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Discussione: Essere Genitori oggi

  1. #1

    Essere Genitori oggi

    Da qualche tempo mi faccio delle domande. Mi trovo in un periodo della mia vita che definirei di transizione. Le mie figliole stanno proseguendo gli studi e presto spero che percorrano quello che sarà il sentiero che avranno scelto di seguire. Tuttavia le incertezze sul futuro sono fonte di preoccupazione e mi ritrovo senza volerlo a fare dei paragoni con gli anni della mia giovinezza per capire, se quando ero un ragazzo anch'io, i miei genitori si ponevano delle domande sul mio futuro o se la loro generazione, che immagino abbia fatto fatica a comprendere che l'epoca del boom economico stava terminando, era in qualche modo più distaccata, ottimista o semplicemente, più "egoista", nel senso che immaginando di vivere in una società di relativo benessere, non si ponevano scenari futuri pessimistici, come magari capita a me, non intraprendendo quindi nessuna azione per poter affrontare (noi, non loro) il futuro nel miglior modo possibile.

    In altre parole. Ciò che sta succedendo (crisi economica, calo del potere d'acquisto, globalizzazione e guerre non solo teoriche, ma guerreggiate e sistematicamente presenti in quasi tutte le parti del globo) ci sta influenzando in maniera incisiva sul come prepararsi e affrontare il futuro o se capita solo a me, di pormi domande simili e cercare di adottare delle misure per permettere loro di affrontare le difficoltà future nel miglior modo possibile?

    Da tempo penso che devo fare in modo che possano avere quei titoli di studio necessari per avere un lavoro che possa dar loro la sufficienza economica e una somma in denaro che possa aiutarle ad affrontare tutte quelle situazioni iniziali, in modo da non trovarsi in difficoltà, dovendo cominciare da zero. Mi riferisco in particolare ad accendere un muto per una casa, magari lontano da noi, dalla Sicilia, dove costi e tenore di vita sono alle stelle, rispetto a qui e quant'altro possa servir loro per insediarsi senza molte difficoltà.

    La vita cambia... le priorità cambiano e per come siamo messi in Italia e specialmente al Sud, non penso che la generazione dei nostri figli possa aver vita facile. Noi perlomeno la fanciullezza l'abbiamo passata giocando spensieratamente in strada, senza guardare al cielo per vedere possibili missili atomici di cui avevamo astrattamente conoscenza. I nostri genitori dandoci diecimila lire, ci rendevano autosufficienti una settimana... salvo poi divenire adulti e ritrovarci poveri, pur lavorando... ma i nostri figli? Cosa riserverà loro il futuro?

    E noi genitori, facciamo bene a preoccuparci per loro, oppure dovremmo fermarci e pensare un po a noi... e con quale spirito?

    Aiutatemi a capire.
    Bambol utente of the decade

  2. #2
    Opinionista L'avatar di follemente
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    Forse non ho compreso bene cosa ti preoccupa, il futuro dei tuoi figli in tempi insicuri? Sono questioni che tutti noi genitori ci siamo posti in epoche diverse, con interrogativi diversi.
    Però fai bene a pensare che l'importante è che le tue figlie diventino autonome e che possano crearsi dei punti di riferimento.

  3. #3
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
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    Io sono nata un pieno boom economico e i miei genitori hanno passato e superato la guerra, emigrati hanno fatto grossi sacrifici partendo dal niente, per costruirsi uno straccio di casa e mettere via qualche risparmio. Non erano più ottimisti, erano semplicemente più ignoranti, col titolo di studio elementare e non c'era all'epoca tutta l'informazione che c'è oggi attraverso TV, media e social, quindi in un certo senso l'ignoranza, cioè non sapere non conoscere minuto per minuto ogni evento mondiale funesto come oggi in un un certo senso aiuta a vivere meglio.
    A volte il non sapere è meglio che sapere troppo. Oggi invece da anziani li vedo molto preoccupati per il futuro delle nuove generazioni, i nipoti.
    Io ho vissuto in un'epoca relativamente felice, ho preso il mio diploma di maturità, non c'erano grandi preoccupazioni, le guerre qualcosa di lontano, l'unica preoccupante quella la prima del golfo che comunque si è risolta in breve tempo, miei figli sono cresciuti come tanti altri bambini degli anni '80-90, spensierati, hanno preso diploma di maturità e trovato lavoro senza troppe difficoltà, ma non il lavoro per il quale si sono diplomati, fatto corsi post diploma e quindi si sono adattati a cambiare dall'indirizzo iniziale.
    Per loro oggi comunque è più difficile metter su casa e partire dal nulla senza aiuti, l'incertezza verso il futuro la respiriamo ogni giorno, le guerre attuali preoccupano tutti anche il futuro economico.
    Che dirti....ogni genitore vuole il meglio per i propri figli, in tutte le generazioni, quindi giusto pensare che i figli abbiano i titoli di studio necessari ma bisogna anche che i figli imparino ad essere flessibili essere disposti a spostarsi per vedere realizzati i propri progetti, reali desideri o sapersi adattare a cambiare indirizzo lavorativo, cioè fare un lavoro diverso per il quale invece si è diplomati o laureati.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  4. #4
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    non lo so: non ho figli, perciò non posso capire

