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Risultati da 31 a 42 di 42

Discussione: Psicologia Esoterica

  1. #31
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    Anche qua ci sono teorie su teorie, nulla di definitivamente dimostrato. Si pensa, si presume, e poichè si è presunto si dice che è così e basta.

    Osservate quando viene chiesto alla Scienza di dare spiegazione ad un fenomeno realmente, veramente paranormale. Lo si descrive legandolo ad una teoria, anche astrusa, ma lo si confina comunque nel dominio delle cose certe. A furia di ripeterlo, dopo alcuni anni, lo Scienziato che risponderà di nuovo a quella domanda avrà levato l'ipotesi che "forse è così", con la certezza che ora "è così".

    Il passaggio è stato automatico senza che nessun elemento ulteriore avesse suffragato la prima ipotesi e che rimane tale.

    Il vero Scienziato, non corrotto da un'ideologia imperante, di fronte a fatti genuini, l'unica conclusione a cui può giungere è che il fenomeno esiste e non è spiegabile e si limita a registrarlo, ammettendo di non avere nel proprio database una spiegazione che esaurisca il fenomeno.

    Invece quello che potete e dovete contestare alla Scienza è l'arroganza di stampo ottocentesco che tutto pretende di spiegare con le poche manciate di cose di cui è padrona, che rispetto a ciò che deve scoprire, sono briciole. E come è possibile descrivere una sinossi dell'Esistente con poche briciole di conoscenza? Sia la Scienza umile e aperta ad ogni possibilità.

    Pensate solo come il gotha scientifico del XIX secolo schernisse Verne il quale presentando il suo romanzo "Dalla Terra alla Luna" affermava che un giorno l'uomo sarebbe andato realmente sulla Luna. Le teorie di questi Scienziati che contestavano questa affermazione profetica di Verne, erano le più fantasiose, eppure date per certe!

    Fate che non sia l'ottusità ad avere ragione di voi, ma conservate sempre un'apertura verso lo sconosciuto. Non date nulla per scontato, perchè la vostra verità di oggi, e che vi dona sicurezza, sarà pesante fardello di domani, e come tale sarà abbandonato.

    Pace e Bene

  2. #32
    Giusto per dare un piccolo contributo alla xenoglossia, ricordo ancora come, più di un anno fa ,assumendo una sostanza cominciai a canticchiare in una lingua strana arabeggiante, la cosa che ancora non riesco ad integrare è il fatto che non solo la lingua era sconosciuta ma la utilizzavo per cantare come se ne avessi padronanza, la cosa mi infastidisce ancora molto quando ci penso perchè non ha senso per me.

  3. #33
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    Probabilmente non utilizzasti un reale sistema di linguaggio compiuto e sensato ma avevi proferito qualche frase che richiamava una lingua araba che avevi ascoltato in passato e che avevi immagazzinato nella tua mente.
    La sostanza stupefacente (presumo sia tale) che tu avevi assunto rimosse alcune inibizioni mentali e tu diventasti più "sciolto" anche nella dialettica e nel canto, proferendo parole in modo spontaneo ed inconsapevole ma attingendo da esperienze passate e "registrate", quindi conosciute evidentemente (a differenza della xenoglossia, in cui si inizia a parlare in una lingua che non si conosce, anche se bisognerebbe sempre analizzare ogni caso specifico nel dettaglio, in modo approfondito e con metodo scientifico, per verificarne i reali caratteri e cause relative).
    Ultima modifica di Sousuke; 01-10-2008 alle 23:48

  4. #34
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    La conoscenza di se stessi, cioè il portare alla consapevoezza LE RAGIONI PRIME di tutto ciò che vi porta ad agire, a tenere qul particolare comportamento, è il fondamento della spiritualità. Il fondamento della santità, perché chi conosce se stesso ha prima di tutto chiare dinanzi a sé le proprie limitazioni: le ha superate. E noi ti diciamo: la ricerca è già superamento di ciò che si vuole trovare, è già superamento di ciò che si era prima. Perché "ricerca" significa non essere soddisfatti di ciò che si è, e allora significa trascendersi, trascendere se stessi.

