Ora non c’è più.
Nemmeno le icone sono eterne.
Ora non c’è più.
Nemmeno le icone sono eterne.
Addio BB...
R.I.P.
La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
Confucio
Pubblico qui l'opinione di Dacia Maraini (Corrie della sera) che in larga parte condivido.
Brigitte Bardot, la libertà femminile prima del femminismo
Dacia Maraini
| 28 dicembre 2025
Di lei si ricorda la libertà con cui sceglieva gli uomini, senza pensare a un futuro in comune, con la autonomia che era accordata al maschio non certo alla femmina. Era lei a decidere e non viceversa
Brigitte Bardot, la bellissima attrice dall’aria eternamente adolescente, è morta. Molti si sono sorpresi perché le icone in un certo senso non muoiono mai.
Tanti ricordano la sua immagine diventata leggendaria. Pochi ricordano i film che ha girato. Credo che neanche a lei importasse di essere celebrata come una grande attrice. La sua visibilità stava nella bellezza. Una bellezza adolescenziale, sfolgorante e maliziosa.
Di lei si ricorda la libertà con cui sceglieva gli uomini, senza pensare a un futuro in comune, con la autonomia che era accordata al maschio non certo alla femmina. Era lei a decidere e non viceversa. Era lei a condurre, stabilire la durata, le modalità , i tempi di un amore.
Naturalmente per capire cosa abbia rappresentato per l’immaginario del mondo intero la figura di Brigitte Bardot bisogna storicizzare. La sua apparizione nell’universo del cinema avviene prima delle due grandi rivoluzioni che hanno cambiato il mondo: il Sessantotto e il femminismo. Negli anni della sua apparizione alle donne, per quanto professioniste, era ancora richiesto che pensassero a mettere su famiglia e a fare figli. Per Brigitte il matrimonio non era un impegno ma un momento di esultanza e i figli — ne ha avuto uno solo che non ha voluto tenere con sé ma ha affidato ai nonni — erano degli stranieri da amare a distanza. Era certamente un atto di coraggio in tempi ancora legati a un idea di maternità viscerale. Lei probabilmente non si sentiva capace di fare crescere un figlio e non ha finto di essere madre. Ha deciso liberamente di affidarlo ad altri.
Le donne, dobbiamo ricordarlo, sono state per millenni legate a un destino di maternità . Era la sola libertà espressiva che si pensava adatta al loro genere. Tutte le altre espressioni, legate al pensiero, alla parola significativa, alla creazione artistica, politica, professionale, appartenevano al mondo maschile, salvo qualche rara eccezione. Potremmo dire che Brigitte Bardot ha stravolto questa tradizione recitando la bellezza come un mestiere prestigioso. Con la intelligenza professionale di una diva ha trasformato la sua avvenenza in un prodotto sofisticato e splendente. Molto simile in questo alla sorella americana Marilyn Monroe, che ha saputo trasformare la miracolosa recita della potenza erotica piu antica del mondo in un gioco moderno e affascinante.
Proprio nel momento in cui rappresentavano la seduzione piu arcaica e ferina, svelavano una capacità di dominio creativo che suscitava ammirazione e voglia di emulazione.
Ma mentre Marilyn Monroe si è suicidata, travolta dalla sua geniale invenzione, Brigitte Bardot, più saggia, ha saputo trasformare la cura di sé in cura e amore per il mondo animale. La sua empatia nascosta negli anni della seduzione è sfociata in amore e cura per gli esseri senza voce e senza potere che trattiamo troppo spesso con crudeltà . E questo le fa onore.