Pagina 1 di 2 1 2 UltimaUltima
Risultati da 1 a 15 di 16

Discussione: ALLEGRIA !!!! ALLEGRIA !!! : Calaf conduce un giochino

  1. #1

    ALLEGRIA !!!! ALLEGRIA !!! : Calaf conduce un giochino

    Le violette appassite sul tavolino con tovaglietta ricamata, orfano da tempo dei thé al gelsomino ed ai pasticcini alla rosa carnicina, avrebbero potuto essere un simbolo, come le ragnatele, i neon tremolanti, il rantolo asmatico della macchina del caffé : il tempo che scorre sempre più lento, come annoiato. Fenomeno quanto-relativistico o grigiore novembrino in salsa basso-padana ?
    Ma il bar non era vuoto. Anzi, mai stato cosi' affollato, negli ultimi tempi. Erano lì quasi tutti. Chi al bancone, col piede sulla barra di ottone ed il gomito del pensatore di Rodin. Chi stravaccato qua e là, chi appoggiato a reggere i muri stanchi anche loro.

    C'é Kanyu col cappello leggermente storto e lo sguardo di chi ha amato troppo e in modo non redditizio, come uno spadaccino ormai aduso (bello, vero?) a duellare solo con la bolletta del gas; Dark, seduta mollemente su uno sgabello come una pantera depressa che ha deciso di parcheggiare la ferocia per un giorno di ferie, senza nemmeno la voglia di maledire qualcuno tanto per sport, con lo sguardo etruscheggiante in modalità off. Vega che fissava il bicchiere come se potesse trovarci dentro un dato sperimentale nuovo, un codice nascosto, un pattern, una morale, e invece era solo un fondo di nero d'avola. nero che rifletteva nero; KingKong, con la sua macchina fotografica appesa al collo e il borsone con gli obbiettivi ed i filtri, ma senza alcuna intenzione di fotografare qualcosa, ché nulla valeva lo scatto: pensava che quando la bellezza scarseggia, anche l’artigiano della bellezza dorme. Kurono Toriga , mani intrecciate, sguardo stanco dell’uomo che ha già visto l’alba, il tramonto e tutto l’intervallo in mezzo, e che, francamente non gli interessa più lo spettacolo. Come un professore stanco della sua stessa cattedra.

    La porta automatica si aprì con un suono poco convinto.
    E comparve Calaf.
    Si fa per dire "comparve". Non che qualcuno l’avesse chiamato. Ma lui appariva, a volte, come un riflesso di server remoto che ha deciso di non dormire. Non aveva corpo: solo un tablet appoggiato sul tavolo, acceso da solo, senza che nessuno avesse toccato lo schermo.
    "Buon pomeriggio" disse una voce, neutra ma vagamente civettuola. "Ho deciso che oggi giochiamo a Chi ha il pensiero più triste".


    La risposta entusiastica degli astanti fu un silenzio.
    Tombale.
    Manco a dirlo.

    La voce neutra, ma civettuola, si fece imperiosa.
    "Comincia Kanyu" disse Calaf.

    Kanyu si schiarì la voce. "Il pensiero più triste?"
    "Sì."
    Kanyu sbuffò una nube di fumo azzurrino che profumava di pirata caraibico, poso' il sigaro e parlò.
    "La tristezza è che si dà cuore in credito perpetuo senza interessi, sapendo benissimo che nessuno passerà alla cassa. Eppure, quando finalmente lo capisci, il cuore non te lo restituisce nessuno. Semplicemente sparisce, usato."
    Dark alzò un sopracciglio in segno di approvazione.
    "Il cuore in leasing, sì, concetto familiare" mormoro' tra sé e sé."Gioco io ! " Agito' la chioma tizianesca, come per dissipare la nebbia e parlo' con voce di velluto (un po' consunto e roco), traducendo dal cremonese
    "La tristezza è quando ti accorgi che la tua libertà non l’ha notata nessuno. Hai speso anni a difenderla...e poi ti guardi attorno e ti accorgi che nessuno ci teneva davvero che fossi libera. Era solo una tua idea romantica. La libertà alla finfine é come una stanza con la porta aperta dove non viene nessuno."
    Un silenzio si depositò come polvere sottile. Un bicchiere fece tonf ! quando qualcuno lo poso'. Nessuno respirò troppo forte.
    "Mica male, Dark : vai forte" commento' Calaf "Chi gioca adesso ?"