    ok, non si dovrebbe essere "amici" dei figli, ma fare i genitori; però "oggi" c'è questa cosa:
    siccome non siamo più una catena di montaggio, per dovere sociale, forse un traguardo del genitore potrebbe essere quello di dare un imprinting di gioia di vivere, "far vedere " questa cosa, nella misura del possibile;

    come si fa ? non lo so
    io so che avrei potuto avere figli in diverse occasioni, anche "convenienti", ma c'era sempre un ronzio di fondo; poi mi è successo di non avere nessun dubbio; la situazione non era affatto conveniente, ma ho buoni motivi per pensare che qualcosa di quell'adesione senza riserve e senza paura sarebbe arrivata;

    ho idea che, nonostante le mille difficoltà, ecc... qualcosa di quella gioia originaria - se c'è stata - resta impressa e i figli la percepiscono;
    questo non toglie che possano crescere figli fantastici anche coppie infelici; ma qui mi addentrerei in una palude ignota.
    c'� del lardo in Garfagnana

  5. #5
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    non lo so: non ho figli, perciò non posso capire

    ok, non si dovrebbe essere "amici" dei figli, ma fare i genitori; però "oggi" c'è questa cosa:
    siccome non siamo più una catena di montaggio, per dovere sociale, forse un traguardo del genitore potrebbe essere quello di dare un imprinting di gioia di vivere, "far vedere " questa cosa, nella misura del possibile;

    come si fa ? non lo so
    io so che avrei potuto avere figli in diverse occasioni, anche "convenienti", ma c'era sempre un ronzio di fondo; poi mi è successo di non avere nessun dubbio; la situazione non era affatto conveniente, ma ho buoni motivi per pensare che qualcosa di quell'adesione senza riserve e senza paura sarebbe arrivata;

    ho idea che, nonostante le mille difficoltà, ecc... qualcosa di quella gioia originaria - se c'è stata - resta impressa e i figli la percepiscono;
    questo non toglie che possano crescere figli fantastici anche coppie infelici; ma qui mi addentrerei in una palude ignota.
    c'� del lardo in Garfagnana

  6. #6
    Citazione Originariamente Scritto da follemente Visualizza Messaggio
    Forse non ho compreso bene cosa ti preoccupa, il futuro dei tuoi figli in tempi insicuri? Sono questioni che tutti noi genitori ci siamo posti in epoche diverse, con interrogativi diversi. Però fai bene a pensare che l'importante è che le tue figlie diventino autonome e che possano crearsi dei punti di riferimento.
    Mi accodo a te, ma rispondo un pò a tutti....

    Mi preoccupa il futuro, non tanto per me, ma per le mie figlie e gli altri ragazzi della loro generazione. Ho paura di lasciarle in un mondo dove vivere è diventato arduo, una lotta continua contro chi vuole spennarli come polli, comparse in una società che si restringe intorno a loro senza lasciargli spazi, una via di fuga. Sembra che il mondo vada verso una sovrappopolazione e globalizzazione in cui non vi saranno più classi sociali, se non solamente due, i ricchi e i poveri. Ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri.

    Quando a vent'tanni iniziai a lavorare come cameriere, ebbene i colleghi adulti che ho conosciuto, fine anni 80, primi anni 90, erano padri di famiglia che riuscivano a mantenere senza difficoltà moglie e figli anche con un solo stipendio. Oggi i camerieri a stento sopravvivono se non addirittura vanno sotto, ogni mese. Alcuni mestieri non garantiscono più una vita dignitosa e stanno scomparendo, senza contare la fuga dei giovani laureati all'estero dove vengono retribuiti meglio e hanno più possibilità di carriera.

    Insomma, non voglio essere pessimista, ma la società di oggi ci mostra chiaramente la via della decadenza che da tempo siamo percorrendo senza poter deviare o tornare indietro e da genitore mi affliggo perché la paura sta nel dovermene andare senza riuscire a compiere il mio dovere, renderle economicamente autonome e indipendenti, capaci di andare avanti senza troppe difficoltà vista la società che ci circonda e potersi permettere qualche capriccio, di tanto in tanto, senza dover per forza pagarne le conseguenze.

    Da qui la mia considerazione, guardando indietro, verso la generazione precedente, la quale, in un certo senso, se l'è goduta, senza preoccuparsi troppo. Ma forse è una percezione personale, dato che provengo da una famiglia borghese, composta da due genitori, dipendenti statali, i quali hanno trascorso la loro vita facendo sacrifici, certo, ma non più di tanto, in quanto borghesi e soprattutto "blindati" lavorativamente, senza rischi di recessione, licenziamenti e quant'altro accade nel lavoro privato. Probabilmente, se fossi provenuto da una famiglia più modesta, sarei cresciuto già nelle difficoltà e non mi sorprenderei oggi, di quanto sta accadendo.

    O forse sto cadendo in depressione senza accorgermene (e in effetti il carico di responsabilità che credo di portar sulle spalle, a volte comincia a pesarmi), boh?
    Bambol utente of the decade

  7. #7
    Doppio
    Bambol utente of the decade

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