Scelta di Pablo.Sorrentino gioca di sottrazione per descrivere la prigione senza sbarre in cui è costretto a vivere Servillo(metodico sia nel giocare a carte con gli ex propietari dell'albergo sia nell'inniettarsi ogni mercoledì mattina 10milligrammi di eroina) e alterna morbidi movimenti di macchina a un montaggio sincopato per descrivere un mondo nel quale anche il fumo della sigaretta sembra sotto controllo.
Non mi è piaciuto il finale, appesantito da un eccesso di didascalisco espressionismo(il processo mafioso) e di poeticismo(l'amico che lavora in montagna).
E a tal proposito vado al cinema a rivedermi Il Divo..![]()