Da qualche tempo mi faccio delle domande. Mi trovo in un periodo della mia vita che definirei di transizione. Le mie figliole stanno proseguendo gli studi e presto spero che percorrano quello che sarà il sentiero che avranno scelto di seguire. Tuttavia le incertezze sul futuro sono fonte di preoccupazione e mi ritrovo senza volerlo a fare dei paragoni con gli anni della mia giovinezza per capire, se quando ero un ragazzo anch'io, i miei genitori si ponevano delle domande sul mio futuro o se la loro generazione, che immagino abbia fatto fatica a comprendere che l'epoca del boom economico stava terminando, era in qualche modo più distaccata, ottimista o semplicemente, più "egoista", nel senso che immaginando di vivere in una società di relativo benessere, non si ponevano scenari futuri pessimistici, come magari capita a me, non intraprendendo quindi nessuna azione per poter affrontare (noi, non loro) il futuro nel miglior modo possibile.
In altre parole. Ciò che sta succedendo (crisi economica, calo del potere d'acquisto, globalizzazione e guerre non solo teoriche, ma guerreggiate e sistematicamente presenti in quasi tutte le parti del globo) ci sta influenzando in maniera incisiva sul come prepararsi e affrontare il futuro o se capita solo a me, di pormi domande simili e cercare di adottare delle misure per permettere loro di affrontare le difficoltà future nel miglior modo possibile?
Da tempo penso che devo fare in modo che possano avere quei titoli di studio necessari per avere un lavoro che possa dar loro la sufficienza economica e una somma in denaro che possa aiutarle ad affrontare tutte quelle situazioni iniziali, in modo da non trovarsi in difficoltà , dovendo cominciare da zero. Mi riferisco in particolare ad accendere un muto per una casa, magari lontano da noi, dalla Sicilia, dove costi e tenore di vita sono alle stelle, rispetto a qui e quant'altro possa servir loro per insediarsi senza molte difficoltà .
La vita cambia... le priorità cambiano e per come siamo messi in Italia e specialmente al Sud, non penso che la generazione dei nostri figli possa aver vita facile. Noi perlomeno la fanciullezza l'abbiamo passata giocando spensieratamente in strada, senza guardare al cielo per vedere possibili missili atomici di cui avevamo astrattamente conoscenza. I nostri genitori dandoci diecimila lire, ci rendevano autosufficienti una settimana... salvo poi divenire adulti e ritrovarci poveri, pur lavorando... ma i nostri figli? Cosa riserverà loro il futuro?
E noi genitori, facciamo bene a preoccuparci per loro, oppure dovremmo fermarci e pensare un po a noi... e con quale spirito?
Aiutatemi a capire.




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