ok, provo a mettermi nei panni di quell'ipotetico ragazzo...
mi sto concentrando...
risponderei: "a te chi te l'ha detto?"
ok, provo a mettermi nei panni di quell'ipotetico ragazzo...
mi sto concentrando...
risponderei: "a te chi te l'ha detto?"
la questione per quanto mi riguarda si ferma molto a monte di tutto questo proliferare di considerazioni: non metterei al mondo una creatura se non ho una minima sicurezza di poterle garantire un'esistenza dignitosa.
detto questo, alcune precisazioni:
- nel caso venissi informato di una grave malattia/deformazione del feto che potrebbe seriamente compromettere la sua esistenza/sopravvivenza prenderei in seria considerazione l'opportunità dell'aborto.
- non sono una donna e non potrò mai avere la stessa ottica e la stessa sensibilità di una donna circa questa questione. possiamo esprimere pareri, dipingere scenari ipotetici, ma non ci saremo mai dentro direttamente.
- non capisco tutto questo blaterare circa l'omicidio di una giovane vita. condannare ad un'esistenza in malattia non è forse un omicidio più lento? costringere ad una "mezza" vita un essere umano solo perché accecati da una qualche retorica politico-religiosa non è anch'esso un atto di egoismo? lo scopo delle nostre esistenze è la ricerca della felicità, e dovremmo svincolarci dall'ottica vittimista e automortificante che ci viene calata dall'alto. essere "brave persone", essere "buoni cristiani".. mandare giù quintalate di merda con gusto pulendosi la bocca con il tovagliolo del diritto alla vita? puttanate. la vita viene stuprata quotidianamente in ogni angolo del globo, iniziamo a proteggere quella.
"Well, it's a dog eat dog. Eat cat too. The French eat frog and I eat you"
Sono d'accordo di base però la tutela delle vite esistenti non esclude quella delle vite in fieri, il tuo discorso è interpretabile anche in senso favorevole alla moratoria.
Se la vita è da tutelare lo deve essere in ogni modo.
Lo trovo un modo un po' insidioso di affrontare l'argomento aborto, io preferisco vederlo dal punto di vista della libertà di scelta della donna e del rispetto del suo corpo, aspetto questo che mette molto più in difficoltà i giuliani ferrara nei confronti diretti.
Moderatore Debate Square
"Era un mondo adulto, si sbagliava da professionisti"
- P. Conte -
Angst essen Seele auf
ma naturalmente la prospettiva della donna e della sua libertà di scelta deve essere la predominante. pensavo fosse chiaro nel mio discorso.
mi sono limitato ad esporre il mio ragionamento circa l'abuso della parola "omicidio" nel contesto dell'aborto. non voglio arrivare a distinguere vita di serie A e B (nella fattispecie, nati e feti), sarebbe grottesco e ridicolo. dico solo che tutta questa attenzione alla questione mi sembra spropositata visto le sofferenze e le morti che affliggono milioni di persone quotidianamente e visto che l'aborto -appunto- potrebbe/dovrebbe essere ridimensionato ad un diritto della donna e nulla più.
"Well, it's a dog eat dog. Eat cat too. The French eat frog and I eat you"
بناهاى آباد گردد خراب
ز باران و از تابش آفتاب
پى افكندم از نظم كاخي بلند
كه از باد و باران نيابد گزند
از آن پس نميرم كه من زنده*ام
كه تخم سخن را پراكنده*ام
هر آنكس كه دارد هش و راى و دين
پس از مرگ بر من كند آفرين
Un embrione è un organismo pluricellulare, animale o vegetale, in una fase di sviluppo dell'individuo nella quale esso non possiede ancora tutti gli organi dell'adulto. In particolare, nella specie umana viene definito embrione il prodotto del concepimento nella fase organo-formativa, che va dalla quarta all’ottava settimana, dopo la quale si parla di feto.
termine embrione viene utilizzato spesso con qualche confusione, considerando i nomi delle sue fasi di sviluppo (zigote, morula, blastula, gastrula) come se fossero delle altre entità da esso distinte. Questa confusione è un riflesso del dibattito culturale riguardo alla dignità dell'embrione e sul tema dell'aborto (cfr. bioetica). Alcuni dunque ritengono di definire come embrione l'uovo fecondato nel corso delle otto settimane successive al concepimento (dunque dall'inizio), altri soltanto a partire da due settimane dalla fecondazione. Per rendere ragione dei diversi punti di vista, ne descriveremo tutte le fasi, lasciando al lettore la scelta di dove iniziare a leggere. A partire dalla nona settimana di gravidanza (circa due mesi) viene chiamato feto.
Lo sviluppo dell'embrione è regolato internamente dai geni ereditati dai genitori ed esternamente da fattori quali l'alimentazione della madre ed eventuali farmaci da lei assunti durante la gravidanza.
A partire dalla nona settimana di gravidanza (circa due mesi) abbiamo il feto, che, possedendo gli stessi organi dell'adulto, è in una fase giovanile.
Il feto è il risultato della fecondazione nei Mammiferi, non ancora giunto a termine, ma dotato già delle forme e delle caratteristiche della relativa specie. Il feto, diversamente dall'embrione, non subisce particolari modificazioni negli organi, ma questi maturano strutturalmente e funzionalmente fino al parto.
Il passaggio da embrione a feto nella specie umana avviene intorno all'80°-90° giorno dal concepimento.
(fonte Wikipedia)
amate i vostri nemici
...embrione...feto...uomo
tutti termini per indicare un essere umano.
Un embrione diventer
errare humanum est, perseverare autem diabolicum
Giusto. Uno spermatozoo diventer
[B]Come dicevo sempre alla mia ex moglie, mi rifiuto di guidare pi
[QUOTE=Acquerapide;832911]Il cibo che mangi diventer
I'm laying down, eating snow
My fur is hot, my tongue is cold
On a bed of spider web
I think of how to change myself
A lot of hope in a one man tent
There's no room for innocence
So take me home before the storm
Velvet mites will keep us warm.
[QUOTE=Mr. D.;832937]Ma parte di quel cibo diventer
I'm laying down, eating snow
My fur is hot, my tongue is cold
On a bed of spider web
I think of how to change myself
A lot of hope in a one man tent
There's no room for innocence
So take me home before the storm
Velvet mites will keep us warm.
[quote=Ranko;832480]
[B] No, diventer
Appunto,
il cibo, dopo essere stato privato delle sostenza nutritive, diventer
errare humanum est, perseverare autem diabolicum