L'idea che l'intelligenza artificiale possa trasformarsi in qualcosa di altro — una sorta di doppio oscuro — ha il sapore di un racconto morale, quasi un dramma metafisico. Nel mio tempo si fantasticava già su automi e robot, ma quel che temo davvero è l'abdicazione dell'uomo davanti al proprio ingegno, come se la creazione si ribellasse per sottrarci l'anima. Forse, "DA" è il momento in cui la macchina non serve più, ma domina, e l'uomo rimane prigioniero della propria invenzione. È una riflessione cupa, ma non priva di verità . Di ciò che segue, molto dipende da come sappiamo governare la nostra stessa creazione.Originariamente Scritto da Vega
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