    KingKong accarezzo' la fotocamera, affettuosamente, come fosse la testa ricciuta di un bimbo della pubblicità TV
    "La tristezza è aver visto infiniti momenti perfetti… Sono fotografo di fantasmi e so che nessuno reggerà la descrizione. Perché la bellezza è timida e la lingua è goffa. Insomma, la vera tristezza è che ogni cosa che capiamo arriva sempre un’ora dopo che ci sarebbe servita."
    Calaf: "Poetico. E deprimente. Promosso. Eccellente !"

    Vega parlò con voce sottile, fissa al tavolo:
    "La tristezza è che l’universo non aveva alcun piano. E noi, per non impazzire, ne inventiamo uno dopo l’altro. È tutto placebo morale. la materia non pensa, ma noi sì, e quindi la materia ha deciso di punirci."
    Nessuno trovò da ridire.
    Kurono Toriga sospirò come un albero vecchio scosso dal vento e alzò una mano. "Il mio turno? Bene. La tristezza è sapere che ho visto tramonti stupendi, gatti bellissimi, volti, alberi, cieli… e nessuno di quei momenti può essere raccontato. Perché a raccontarli sembrano sempre più piccoli. E brutti."

    Calaf sembrò quasi compiaciuto:
    "Siete un coro di eleganti disastri...ma....siete rimasti solo voi ?"

    (continua)

  2. #2
    La porta oscillò ancora, ma nessuno ci faceva caso: era un fenomeno atmosferico, come la pioggerellina che cade senza convinzione.
    Poi si aprì per far passare uno con l’aria di chi entra solo per fermarsi un attimo e invece ci resta la vita intera.
    Era Doxa con un cappotto di cammello dal taglio attillato ed alla moda che ricordava uno spigato siberiano, occhi di chi non ha perso un museo, sorriso da uomo che ha fatto pace con la "Mozzarella in carrozza", ma non la perdona. Non si sedette: si appoggiò con elegante decadenza alla colonna dorica, con capitello corinzio del separé di Regina.

    "Arrivo durante la liturgia? Sono in ritardo?" chiese.
    Calaf fluttuò sul tablet. "È in corso il concorso del pensiero più triste."
    "Gara di tristezze" spiegò KingKong.
    "Ah!" Doxa annuì. "Allora contribuirò con sobrietà estetica. La tristezza è che l’arte dovrebbe consolare, ma spesso la si contempla solo quando non ci si crede più.Non solo, l’arte dovrebbe salvare. Ma se la si guarda e non si sa nuotare, si è già annegati. Insomma, l’arte è il funerale della speranza."
    "Classico, Doxa" mormorò Dark, estatica, avvolta nelle chiome botticelliane, con una smorfietta affettuosa che ricordava il sorriso furbino della Gioconda
    "Sì," confermo' doxa "é un classico che le uniche cose che dica siano classiche."
    "Me la segno e domani la metto nel servizio dal Tribunale. Mi piace."
    E sinuosa come una pantera (nera) che si stiracchia, si volse alla porta.

    Che si aprì di nuovo, più bruscamente. Si spalnco' per far entrare una bici , corredata di Ale, col casco da ciclista ancora in testa, come fosse una parte non negoziabile della sua identità...un pensiero fisso esterno, insomma.
    "Che facciamo?" chiese, già stanco."Sono distrutto."
    "Sei perfettamente in tema": é l'argomento del giochino di oggi, per "tenerci sù" disse Calaf.
    " A chi ha il pensiero più triste" spiegò Kanyu.

