Fino a che si tratta di gossip "innocente", creato per mera invidia e basato su invenzioni pro sminuimenti, non mi toccano.
Se si tratta di valutazioni su cosa indosso o su come storpio una lingua: nel primo caso (essendo molto convinta di come mi abbiglio) la cosa non mi tange minimamente, nel secondo (visto che non imparerò mai alla perfezione lingue contorte e termini immemorizzabili, visto che ho la cassettiera abbastanza strapiena) riesco a riderci sopra, pur cercando di migliorare sempre.
In generale credo che ciò che rende sensibili al giudizio altrui (alto o basso che sia) è, nella maggior parte dei casi il senso di colpa: di non avere fatto abbastanza, di non avere fatto bella figura, di non essersi espressi al massimo, di aver tralasciato qualcosa che si poteva facilmente contemplare.
Molto dipende dalla propria consapevolezza, epurata dai condizionamenti socio-culturali datati e dai luoghi comuni.






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