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di norma, buona parte dei rave e delle street parade sono legate a prese di posizione politiche... ad esempio contro il proibizionismo o gli abusi della psichiatria... e comunque, x come la vedo io, un rave, al di là di intenti politici, è innanzitutto un rito "primitivo" e dal sapore arcaico, che cerca di ristabilire, in comunità circoscritte, una coesione sociale e un equilibrio individuale... il raver + o - incosciamente aderisce ad un culto "technopagano" in cui la droga non è altro che il sacramento di una rivoluzione spirituale in atto... e il viaggio può essere sia fisico che mentale, stimolato da riti tribali fondati non solo sulla droga, ma anche sulla danza e la comunione con il resto della tribù... chi partecipa ad un rave prende parte ad un'esperienza di comunione e trascendenza collettiva, che difficilmente si può ritrovare in altri luoghi... oggi infatti non esistono + feste sacre totali, come quelle antiche, e nei locali notturni, la "trasgressione" è solo edonismo fine a se stesso e in una qualche miusura funzionale al sistema... x altro, come diceva gnugno, non è che x fare politica si debba x forza ricorrere ai sistemi "convenzionali" (spesso inutili): si può anche far ricorso a nuovi modi per farsi sentire, a strumenti non convenzionali, che abbattono ilinguaggi tradizionali... guarda caso, in inghilterra, dove il movimento rave era fortissimo, li hanno messi fuori legge... mentre altre realtà, che hanno la pretesa di essere alternative, poi non esitano a scendere a patti col sistema... e infatti oltre a non essere fuori legge prendono pure finanziamenti dal comune
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