Gli ingenui
I tacchi alti lottavano con le lunghe gonne
di modo che, secondo il terreno e il vento
talvolta balenavano polpacci, troppo spesso
intercettati, e noi amavamo l'ingannevole gioco.
Talvolta, poi, il dardo di un insetto geloso
tormentava il collo delle belle sotto i rami
ed eran lampi improvvisi di bianche nuche,
ed era grande festa nei nostri occhi folli.
Cadeva la sera, un'equivoca sera d'autunno:
le belle, sognanti, appese al nostro braccio,
bisbigliarono allora parole talmente speciose
che l'anima nostra da allora ne trema stupita.
(Paul Verlaine)