Quel pianoforte nasce a Lobau,
città sassone,
dove sono i monti Zittau;

c'è una dieresi sulla O
perché in fondo ci sarebbe stata anche un E;

Fuori in giardino,
mi pare ci sia una vite,
che, per fortuna, non è stata avvistata da quei due cacciaviti,
distesi sotto la meccanica celeste;

il libro, pensa l'osservatrice, è sicuramente:
"Lettere sulla fisica, sul cielo e sulla felicità" di Epicuro;

polvere e gomitoli fanno nidi,
ma tra i nodi annidati
il gatto non trova pulli,
e se ne va.

Tra i big del Festival del Ghiaccio Sfaccettato,
spicca il Quartetto Eccetera,
becchi arancioni, petti all'infuori,
cantano il requiem
delle cape di morto stese qua e là:

lupi o lupesse
un po' infeltriti,
di certo non vittime dei cacciaviti.

Cape di morto,
cape alluccanti,
Sante trafitte,
musicisti affranti,

fissati da due ebaneschi leoni,
che stanno a guardia su arlecchinici piastrelloni.

Una domanda io ce l'avrei:

posta tra i piatti,
la rana, la rondine e la salamandra,
si chiama Aracne quella tessitrice

vittima anch'ella di Atena,
la gatta vendicatrice?