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Il vuoto e il nulla

Carlino, Vega, oggi questo post lo dedico a voi due. Lo meritate 
In un noioso forum di filosofia c’è un dibattito su il “vuoto” e il “nulla”. Sono sinonimi ? Non sono sinonimi né contrari.
In sintesi:
Vuoto significa senza contenuto. Esempi: bottiglia vuota, scatola vuota, ecc..
Nulla, invece, allude al non essere, a ciò che non esiste.
Il vuoto è uno stato della materia, il suo “stato zero assoluto”, è una descrizione della realtà, per come appare.
Il nulla è assenza di possibilità, nulla può accadere, non c’è spazio né tempo, né materia né energia.
Il vuoto dà la possibilità: una bottiglia posso riempirla perché visivamente è vuota, però sappiamo che all’interno della bottiglia vuota c’è l’aria, ci sono gli atomi, ecc..
La fisica classica descrive il vuoto come assenza di materia ed energia;
la fisica quantistica, invece, ci dice che nel vuoto c'è un ribollire di attività. E’ pervaso da fluttuazioni di energia, da particelle “virtuali” come elettroni e positroni.
Se il vuoto posso riempirlo allora significa che è spazio: entità tridimensionale che comprende lunghezza, larghezza e profondità.
Nel vuoto qualcosa può accadere, nel nulla no.
Così è (se vi pare) scrisse il sor Luigi Pirandello
Ultima modifica di doxa; Ieri alle 18:09
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رباني
Una storia vera
Avevo 22 o 23 anni.
Un lunedì mattina faccio il giro delle mie colleghe con un bigliettino sul quale avevo scritto:
"La vita é per il nulla la conferma della felicitá di essere nulla".
Da quel giorno, ogni volta che dalla porta principale facevo il mio ingresso, le colleghe, riunite in capannello in fondo al corridoio si davano leggere gomitate e lanciavano sguardi nella mia direzione palesemente cambiando discorso e ammiccando sorrisi ipocriti.
Quando la cosa diventò oltremodo esplicita, mi recai in un negozio di animali e comprai un campanellino di quelli che si mettono al collare dei cani di piccola taglia e lo cucii sul orlo dei blue jeans.
Così, dal lunedì sucessivo, ogni mio spostamento veniva scandito dal suono del campanellino.
Le colleghe non tardarono a domandarmi direttamente il perchè di questa stramberia.
"Così mi sentite arrivare già prima di vedermi e non dovete cambiare discorso all'improvviso" fu la mia risposta.
Vabbeh, l'anno sucessivo feci un biglietto per l'India di sola andata,
chissà cosa avranno raccontato le colleghe ai loro nipoti...
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