    Conoscere se stess" è l'arma che distrugge l'IO e risveglia la coscienza. Tutto deve entrare dentro di voi e voi dovete essere presenti in ogni cosa. Per sentirvi Uno con una qualsiasi cosa, dovete prima di tutto sentirvi uno con voi stessi; se un uomo non è uno con se stesso e non è in armonia col proprio karma, non può conoscere la verità, trovare la sua verità, riconoscere quel frammento di Dio che da sempre è in lui.

    Pace e Bene

  5. #35
    Opinionista L'avatar di Pulsar
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    Citazione Originariamente Scritto da Il Manu Visualizza Messaggio
    Fate che non sia l'ottusità ad avere ragione di voi, ma conservate sempre un'apertura verso lo sconosciuto. Non date nulla per scontato, perchè la vostra verità di oggi, e che vi dona sicurezza, sarà pesante fardello di domani, e come tale sarà abbandonato.
    Condivido questo pensiero, estrapolato opportunamente dal contesto spirituale.
    Rimango dubbiosa difronte ai fenomeni citati, vorrei capitassero a me per prenderne visione diretta.
    Sono apertissima allo sconosciuto quanto radicata al conosciuto, del discorso del Manu non condivido l'acredine nei confronti della scienza, io apprezzo la scienza umile e gentile e di questa non intendo farne a meno, per meglio continuare questo percorso senza meta che è la vita, semplicemente per me la conoscenza rappresenta l'indispensabile zavorra per far seguire un passo all'altro al buio senza lo spettro delle ombre.

    Rimango nella mia convinzione che la mente è assolutamente espandibile, sia per percezione che per manifestazione, ad ognuno libera interpretazione dell'espanso, contrariamente a chi lo interpreta come paranormale io lo interpreto come eccezionale non ancora catalogato.
    Ultima modifica di Pulsar; 02-10-2008 alle 00:02
    [FONT="Georgia"][I]Ho un sogno e lo realizzer

  6. #36
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    Il percorso spirituale di un essere umano (di qualunque tipo esso sia, anche il più profondo ed introspettivo) non può eliminare tecnicamente la parte dell'inconscio, quindi permettergli di diventare consapevole di qualunque azione svolga, salvo particolari patologie mentali che inibiscono all'inconscio di funzionare correttamente.

    E' pacifico che l'uomo tende spesso ad automigliorarsi ed a non essere mai soddisfatto di sè ma può procedervi senza ricorrere all'ambito della trascendenza.

    C'è chi non ha alcuna limitazione sia nel campo della razionalità (perchè ragiona in modo logico/razionale senza pregiudizi alcuno) sia nel campo dell'irrazionalità e della spiritualità, proprio perchè non si è auto-limitato credendo in uno specifico culto o religione.
    E' la non credenza (se non in concetti appartenenti alla realtà sensibile) che rende la propria spiritualità potenzialmente priva di limiti e molto pericolosa se adotta strade di un certo tipo.

    Non è possibile distruggere l'Io. E' parte integrante della natura umana.
    Per annientarlo bisognerebbe suicidarsi.

    E' altrettanto pacifico che una persona dovrebbe prima sentirsi bene con se stessi per poter stare bene anche con gli altri e permettere a quest'ultimi di stare bene con noi.
    Tuttavia tale percorso può essere intrapreso più efficacemente ricorrendo alla psicologia (cioè alla scienza, che è dimostrabile) anzichè a culti.
    Ultima modifica di Sousuke; 02-10-2008 alle 00:10

  7. #37
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    [QUOTE=Pulsar;935265]Condivido questo pensiero, estrapolato opportunamente dal contesto spirituale.
    Rimango dubbiosa difronte ai fenomeni citati, vorrei capitassero a me per prenderne visione diretta.
    Sono apertissima allo sconosciuto quanto radicata al conosciuto, del discorso del Manu non condivido l'acredine nei confronti della scienza, io apprezzo la scienza umile e gentile e di questa non intendo farne a meno, per meglio continuare questo percorso senza meta che

  8. #38
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    Citazione Originariamente Scritto da Sousuke Visualizza Messaggio
    Il percorso spirituale di un essere umano (di qualunque tipo esso sia, anche il più profondo ed introspettivo) non può eliminare tecnicamente la parte dell'inconscio, quindi permettergli di diventare consapevole di qualunque azione svolga, salvo particolari patologie mentali che inibiscono all'inconscio di funzionare correttamente.
    Perchè non può portare tutto il suo inconscio alla consapevolezza? Quale legge lo impedirebbe?

