E' una questione di futilità assoluta, ma é una specie di ronzio noioso che mi perseguita.
Il neo papa, come primo atto, cambia nome. Questo gesto affonda le radici alle origini della Chiesa, risalendo a quando Gesù ribattezzò Simone in Pietro (con quel che segue), ed ha un profondo significato simbolico: cambimento di ruolo della persona e messggio di indirizzo pontificale.
L'uso di riferirsi lui con "Papa+cognome" é (relativamente) recente, é fu per sottolinearne (in modo "laico") alcuni comportamenti.
In ambiente "laico", ripeto.
Vedo sul forum che, da parte di "stretti osservanti", é abitudine usare la forma spuria "papa-signorrossi".
Vezzo? O no?
La cosa mi interpella, perché , per esempio, "Papa Francesco" voleva avere (e fu dichiarato espressmente) un profondo significato simbolico. Chiamarlo "Papa Bergoglio" vuol dire "rifiutarlo"?.
Voilà il dubbio. Futilissimo.
Posso benissimo farmene una ragione





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