La Cosa, che aspettava, s'è svegliata. Mi s'è sciolta addosso cola dentro di me, ne sono pieno... Non è niente: La cosa sono io. L'esistenza liberata, svincolata, rifluisce in me. Esisto.
Esisto. E' dolce, dolcissimo, lentissimo. E leggero: si direbbe che stia sospeso in aria da solo. Si muove. Mi sfiora dappertutto, si scioglie, svanisce. Dolcissimo, dolcissimo. Ho la bocca piena di acqua spumosa. L'inghiotto, mi scivola in gola, mi carezza, ed ecco che rinasce in bocca: nella bocca mi rimane di continuo una piaccola pozza d'acqua biancastra, discreta, che mi sfiora la lingua. E questa pozza sono ancora io. E la lingua. E la gola, Sono io.
Sartre - La Nausea