Guarda se dài una buona letta al c.p., allora ti rendi conto che i reati, nella fattispecie sono quelli che ti ho detto. Probabilmente a te dispiace che quel tipo di condotta "in toilette" possa essere come si dice "sussunta" sotto le suddette fattispecie di reati. Sulla rivista che ti citavo c'è una querela che i due partner impegnati nell'atto sessuale in toilette hanno avanzato contro i riprendenti per addirittura "violazione della quiete domestica". Ti sembra una motivazione valida? A me no, per un semplice motivo, anche con riferimento al codice penale: cioè che la quiete domestica può essere violata solo all'interno del proprio domicilio, il che sarebbe come dire nel "privato della propria intimità familiare", cioè in casa propria e non in toilette o in mezzo alla strada come mi pare anche succeda. Hai mai sentito di un viados che ha querelato qualcuno che lo riprendeva? Ti dico questo perché mi pare la cosa si verifichi anche dove bruciano copertoni. Il problema è che i viados "se ne fregano" perché quello è il loro lavoro. Le coppiette un po' sbarbatelle lo prendono come un insulto e querelano. Ma ripeto, a loro "danno".
Questo tipo di problema oggi grazie a Dio o purtroppo è stato risolto. L'emancipazione femminile è la stessa emencipazione che induce le "giovani" a scopare nei cessi pubblici. Io non ho problemi, se vi sta bene così...
Le riprese sono un effetto secondario del luogo in cui ti trovi. Se non ti sta bene puoi anche manifestare uno "stress psicologico" ma non cambiare la sostanza della fattispecie, che è quella che ho descritto. Incidentalmente te lo dico: se si contravviene, per ora di fatto, a certe regole non c'è problema perché il fenomeno è limitato. Ma metti che diventi legge querelare gli adolescenti quando riprendono col telefonino cose che "per loro" sono davvero "fuori dal mondo". Cioè tu pensa agli effetti che da tutto ciò potrebbero derivare a livello di morale sessuale. Si apre un abisso. Non so se è chiaro.







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