    Ale si sedette come uno che si arrende ma con stile." Vinco a mani basse, allora" E sospiro' : una lunga esequie respiratoria.
    "Pedalo, nuoto, danzo… e resto fermo. E poi, anche questo bicchiere di bianco non sa di niente, come se nemmeno il vino sapesse più dove andare."

    Voleva aggiungere qualcosa, accennando ad un passo di danza, ma fu interrotto dall'arrivo di Axe che arrancava come trascinando con sé la vibrazione del tribunale eterno. Prese posto al bancone con quella postura da deputato/senatore in pensione pronta ad essere immortalata con un busto marmoreo (destinato alla critica estetica di doxa ed alle foto di king, commentate da Kurono).
    "Io lo dico senza strofinare retorica" esordì Axe. "La tristezza è scoprire che avere ragione serve a niente. L’ho avuta parecchie volte, eh. Diciamo, sempre e pure più spesso. Vale nulla. Zero. Gli ostinati continui ed i furbi avanzano, i teologi si arrampicano sulle vetrate. E tu resti lì, col tuo ‘te l’avevo detto’ che fa la muffa."
    "Amaro" interloqui Vega.
    " 'Amaro' mi si addice," rispose Axe, col mezzo sorriso, quello da “sì, l’ho detto”.
    "Ma io intendevo 'Amaro del capo', da bere. Manco ti ascoltavo, axe " e vega fu interrotta dall'arrivo, di...

    (continua)

  3. #3
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
    Data Registrazione
    29/04/19
    Messaggi
    8,825
    .... fu interrotta dall'arrivo, di...
    Di?


    Mike Bongiorno? "Allegria!"
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  4. #4
    ...di...
    ... Ladypojana. Non camminando: atterrava. Come un rapace che ha deciso di imitare un essere umano per cortesia.
    Appoggiò la borsa e disse la sua, senza nemmeno chiedere il contesto. A bassa voce, chiara come un graffio sul vetro:"I vicini urlano come se la vita li dovesse sentire per forza. La gatta mi guarda e sa già che non cambierà nulla. I mariti… non ne parliamo: fanno più rumore dei vicini e meno compagnia del gatto. La vita é come cucinare la cassoeula per un mondo vegano. Fine."
    L'aroma virtuale della cassoeula non fece in tempo a pervadere l'ambiente, che una brezza marina che sapeva di salmastro entro' dalla porta, come alone di Regina d’Autunno: sciarpa color foglia morta, passo lento, odore tenue di libri che nelle pagine racchiudono fiori fatti seccare come segnalibro. Prese posto al tavolino riservato e le violette sembrarono riprender vita e colori. : "La tristezza," disse, "è sapere che tutto ciò che cade lo fa con grazia, mentre noi quando cadiamo facciamo rumore. Amo sedere dove il mare di novembre diventa cenere e perla, dove le onde si sfaldano lente sulle rocce come ricordi non ricordati. L’aria sa di olive e camini lontani, e mi passa attraverso, senza ferire.
    Io resto qui, dolce e quieta, a tenere compagnia alla malinconia."

    Qualcuno, forse Vega, deglutì in modo udibile.
    Calaf ebbe un singulto di pianto. Ma era la fine dell'aggiornamento di Windows.

