura fa più male che bene.
    Come la grande ricchezza anche la grande cultura insuperbisce

    Cosa ci ha dato,come ha influito la cultura nella nostra vita(a parte un posto di lavoro e un certo prestigio personale)Come saremmo stati se non avessimo potuto studiare?Forse gli stessi o chissà.

  8. #143
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    Gentile Rachele, le tue sono "parole sante", profumano d'incenso, ma rischiano d'irritare l'incensiere, il turiferario. E quando diventa iroso non ha più la motivazione che gli fa pubblicamente gridare: "vorrei abbracciarti"

  9. #144
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    Citazione Originariamente Scritto da Rachele Giacobi Visualizza Messaggio
    Non riesco a vedere Dio in veste di giudice che aspetta l’errore dell’Uomo per dargli la mazzata,la condanna,il castigo.

    Il castigo (come anche il premio) è un’invenzione umana,una risposta cattiva(castigo)ad un’azione che non si approva.
    Il bambino che ruba la nutella viene castigato magari con la privazione di un videogioco che non è la conseguenza dell’errore commesso.Il bambino associa il furto di nutella con la privazione del videogioco e probabilmente non lo fa più.Lo stesso può succedere per i premi

    Il vero castigo l’Uomo se lo crea da sé come conseguenza di azioni sbagliate
    L’idea di un Dio iracondo che manda disgrazie e catastrofi ha creato la paura di Dio su cui le chiese hanno giocato sporco creando servilismi o ateismi.

    Parlare di ira di Dio o furore di Dio è una bestemmia: se pensiamo che l’ira è considerata uno dei peggiori vizi umani non si può attribuire a Dio un simile peccato.

    Nella Bibbia il termine compare ma,se pur ispirato,è l’uomo che scrive secondo il concetto di un Dio battagliero simile alle divinità pagane rispettate perché temute

    E’ proprio Gesù con le sue “ripetizioni”o meglio con le sue integrazioni a specificare che Dio è Padre e non tiranno.

    Se Dio avesse creato persone destinate a salvarsi e altre no avrebbe fatto un distinguo che non corrisponde ad un agire secondo giustizia.
    Avremmo quindi un Dio onnipotente,onniscente ma ingiusto...
    non lo dire a me; non sono io a dire che saremo giudicati, ecc...
    se tu vuoi esprimere una tua personale teologia, a me non crea nessun problema;
    io ho solo fatto presente le conseguenze logiche di una o l'altra nozione di Dio, del peccato, ecc...
    Penso alle persone che non hanno potuto studiare per vari motivi,altro che liceo! Magari non hanno neanche la terza media ma non mi sento certo di considerarle persone di seconda categoria.
    A volte la cultura fa più male che bene.
    Come la grande ricchezza anche la grande cultura insuperbisce
    può darsi; ma non se ne può fare a meno;
    anche tu, se mi citi Pietro e Paolo, presumi che io intenda; quindi, che abbia una cultura analoga; se io ti dessi della superba perché citi personaggi che non conosco, forse non saresti d'accordo;

    certamente, se a quel punto io argomentassi che Pietro era quel cattivo apostolo che ha tradito per 30 denari, invece che per tre volte, tu penseresti di me che ignoro, non ho cultura; saresti superba ?
    no; sarei io il presuntuoso che pretende di parlare di un argomento senza un minimo di preparazione adeguata e relativo discernimento;

    qui nessuno pretende lauree; ma se si tirano in ballo Dio, il peccato originale, il libero arbitrio e compagnia bella, e in base a queste cose si punta pure il dito sui comportamenti di persone in carne ed ossa, capisci bene che una certa padronanza della materia è requisito minimo;
    se ti trovassi imputata di un reato e il pubblico ministero che formula l'accusa avesse la quinta elementare, forse qualche obiezione la esprimeresti;

    perché in queste faccende, gira e rigira, sempre lì si ritonfa, come si dice in Toscana; e cioè che arriva uno e giudica il tuo comportamento, anche se è lecito, e ti dice che sei immorale, cattivo esempio, contribuisci al degrado della società, ecc...
    beninteso, si può fare;
    ma farlo implica l'assunzione di responsabilità di ciò che si dice e la disponibilità a subire le conseguenze polemiche di quella che a tutti gli effetti si qualifica come aggressione;
    tu non ameresti essere aggredita per il tuo stile di vita lecito, immagino.
    c'� del lardo in Garfagnana

  10. #145
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    no, no...
    non è un'opinione mia, ma un problema logico; tu hai solo due opzioni:
    a) un uomo residuale del peccato originale assolutamente incapace di salvarsi senza un intervento divino determinante e irresistibile;
    b) un uomo residuale del peccato originale, ma capace di orientarsi al bene nel suo intendimento autonomo, seppure con "aiutini";

    se opti per questa seconda ipotesi, io personalmente non ho nulla in contrario;
    ma devi essere consapevole che l'idea di cui al punto b) implica che in fondo Gesù Cristo è un dispensabile prof che dà ripetizioni ai somari rimandati a settembre, visto che nella tua ipotesi, nonostante il peccato originale, sussiste ancora un libero arbitrio e discernimento;

    oggi, qui, puoi dire tutto e il suo contrario; tanto, chi ti contesta ? allo stesso titolo per cui puoi inventare un teorema di geometria che non sta in piedi;
    il risultato di queste fantasticherie è che il tuo papa deve puntualizzare ai fedeli che "Gesù Cristo non è un superuomo" - col sottinteso che, evidentemente, questa deve essere un'idea molto diffusa; altrimenti, perché dichiarare ?
    Per lo stesso errore che fece Giuda; credere solamente a un Messia politico, a un Messia terreno. Come benissimo ha spiegato rachele, Gesù Cristo da un granellino di senape può fare sviluppare una quercia! La fede è così, ha questa dinamica, axegene: vedi la tua estrema debolezza (il granellino) ma unito a Cristo vedi anche la grandezza di ciò che puoi diventare.
    "Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte? Siano rese grazie a Gesù Cristo nostro signore" dice - mi sembra in Romani 7 - l'apostolo Paolo
    "Tutti sotto lo stesso tendone blu, il Cielo di Dio, credenti di qualsiasi religione e non credenti, con la certezza che l

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