"L'ingiustizia non
"L'ingiustizia non
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Spesso ci si compiace di questa idea dell'aver toccato il fondo. Si sta l
Concordo, Otan, sul fatto che il restare fermo a crogiuolarsi nella propria autocommiserazione sia davvero una forma di egocentrismo assoluto.
Non sono però così d'accordo sul fatto che un fondo esiste. O meglio, forse esiste, ed è diverso in base ai canoni personali di ognuno. Ma in senso assoluto non c'è la "condizione peggiore", si può sempre cadere più in basso. Il tutto sta nello scegliere a quale livello si vuole restare. Forse c'è anche chi ci sta bene, laggiù.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Oh, finalmente una discussione che mi piace.
Dipende di quale tipo di fondo parliamo. Potrebbe andar peggio! Potrebbe piovere... In questo caso il fondo è determinato dall'esterno, ma in ogni caso il fondo peggiore è quello da cui non ti risollevi, perchè per qualche motivo non vuoi. E' un fondo dell'anima, è un po' come perdere la dignità. Se ci fai caso, in tutte le situazioni più disperate c'è solo una cosa che l'uomo cerca di salvare, ed è la propria dignità.
Sono convinta che anche l'anima non abbia un fondo. Per quanto in basso si possa scendere, ci sarà sempre un gradino che condurrà più giù. E' come una scala senza fine. E sta a noi capire che ad un certo punto è il momento di risaslire, di tornare su.
Altra cosa: non è vero che l'uomo cerca sempre di salvare la propria dignità. Ne ho viste e ne vedo di persone che la gettano alle ortiche senza troppi problemi...
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Quando si tocca il fondo o si rientra in noi stessi e si risale o si muore. Parlo della morte ontologica.
Ripeto: per me un fondo non esiste!
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
A, volte bisogna toccare il fondo per capire quanto altro ancora c'e' da vedere..