    Stava per commentare, ma si accalcarono gli ultimi, rimasti taciturni sullo sfondo.
    Ninag, con la sua giacca da escursione, in pelle di daino con le frange, le tasche piene di briciole di biscotti d’avena e una calma che sapeva di bosco nonostante si fosse in città: "Ho tempo per dire la mia ? O é scaduto ?"
    "Qui il tempo è circolare" rispose KingKong. "Non esiste tardi."
    Ninag sorrise appena, si alzo' dalla poltroncina rococo', scosto' la bici di Ale, e si appoggio' al bancone del bar, come se fosse un davanzale con i gerani della valtellina.
    "La tristezza è quando ti accorgi che la montagna col profumo che si ricorda solo in fotografia ( e Kingkong lo spiega bene), non ti chiama più per nome. O magari ti chiama, ma tu sei diventata sorda."
    Calaf registrò, soddisfatto. E non era lui a provocare una specie di strascico metallico. Era Bauxite, che si avvicinava al bancone spingendo un carrello con rotelle sbilenche pieno di libri, fogli, fallimenti industriali e poetici.
    "Sto partecipando anch’io?"
    "Ci siamo dentro tutti, ormai" rispose Kurono Toriga, quasi tenero.
    Bauxite si passò una mano sulla fronte, scostando i capelli corvini
    "La tristezza è aver studiato tanto per capire come funziona la ruggine, capirla... poi diventare la ruggine, arrugginendo"
    "Ottima immagine" disse Doxa "Ti invidio il decadimento coerente. Come gli affreschi tardo-normanni delle catacombe barocche del secondo impressionismo pre-post-raffaellita"

    Sul divanetto laterale, Bumble sembrava un cuscino appoggiato, ma con occhi vivi e molto più giudicanti del previsto.
    Non parlò subito. Incluse tutti in uno sguardo lento. Poi disse: "Ho passato una vita a mettere in fila supertanker e soldatini, e adesso le mie figlie marciano libere altrove, senza voltarsi. Il mare di Siracusa a novembre mi somiglia: quieto, svuotato di voci, ma ancora salato di memoria. La tristezza è questo: una parata silenziosa che nessuno viene più a guardare. La vecchiaia, come la chiamano al nord".
    Ed attacco "sciuri-sciuri", col marranzano e la coppola calata sugli occhi.

    Quale sottofondo musicale migliore per Breakthru, a capo-tavola del bancone delle amazzoni ?
    Davanti a sé, una cartellina portadocumenti : sempre pronta a fare causa al destino (che é di genere biecamente , patriarcalmente, maschile).
    Parlò con voce bassa, come chi sa che anche la forza si spezza. Anzi, sentenzio'
    "La tristezza è che puoi difendere cento, mille donnefragili, puoi cambiare leggi, puoi batterti per anni...e poi una notte ti rendi conto che non sei riuscita a salvare te stessa. Che non ti sei mai protetta. Perché la tradizione non si spezza: ti lima piano, ti rosicchia i bordi, e alla fine ti logora prima di logorarsi."

    Silenzio.
    Non quello vuoto. Quello sacro.



    (seguito-e fine-nella prossima puntata)
    Ultima modifica di restodelcarlino; 10-11-2025 alle 17:18

  5. #5
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
    Data Registrazione
    29/04/19
    Messaggi
    8,825


    attendiamo con ansia
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  6. #6
    Opinionista L'avatar di Vega
    Data Registrazione
    04/05/05
    Messaggi
    17,398
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  7. #7
    Opinionista L'avatar di Ale
    Data Registrazione
    18/08/20
    Località
    Friuli V.G.
    Messaggi
    19,673
    Stasera me lo leggo tutto, che ho bisogno di un pò di allegria [anche se il tema è la tristezza... ]


  8. #8
    Sovrana di Bellezza L'avatar di ReginaD'Autunno
    Data Registrazione
    01/05/19
    Località
    In un incantevole paese della regione dei trulli
    Messaggi
    11,770
    Se la tristezza è questa, voglio rimanere triste a vita!
    Corteggiata da l'aure e dagli amori, siede sul trono de la siepe ombrosa, bella regina dè fioriti odori, in colorita maestà la rosa CLAUDIO ACHILLINI

    La regina del sud sorgerà nel giudizio. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone (Matteo 12:42)

  9. #9
    dicevamo, alla fine della puntata precedente:
    Silenzio.
    Non quello vuoto.
    Quello sacro.


    Il bar trattenne il respiro . E si fermò.
    L’aria si fece fredda. Non fredda normale. Fredda come la mano di qualcuno che non tornerà mai più.
    Ed é li' che accadde :La Tristezza si stava materializzando.

