La scena erotica tra Moretti e la Ferrari nell'ultimo film del regista - attore continua a suscitare reazioni ed interventi.
Dopo Famiglia cristiana anche il responsabile della Cei per la pastorale giovanile, don Nicolò Anselmi, critica la scena d'amore.
E, in una lettera ai ragazzi che andranno alla Giornata mondiale della gioventù di Sydney, avanza la proposta che professionisti seri come Moretti e la Ferrari rifiutino in futuro di prestarsi a "girare scene erotiche volgari e distruttive".
"Da un bravo regista e coraggioso idealista come Moretti e da un volto sensibile e delicato come la Ferrari - scrive don Anselmi - mi sarei aspettato una scena romantica, soffusa, tenera, magari un momento d'amore aperto alla vita, ad un figlio".
Il sacerdote è deluso per "la scena erotica pesante" di 'Caos calmo' e alla quale, lamenta, il Tg1 ha dedicato "molti minuti" lasciando solo "pochi secondi alla guerra civile in Kenia".
"I due attori fanno l'amore in piedi, vestiti, senza guardarsi in faccia: capisco - spiega don Anselmi - che la scena vada letta e inserita nel contesto del film, ma confesso che anch'io sono rimasto stupito e disturbato. Molte persone osservano che i consacrati non possono e non devono parlare di sessualità corporea perchè non la vivono. Mi sento di poter dire che noi la conosciamo e la stimiamo così bella e importante che ogni giorno la offriamo sull'altare, doniamo a Dio ed alla nostra comunità il nostro celibato, con fatica e con gioia. Per questo preghiamo per chi svaluta questi gesti".
"Sono convinto - scrive il sacerdote nella newsletter inviata ai ragazzi italiani che si preparano alla Giornata Mondiale della Gioventù di Sydney - che gli attori, gli uomini di spettacolo abbiano un grande impatto culturale e quindi una grande responsabilità educativa verso i giovani. Spesso sono i più deboli, i più poveri culturalmente ad essere segnati da questi cattivi insegnamenti e vengono travolti da fantasie erotiche che diventano dipendenza e sfociano nella violenza".
Ecco dunque che "sarebbe bello che qualcuno di questi professionisti facesse obiezione di coscienza e si rifiutasse di girare scene erotiche volgari e distruttive".
Caro Nanni e cara Isabella - conclude don Anselmi - "contiamo sulla vostra passione educativa".
Ecco.
Trovo rispettabile che ogni persona abbia un'idea sua del sesso e che in base a tale valutazione orienti il suo comportamento, ma perchè definire la scena in questione addirittura un'incitazione a comportamenti sessualmente violenti?
Perchè fare appello alle coscienze degli attori?
Per arrivare dove?
Alla rappresentazione del sesso solo ed unicamente come una pudica necessità finalizzata alla procreazione?
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