Risultati da 1 a 5 di 5

Discussione: Scriviamo ancora insieme

  1. #1
    Opinionista L'avatar di aglibolo
    Data Registrazione
    02/10/05
    Località
    Veneto
    Messaggi
    245

    Scriviamo ancora insieme

    Vi proporrei di scrivere ancora qualcosa insieme. Ho visto che un tentativo ci è gia stato ma ad un certo punto non sono piu riusciti ad andare avanti. L'incipit è questo:

    L'incrociai sulle scale, come accadeva raramente. Un impercepibile inclinazione del capo in avanti era la replica del suo saluto di sempre, timido, discreto, signorile. Ma quel pomeriggio lo sguardo non fu basso. Per un infinitesimale istante un raggio verde di luce prese vita fra le palpebre ed affondò nei miei occhi come uno spillo che diede fremito, turbamento, stupore. Non era mai stata tanto affascinante, tanto sensuale e tanto donna. Era come se, dall'antro degli oltre quarant'anni al di la del quale si era eclissata, un gemito disperato avesse fatto rotolare la pietra che occludeva quell'antro portando alla luce, per un solo istante, un ormai troppo soffocato desiderio di vita. Avevo trent'anni, allora. Fino ad allora avevo fremuto soltanto per le coetanee, le ragazzine che mi lusingavano per la possenza fisica del corpo curato dalla palestra e dalle attenzioni che gli dedicavo. Il fremito di quel pomeriggio, invece, era stato ....

    Ecco adesso a voi. Vi indico solo i nomi di questi due personaggi. Lei è Eleonora. Ha circa 50 anni portati deliziosamente. Elegante, raffinata, discreta, trasuda signorilità da ogni tratto, ogni movenza, ogni dettaglio con cui cura la sua immagine. Lui è Aurelio, 35 anni, votato al celibato ma donnaiolo fino all'inverosimile. La scena è un palazzo molto signorile nel centro storico di firenze del quale affido la descrizione a qualche romantico fiorentino. Ah dimenticavo. ho gia una traccia del racconto. Non è da escludere quindi che prenderò in considerazione tutto quanto è affine a quella traccia che, chiaramente, resterà un mistero. Bene cominciamo e buon divertimento.
    Ultima modifica di aglibolo; 03-06-2006 alle 10:30 Motivo: revisione del testo
    L'occidente vive nel torpore di un illusorio benessere. Scuoter

  2. #2
    Opinionista
    Data Registrazione
    12/11/05
    Messaggi
    877
    Il fremito di quel pomeriggio, invece, era stato ....
    ...pari a ci

  3. #3
    Opinionista L'avatar di aglibolo
    Data Registrazione
    02/10/05
    Località
    Veneto
    Messaggi
    245
    [QUOTE=Hamlet]Il fremito di quel pomeriggio, invece, era stato ....
    ...pari a ci
    Ultima modifica di aglibolo; 09-06-2006 alle 12:32
    L'occidente vive nel torpore di un illusorio benessere. Scuoter

  4. #4
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
    Data Registrazione
    09/03/05
    Località
    On the road
    Messaggi
    64,453
    Mai il mio nome era stato pronunciato con simile soave leggiadr
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  5. #5
    Opinionista L'avatar di aglibolo
    Data Registrazione
    02/10/05
    Località
    Veneto
    Messaggi
    245
    Citazione Originariamente Scritto da dark lady
    Mai il mio nome era stato pronunciato con simile soave leggiadrìa. Fu il colpo di grazia per questo mio cuore già sull'orlo del precipizio. Una caduta libera, ma leggera come l'aria, verso un baratro che non sapevo dove mi avrebbe condotto. Rimasi immobile, come interdetto, incapace di articolare un solo suono, mentre lei procedeva oltre, e l'immagine del suo sorriso rimaneva stampata nella mia mente in una fotografia indelebile. Quando mi ripresi il corridoio era vuoto, di lei neppure l'ombra. Avrei voluto girarmi, inseguirla, gridare il suo nome con quanto fiato avevo in gola. Avrei voluto rincorrerla fino a stringerla tra le mie braccia.
    Scossi la testa violentemente per scacciare la ridda di pensieri che ora s'agitavano nella mia mente confusa, e mi precipitai fuori.
    Si, mi precipitai. Non so se fu una fuga o un motto di stizza. L'incanto di quel momento aveva spinto in avanti il tempo con inamissibile rapidità. Ma cosa mi stava succedendo? Chanel numero 5. E un modo di indossarlo divino. Levitava dalle pieghe di seta frammisto a quello che doveva essere il profumo della sua pelle. Il maschio prendeva rapidamente il sopravvento sull'esteta ed ebbi un senso di stizza verso me stesso. banalmente pensai che lei non era come le altre. Scivolai attraverso frazioni di tempo fino a quasi andare ad urtare contro Marco, un altra stranezza di quello strano giorno, che veniva verso il mio portone di casa con passo veloce.
    - Sei caduto dal letto?
    Fu quello il mio saluto e non a caso. Benestante fino a poter vivere di rendita, Marco non si alzava mai prima delle 10 del mattino. Architetto affermato fino all'inverosimile, riceveva nello studio in centro gli eccentrici clienti e si faceva ricevere a domicilio nei letti delle mogli dei quegli stessi clienti che non potevano resistere al fascino di un meraviglioso palestrato coronato dal successo. Pensai che stesse seguendo qualcuno. Diventai livido di gelosia quando pensai che forse stesse seguendo ... e l'avrei ucciso quando mi chiese:
    - E' entrata qui quella signora ...
    Ultima modifica di aglibolo; 09-06-2006 alle 12:30
    L'occidente vive nel torpore di un illusorio benessere. Scuoter

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
  • Il codice BBAttivato
  • Le faccine sono Attivato
  • Il codice [IMG]Attivato
  • Il codice [VIDEO]Attivato
  • Il codice HTML � Disattivato