al di là della vicenda.
sì, però, che tristezza pensare di non poter bere con un amico e altri suoi amici.

uno di loro, cioè il regista, cioè quello che repubblica (che ci si gongola in questa notizia con tanto di galleria fotografica e film) chiama il capobranco, da quello sempre che si evince dagli articoli, poi vai a sapere quale sia la verità, era un suo amico con cui aveva avuto pure una storia.

cioè davvero, quando facevo l'università mi sarò stordita mille volte con il mio lui o ex-lui o su-e-giù-pressapoco lui e i suoi coinquilini.

dio santo se non puoi andare ridurti ad una mezza soggettività buttata sul divano negli anni d'università quando lo potrai fare?

è tristissimo pensare di dover vedere nell'altro sempre il lupo.

inoltre, dall'umiltà della mia vita senza nessun trauma, dico che ho fatto le cose più assurde. tipo tutto il nord africa in autostop (tre mesi di autostop) da sola a 18 anni e non mi è successo nulla. l'unica esperienza un po' negativa l'ho avuta in piazza della repubblica (=il salotto buono) a firenze, mentre ero con tutona extra-large modello deterrente sessuale, struccata e anche un po' puzzolente perché non mi ero fatta la doccia dopo la palestra.