In realtà neanche a Chernobyl poteva accadere, solo che il reattore 4 è stato portato in condizioni critiche per esercitazione: il punto era proprio che dovevano testare la possibilità di produrre energia anche in condizioni di scarsità/assenza di fluido refrigerante e produzione di vapore; per questo vennero intenzionalmente disabilitati alcuni dei sistemi di sicurezza. In più sembra che alcune caratteristiche dell'impianto, tra cui l'impossibilità di mantenere il regime di funzionamento in condizioni così critiche, fossero state taciute dai progettisti: quindi con i sistemi di sicurezza attivi il reattore non avrebbe avuto problemi (infatti gli latri tre avrebbero potuto continuare a funzionare tranquillamente). La sicurezza di una tecnologia dipende molto dalle procedure messe in atto da chi la utilizza. In sé lo svantaggio del nucleare è che non è rinnovabile e produce una quantità di scorie.
Comunque in linea di massima penso che il passaggio diretto alle fonti rinnovabili sia impossibile, e quella cosa della Cina che tende all'utilizzo del rinnovabile per il 60% del fabbisogno è fisicamente poco attendibile, visto che attualmente usano per la loro industria più petrolio e carbone di mezzo mondo messo assieme. Forse era una previsione per il 2307?
Comunque storicamente l'Italia è endemicamente portata alla soluzione più dispendiosa e meno pratica possibile: quindi è probabile che alla fine si decideranno per gli impanti nucleari, che saranno in funzione quando mezza Europa starà già utilizzando massivamente Eolico, Solare, ecc e biocarburanti in quantità, e noi pagheremo una tassa straordinaria per lo smaltimento delle scorie e la benzina verde 10 euro al litro. Direi che questa è la previsione più realistica.