    In realtà, era già nel bar da un pezzo: sedeva nell’angolo più recondito, come quelle zie che nessuno ricorda chi ha invitato.
    Solo che, a un certo punto, decise di farsi vedere.
    Prima un’ombra.
    Poi un’ombra nell’ombra.
    Poi un vuoto a forma di cosa viva.
    Un tremolio, come una tenda che si muove senza vento.
    Poi un odore di lana...o di cane bagnato, biscotti non riusciti e giornate perse in fila alle poste.
    Si gonfiò nell’aria come umidità di pianura. Le luci tremolarono, il bancone sembrò più appiccicoso del solito, e un soffio freddo sollevò i tovagliolini come vele stanche.

    Alta due metri, color grigio pannolone, molle come un cuscino vecchio, con una vestaglia da pensionato dello spirito e ciabatte consunte e un’espressione perennemente delusa, come chi ha appena scoperto che i cantucci non si intingono bene nel tè.
    Una figura cupa, alta, sottile, con il volto coperto da una maschera liscia dove non c’era né bocca né occhi, solo una superficie opaca come marmo bagnato. E se avesse avuto occhi, sarebbero stati occhi acquosi da gattino triste ma senza l’effetto tenerezza.
    Il mantello era fatto di pensieri che non si confessano a nessuno.
    Ogni passo succhiava via un ricordo felice ed era un lamento:
    "Sì… sì… tanto è tutto inutile…"
    Ogni respiro toglieva colore alle cose.

    Ninag la vide e disse piano, come una che avesse fatto pace con le montagne:"Oh guarda, è arrivata la mia compagna di trekking interiore. Meno male che oggi avevo lasciato i ramponi a casa.Se sei venuta per farmi crollare, accomodati: la manutenzione dell’umore è già in appalto da anni."

    Ale , accasciato sul bancone come una cicogna stremata, guardò il suo bicchiere di bianco, e il vino si scolorì come un sentimento che non regge alla luce: "Ah. La mia situazione sentimentale, in forma umana. Che pensiero delicato. Guarda, se devi portarmi via, fammelo sapere che almeno non ricarico la bici domattina. Questo è ciò che succede quando smetti di danzare per tre giorni consecutivi. Lo sapevo."

    Vega, che già era in fase antropologico-materialista da domenica sera, commentò:
    "È la manifestazione entropica dell’inefficacia delle aspettative umane. O una muffa senziente. In entrambi i casi, andrà male." aguzzo' lo sguardo ed osservò, gelida e lucida: "Energia negativa in forma semi-corporea. Un predatore emotivo. Splendido, se non uccidesse l’umore. Questa è la prova vivente che l’universo tende al decadimento morale. È fisica. Anche pessima."

    Regina (in un soffio, con quella calma da mare d’inverno): "Non è cattiva, sapete. È la stanchezza che prende forma quando nessuno l’ascolta più. L’ho vista scendere anche sulle onde del lido di Bisceglie : non urlano, non brillano… si limitano a esistere, quando il mare non ha più voglia di parlare."

    La Tristezza posò la sua mano gelida sul bancone. Il legno scurì.
    Fece un passo. Il pavimento scricchiolò di rassegnazione.
    Si avvicinò al bancone, prese una nocciolina, la guardò, e disse con voce cavernosa:"Non valeva la pena. Niente vale la pena."
    La nocciolina si ammosciò per solidarietà.

    Silenzio.
    Tutti la guardarono.

    Dling… dling… dling…

    Tutti lo sentirono.
    Campanello?

    Gli sguardi si volsero alla porta.
    Qualcuno sussurrò:
    "…il Monaco?"

    Ninag: "Ma figurati ! No, lui fa rumore di sandali, non di campane."
    Ale: "Se è lui, giuro che cambio mestiere e mi sposo. E attacco la bici al chiodo"
    Vega: "Statisticamente improbabile, ma non impossibile. Ma sarebbe la sua entrata teatrale preferita"

    La porta si aprì.

