Non mi scandalizza, infatti, e non mi pongo il problema. Rispondo alla domanda iniziale spiegando perché, a mio avviso, le donne possono indossare una divisa ed imbracciare un'arma senza, per questo, sostenere che sia sbagliata la spinta iniziale. Avete letto una provocazione dove non ve n'era traccia alcuna.
OT
'Nzomma, nun te va bene gnente...
Io non conosco la maggior parte dei militari italiani. Ho scritto "penso che...", questa espressione basterebbe, da sola, a chiarire che accenno ad una mia considerazione, non ad un insidacabile giudizio. Riguardo al numero delle conoscenze, però, non capisco perché non usi lo stesso metodo d'analisi tanto per il mio intervento quanto per il tuo (nemmeno a me interessava sapere che molti tuoi amici marciano in difesa dello Stato). Detto ciò, il paradosso sull'omicidio risponde, ovviamente, alla provocazione futile sulla quantificazione. La tua domanda non mi offende perché mette in dubbio la frequentazione ma mi infastidisce perché suppone che io parli per partito preso e senza aver ragionato sulla questione. Fermo restando che potrei attribuirti la medesima reazione, stando al tono del tuo primo intervento.
FINE OT
Ribadisco, senza polemica e senza provocazione che, pur non condividendo la scelta della carriera militare, credo che le donne debbano avere le stesse opportunità di lavoro e/o sostentamento anche in quegli ambienti che prevedono l'uso della forza e della strategia.