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Discussione: La preghiera.

  1. #271
    Opinionista L'avatar di PACE
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    Per chi ha fede, la preghiera non è uno sforzo; è naturale, è come respirare
    "Tutti sotto lo stesso tendone blu, il Cielo di Dio, credenti di qualsiasi religione e non credenti, con la certezza che l

  2. #272
    Opinionista L'avatar di Arcobaleno
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    La preghiera vivificava Gesù — Gesù passava le Sue giornate soccorrendo le folle, che gli si accalcavano intorno, rivelando i sofismi ingannatori dei rabbini, e quest’opera non conosceva soste, tanto che sua madre, i suoi fratelli e anche i suoi discepoli temevano che la fatica mettesse in pericolo la sua vita. Ma quando alla fine di queste giornate sfibranti tornava da loro, dopo aver trascorso alcune ore in preghiera, essi non potevano fare a meno di notare il senso di pace, che traspirava dal suo viso, e la freschezza che la sua persona trasmetteva. Il tempo vissuto in presenza di Dio gli consentiva, ogni mattina, di tornare davanti alle folle, per trasmettere loro il messaggio del cielo. — Thoughts From the Mount of Blessing 102
    La preghiera sosteneva la vita spirituale di Gesù — Cristo ha sacrificato se stesso per l’umanità, non soltanto sulla croce. Mentre Egli andava attorno facendo del bene, (Atti 10:38) l’esperienza di ogni giorno era un’effusione di vita. Solo in un modo la Sua vita poteva essere sostenuta, ossia tramite la comunione e la dipendenza col Padre.
    Solo ogni tanto gli uomini si rifugiano all’ombra dell’Onnipotente, rimangono lì per un po’ di tempo e il risultato è manifesto in azioni nobili; poi la loro fede manca e la comunione con Dio viene interrotta, la loro fede si indebolisce e, di conseguenza, il lavoro di tutta una vita è rovinato. Ma la vita di Gesù fu una vita di fiducia costante, sostenuta da una comunione continua; il Suo servizio per il cielo e la terra non conosceva fallimenti o incertezze. Come uomo, supplicava davanti al trono di Dio, finché la sua umanità si caricava di una corrente celeste, che univa l’umanità con la divinità. Gesù riceveva la vita da Dio Padre e la impartiva agli uomini. — Education, 80, 81
    La vita di preghiera di Gesù rivela il segreto del suo potere — La vita del Salvatore sulla terra fu una vita di comunione con la natura e con Dio. In questa comunione ci ha rivelato il segreto di una vita di potere spirituale. — Counsels on Health, 162
    Gesù era preparato per compiti speciali — Quando Gesù si preparava per qualche evento importante, o qualche grande prova, si allontanava e, nella solitudine delle montagne, trascorreva la notte a pregare il Padre. Una notte di preghiera anticipò la scelta dei discepoli, il sermone sul monte, la trasfigurazione, l’agonia del giudizio e della croce, e la gloria della resurrezione. Anche noi dobbiamo trovare tempo per la meditazione e la preghiera, e per ricevere un ristoro spirituale. Non apprezziamo nel suo giusto valore la potenza e l’efficacia della preghiera, come dovremmo. — Ministry of Healing, 509
    Come uomo, Gesù sentì la necessità della preghiera — Nel rivestire l’umanità, egli sentì il bisogno di ricevere forza dal Padre. Gesù aveva scelto alcuni luoghi particolari per pregare, perché amava incontrarsi con il Padre e trascorrere dei momenti in comunione con lui, nella solitudine della montagna. Grazie a questa abitudine, si sentiva fortificato in vista dei compiti e delle difficoltà di ogni giorno. Il Salvatore si identificò con le nostre necessità e con le nostre debolezze, e prese l’abitudine di pregare di notte, per attingere dal Padre nuove forze per essere rinfrancato, pronto per l’opera che doveva svolgere e per superare le difficoltà. Egli è il nostro esempio in ogni cosa, è nostro fratello nelle nostre debolezze, ma non nelle nostre passioni. Senza peccato, egli fuggiva il male. Sopportò lotte e tormenti in un mondo, in cui regnava il peccato. La sua umanità reclamava la necessità e il privilegio della preghiera. Chiese il sostegno e il conforto, che il Padre era pronto a concedergli, perché aveva lasciato le gioie del cielo e scelto di venire ad abitare in un mondo inospitale e ingrato, per salvare l’uomo. Il Cristo trovò consolazione e gioia nella comunione con il Padre. Ne riceveva sollievo per le tristezze, che opprimevano il suo cuore. Gesù fu un «uomo di dolore, familiare col patire”. Durante il giorno Gesù si impegnava in favore del prossimo, per salvare gli uomini dalla rovina. Guariva gli ammalati, consolava gli afflitti, infondeva gioia e speranza negli scoraggiati, risuscitava i morti. Sera dopo sera, alla fine delle attività della giornata, egli si allontanava dalla confusione della città e si rifugiava in qualche luogo appartato, per supplicare il Padre. Talvolta i raggi della luna illuminavano il suo corpo, prostrato in preghiera. Talvolta, invece, era circondato da fitte tenebre. La rugiada e la brina della notte cadevano sul suo capo. Spesso continuava a pregare fino al mattino. Gesù è il nostro esempio. Se lo ricordassimo e lo imitassimo, saremmo molto più forti in Dio. Se il Salvatore degli uomini, con la sua forza divina, sentì il bisogno della preghiera, quanto più i peccatori deboli e mortali dovrebbero sentire la necessità di una preghiera fervente e costante! Quando il Maestro era particolarmente esposto alla tentazione, non mangiava: si affidava a Dio e, grazie a ferventi preghiere, con assoluta sottomissione alla volontà del Padre, risultava vincitore. Quelli che, al di sopra di ogni altra categoria di cristiani, professano la verità per questi ultimi tempi, devono imitare, nella preghiera, il suo esempio. «Basti al discepolo di essere come il suo maestro e al servo d’essere come il suo signore...» (Matteo 10:25).
    Spesso le nostre tavole sono imbandite, ma di cose non sane, non necessarie, che piacciono perché non si sa rinunciare ai propri gusti e non si tiene conto della salute e del sano equilibrio mentale. Gesù chiedeva con fervore al Padre la forza necessaria, perché la considerava più preziosa del sedersi davanti alla tavola più ricca. Egli ci ha dimostrato che la preghiera è una condizione indispensabile, per ricevere la forza di affrontare le potenze delle tenebre e compiere l’opera affidataci. La nostra forza è debolezza, però il vigore che Dio dà è tanto grande da rendere vincitore chiunque lo riceva. —Testimonies for the Church, vol. 2, 201-203
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

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