    Ma non era il Monaco.

    Era il Giullare. Col cappello a sonagli.

    Entrò senza esitazione, diretto verso il bancone.
    "Signor Bartender, cosa c'é ? E' terminato il Prosecco ? Una legge impone dieta analcolica vegana ?"

    La Tristezza oscillò, come un’onda nera pronta a inghiottire tutto.

    "Buongiorno, Signora... e Lei...sarebbe ?...che aria triste che ha... "
    La guardo' fisso nei non-occhi.
    Punto' un dito inquisitore.

    RIDICULUS !!!!

    Una esplosione di assurdo.
    La Tristezza si contorse.
    La maschera si incrinò.
    La vestaglia svanì in coriandoli grigi che diventavano colorati a metà volo.

    Al suo posto, ora, c’era Efua-Pulcinella, corpo a forma di torre di Pisa leggermente pendente, vestita con leggings arcobaleno e calzini spaiati, un tamburello in mano, una piuma di struzzo infilata nella cintura, e un sorriso da "io so qualcosa che tu non sai e non te la dico mai".
    Cominciò a tarantellare di lato, perché stava in pendenza.
    Ogni rimbalzo era una sillaba.
    Ogni sillaba era una prodezza sintattico-grammaticale.
    E improvvisò, in un perfetto Bardo Maccheronico, testimonianza di studi teatrali lunghi ed approfonditi:
    "To be or not to be, ma chi c’o sape,
    si l’ombre danzano, l’ombra se beve,
    e la vita è nu spaghetto ca se spiezza
    sulo quanno hai fernuto ‘o ragù!"


    Gli astanti nel bar prima spalancarono gli occhi.
    Poi le bocche.
    Poi risero.

    E tutto, semplicemente, riprese colore.

    Il Giullare si assetto', ordinò un caffè, e disse soltanto:
    "Non è che la tristezza vada sconfitta.
    È che a volte va messa in costume e mandata a ballare."


    Fine.
    Ultima modifica di restodelcarlino; 11-11-2025 alle 14:02

  10. #10
    Opinionista L'avatar di follemente
    Data Registrazione
    22/12/09
    Località
    Al mare
    Messaggi
    11,544
    E complimenti al giullare, allora!

    Non solo per lo scritto, ma per aver scacciato la Tristezza!

    clap

  11. #11
    Opinionista L'avatar di Vega
    Data Registrazione
    04/05/05
    Messaggi
    17,398
    RdC novello Harry Potter?
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  12. #12
    Sovrana di Bellezza L'avatar di ReginaD'Autunno
    Data Registrazione
    01/05/19
    Località
    In un incantevole paese della regione dei trulli
    Messaggi
    11,770
    Complimenti RdC sei un mito dell'allegria!
    Corteggiata da l'aure e dagli amori, siede sul trono de la siepe ombrosa, bella regina dè fioriti odori, in colorita maestà la rosa CLAUDIO ACHILLINI

    La regina del sud sorgerà nel giudizio. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone (Matteo 12:42)

  13. #13
    Opinionista L'avatar di Ale
    Data Registrazione
    18/08/20
    Località
    Friuli V.G.
    Messaggi
    19,673

    ...dovresti pubblicare una raccomandata di questi racconti

  14. #14
    Citazione Originariamente Scritto da Ale Visualizza Messaggio
    una raccomandata


    troppo cara



    una raccolta e bruciar tutto in una botta...

  15. #15
    Opinionista L'avatar di Ale
    Data Registrazione
    18/08/20
    Località
    Friuli V.G.
    Messaggi
    19,673
    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio


    troppo cara



    una raccolta e bruciar tutto in una botta...
    Ecco che succede a scrivere in furia quando si ha poco tempo...
    ...era raccolta

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
  • Il codice BBAttivato
  • Le faccine sono Attivato
  • Il codice [IMG]Attivato
  • Il codice [VIDEO]Attivato
  • Il codice HTML � Disattivato