Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio
Consentimi una parentesi autobiografica
Quando decido di leggere qualcosa, investo un "bene prezioso": il mio "tempo" (non mi dilungo a filosofeggiare o fisicheggiare sul termine). Quindi, seppur velocemente (per abitudine), lo faccio con attenzione. Il che significa che cerco di comprendere il/i significato/i di quello che leggo: letterale o impliciti nella mente di chi ha scritto.
Ora, il tuo testo (senza alcuna polemica) mi é completamente oscuro. Parlo del "significato". Non do alcun giudizio in merito: dico se ho capito quello che ho letto o meno, indipendentemente dal fatto se sia d'accordo o no, se lo reputi giusto o erroneo.
Concretamente.
Hai scritto:
"Il salario del peccato è la morte; le nostre scelte, le nostre decisioni sbagliate hanno sempre conseguenze, breakthru."- Chiaro.
"Sugli altri " - Chiaro.
"e su Dio" - Incomprensibile: una decisione sbagliata umana che ha una conseguenza su "Dio" (Creatore Onnipotente Infinito). Cosa significa "avere conseguenza" su Dio? Che lo modifica? Non capisco cosa tu voglia dire.
"Che però - in Gesù Cristo suo figlio - si riconcilia per sempre con l'umanità" - Incomprensibile il nesso col discorso precedente. Conosco il dogma del "Padre che sacrifica il Figlio per riscattare la colpa del signor Adamo" e lo assumo come "dato" (senza discutere/criticare/giudicare: per te é cosi', e non ho nulla da eccepire: tuo diritto inalienabile ed insindacabile). Non ne capisco il legame con una decisione sbagliata oggi. A complicare la comprensione, c'é il "per sempre", che elimina qualsiasi riferimento di carattere cronologico e temporale. (no, non sono sinonimi: filosofeggio, lascia perdere).
Ho esposto un dubbio, di tipo conoscitivo. Lo scopo é rendere utile il tempo speso per leggere.
Libero di ignorare.
Caso mai avessi letto, grazie per l'attenzione.
Ma figùrati sono limitato, purtuttavia cerco di rispondere.
Si, l'affermazione "il salario del peccato è la morte" si trova nella Bibbia, precisamente nella lettera di san Paolo ai romani, capitolo 6, versetto 23. Il passo completo dice: "Perchè il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù nostro Signore". Questo versetto è centrale per la teologia cristiana resto del carlino; spiega che il peccato - inteso come allontanamento da Dio - ha come conseguenza finale la separazione e la morte, mentre la salvezza e la vita eterna sono un dono gratuito offerto da Dio attraverso la fede in Gesù Cristo. Traslato (e rispondendo più direttamente al tuo quesito) possiamo senz'altro affermare che le nostre scelte e decisioni hanno conseguenze anche su Dio; Dio infatti avrebbe il desiderio di salvare tutti, ma il nostro peccato commesso deliberatamente, glielo impedisce. Per questo nella vita eterna ci saranno - purtroppo - anche i dannati. Quelli cioè che hanno conosciuto il bene ma hanno scelto il male. quelli che hanno conosciuto dove risiede l'amore ma hanno scelto l'odio. L'unico limite che Dio ha voluto darsi, è la libertà dell'uomo. Non può salvarci contro la nostra volontà