Amico.. dici cose giuste... ma non è questione di capire perché nel calcio è così o meno. E' questione di fermare la violenza assurda.
Premesso che il calcio è lo sport nazionale e che l'interesse per questo sport coinvolge almeno un italiano su due mentre la pallavolo, oggettivamente, non riscuote tale successo (meno tifosi, meno rischio di imbecilli tra essi, meno interessi a livello monetario, meno organizzazioni che vi ruotano intorno, ecc, ecc...), c'è da dire che è improponibile vietare a qualcuno di muoversi e a qualcun'altro no...

Non so quante trasferte tu abbia visto... ma è certo che quando arrivi o in pullman o alla spicciolata (in treno o in auto) e arrivi davanti agli ingressi dei settori ospiti, sono pochi i controlli... e ti assicuro che tutt'oggi, è facilissimo aggirarli...
Molti gruppi organizzati poi, di quelli che la partita non la guardano nemmeno ma si muovono in branco solo per il gusto di andare a far casino, se ne sbattono di queste regole o di entrare o meno allo stadio...

Il modo migliore in questo caso non è educare, ma vietare.

E non perché tu o io ci si debba rimettere, ma perché domenica, in quell'autogrill, sotto le ruote del pulmino dei tifosi della juve, il cui autista spaventato ha mosso in velocità con manovra azzardata, poteva rimanerci un bambino di 6 anni che stava correndo dal bagno alla macchina dei genitori....

Perché NESSUNO mai deve rimanere in mezzo a queste situazioni... né un Raciti né un Sandri. Né un tizio che voleva semplicemente vedersi la partita e non farebbe male ad una mosca, né una signora che passeggiava nei pressi di uno stadio....

Non siamo abbastanza intelligenti in Italia per l'educazione immediata. Ci vuole tempo. E nel frattempo... ognuno a casa sua.