[QUOTE=sochisei;693374]Non
[QUOTE=sochisei;693374]Non
[QUOTE=nicola_andresano;693442]hai mai sentito parlare di positivismo scientifico? si tratta della corrente di pensiero scientifico-filosofico che almeno sino allo scoppio della seconda guerra mondiale condusse per mano il cammino della scienza e della filosofia della scienza. punto centrale di tale pensiero era la incondizionata fiducia nelle possibilit
Per l'ennesima volta vorrei capire, visto che si parla di religione come di qualcosa che riesce ad indagare la realtà, a trovare delle verità, con quali mezzi ci riesce.
Inoltre se davvero la religione è un mezzo conoscitivo, come mai esistono religioni differenti e che propongono di conseguenza alternative metafisiche differenti (esempio reincarnazione vs ressurrezione della carne)?
Il fiume ha molti affluenti, ma finisce la sua corsa nel mare...
amate i vostri nemici
Fosse facile scoprire tutto a parole Cono...
Camminiamo proiettati verso la conoscenza (scienziati e credenti) ognuno percorrendo le sue vie.
amate i vostri nemici
Non mi pare che per ora le religioni e la fede abbiano contribuito granchè a dimostrare quello che affermano.
Inoltre se mi si viene a dire che la fede è necessaria proprio perchè ci può essere il dubbio e dio non si vede non vedo come possa portarmi da qualche parte l'essere credente ed avere fede.
ma vedi, non si può, a mio modo di vedere, scindere i due aspetti della scienza e della filosofia della scienza. già aristotele sostenne che la filosofia è il sostrato di tutte le scienze, e lo fece in un'epoca (quella ellenistica) nella quale già si andava affermando la tendenza, massimamente presente in epoca attuale, verso la specializzazione e la separazione delle scienze. l'atteggiamento filosofico, non inteso come sonno della ragione determinato dalla degenerazione fideistica, ma come atteggiamento critico e disincantato verso la realtà, è ciò che sostanzia la scienza, la quale senza di esso non potrebbe esistere, come un fiume privo di sorgente.
si, ma la ricerca di risposte ai bisogni pratici non è ciò che anima il pensiero scientifico... la scienza nasce, con bacone nella forma mentis, e con galileo nell'atteggiamento empirico, come risposta a problemi che riguardano l'umanità in un senso atemporale, e si propone di fornire delle risposte certe e universali procedendo dal soddisfacimento di bisogni contingenti verso l'elaborazione di teorie le più esaustive e onnicomprensive. non puoi ridurre la scienza a funzione del progresso tecnologico. la scienza è ben altro che la televisione o il computer...
Ultima modifica di nicola_andresano; 17-07-2007 alle 16:26
[QUOTE=Vega;693500]Non mi pare che per ora le religioni e la fede abbiano contribuito granch
amate i vostri nemici
no vega: la religione non indaga la realtà, ma ne indica il principio e la fine, senza preoccuparsi della verificabilità empirica dei propri assunti, ma fondandosi su quell'unico, meraviglioso atteggiamento mentale che è la fede in una rivelazione. la fede non va mai sottovalutata, mai ridotta a credenza. essa è il sentimento più profondo che anima umana possa provare. e per anima intendo la nostra essenza immortale...
perché concentri la tua attenzione soltanto sulle differenze tra le religioni e non sulle loro somiglianze. tutte le religioni, ad esempio, postulano l'immortalità della nostra essenza più nobile...questo non ti induce a credere?
[QUOTE=nicola_andresano;693515]ma vedi, non si pu
ti ringrazio per i bei complimenti, ma voglio farti notare come l'empirismo che caratterizza la scienza attuale sia anch'esso un portato della filosofia. è "filosoficamente" che gli scienziati hanno deciso di porsi rispetto alla natura in un atteggiamento che rendesse l'esperienza un canone di giudizio più consono ai loro scopi della mera speculazione. voglio dire che, intendendo la filosofia come spirito critico, è breve il passo che porta ad affermare la natura filosofica di ogni atteggiamento razionale. comunque capisco perfettamente il tuo ragionamento.
ma perché rinunciare alla comprensione totale del mondo? sto leggendo un libro molto interessante di un illustre fisico e scienziato, roger penrose, il quale sostiene che si, è possibile che negli anni prossimi venturi venga elaborata una teoria che descriva l'universo fisico in modo esauriente. perché insomma porre dei limiti anche alla scienza, posto che essa non presenta limiti connaturati ad essa, per il semplice motivo che è sempre possibile fare nuove esperienze e quindi ricavare nuovi dati da elaborare per capire? non si dice "finché c'è vita c'è esperienza"?
si, ma le interpretazioni di una teoria scientifica possono essere convalidate o smentite da successivi progressi nel campo in cui quella stessa teoria è stata formulata, cioè dall'elaborazione di nuove teorie, che a loro volta susciteranno interpretazioni divergenti la cui giustezza sarà nuovamente posta al vaglio di successive teorie...quindi perché limitare le proprie pretese?
[QUOTE=nicola_andresano;693522]no vega: la religione non indaga la realt
Parti col piede sbagliato, allora. La Fede non e' un'equazione. Zichichi non e' diventato credente perche' ha fatto A + B, ma perche' ha intuito che a monte delle leggi fisiche o astronomiche ci stà qualcosaltro....
amate i vostri nemici
Seeeeeeeeeee bona ugo!!! Zichichi lo lascerei un pò perdere, mi sembra stia diventando poco affidabile e confonde (in buona fede o cattiva fede non so) la scienza con interpretazioni sue personali o le sue credenze.
Sinceramente io faccio fatica a capire uno scienziato credente. O hai un certo tipo di mentalità e ti affidi a certi metodi per conoscere oppure no, sei altro. E' un pò schizofrenica la cosa.