    La definizione di "Illuminato" ha proprio questa valenza: colui che vede tutto chiaramente dentro di sè. e per analogia, essendo il mondo esteriore un portato di quello interiore, vede chiaramente anche tutto ciò che lo circonda nella sua vera essenza.
    Perchè mai l'inconscio non potrebbe cessare di esistere quando tutto viene portato alla consapevolezza?

    Un Illuminato, un Iniziato, un Guru, un Maestro, nulla fa che non abbia un significato profondo, su più livelli, alcuni dei quali inconcepibili dall'uomo ordinario, e in completa consapevolezza.

    Citazione Originariamente Scritto da Sousuke Visualizza Messaggio
    E' pacifico che l'uomo tende spesso ad automigliorarsi ed a non essere mai soddisfatto di sè ma può procedervi senza ricorrere all'ambito della trascendenza.
    La trascendenza è proprio il metodo attraverso il quale l'uomo si migliora. Ogni nuova esperienza che muta il suo essere nasce da un trascendere. L'essere che prima era è trasceso, e nasce un nuovo essere, un nuovo sentire.

    Citazione Originariamente Scritto da Sousuke Visualizza Messaggio
    Non è possibile distruggere l'Io. E' parte integrante della natura umana.
    Per annientarlo bisognerebbe suicidarsi.
    In effetti è così. E' necessario una sorta di suicidio, ma alla fine anche l'IO muore e l'uomo diventa finalmente il superuomo, non più mosso dall'Ego, dall'Io, ma Uno con la volontà del Padre.

    Citazione Originariamente Scritto da Sousuke Visualizza Messaggio
    E' altrettanto pacifico che una persona dovrebbe prima sentirsi bene con se stessi per poter stare bene anche con gli altri e permettere a quest'ultimi di stare bene con noi.
    Tuttavia tale percorso può essere intrapreso più efficacemente ricorrendo alla psicologia (cioè alla scienza, che è dimostrabile) anzichè a culti.
    Quindi vuoi fare della psicologia un culto?

    Il senso del Divino di un vero Mistico, le estasi in cui il Santo sperimenta la visione di Dio, hanno molta più valenza per gli individui che vivono questi stati di coscienza di qualsiasi prova di laboratorio, alla faccia di qualsiasi argomentazione scientifica.
    Quindi cosa è più vero per l'individuo? Una prova di laboratorio o un'idea per il quale si è disposti ad andare al martirio? Cosa è più vero per l'uomo? E se tu non sei disposto ad andare al martirio per le tue idee significa che non valevano poi così tanto.
    Quindi non è importante cosa sia vero o meno, ma come viene vissuta una verità. Non esistono verità assolute, non esiste un'unica verità e la Scienza, in tutti i suoi aspetti e dialetti, è lungi dall'esserla. Questa è la Verità.

    Pace e Bene

  9. #39
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    La psicologia non è un culto ma una scienza, altrimenti non si chiamerebbe psicologia, evidentemente.

    Non si crede nella psicologia. Si constatano i suoi contenuti.
    La scienza è verità per ciò che concerne la realtà sensibile (ovviamente) ed è dimostrabile, ripetibile ed assoggettabile al metodo scientifico (nei limiti del possibile per quanto riguarda, per esempio, le scienze sociale che studiano il comportamento umano, compreso quello mentale).
    E' chiaro che tutto ciò che riguarda il mondo delle credenze non la riguarda perchè sono convinzioni personali, a meno che si creda che siano verità.

    Io difendo strenuamente la mia mentalità scientifica (che non implica poca profondità spirituale, anzi) e le mie idee ma senza abbracciare l'idea del martirio, che mi impedirebbe di proseguire tale lotta.
    La guerra si adotta quando si ha l'esercito alle proprie spalle.
    In tal caso raderei tutto al suolo, senza pietà.
    Ultima modifica di Sousuke; 02-10-2008 alle 01:25

  10. #40
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    [QUOTE=Sousuke;935283]
    La guerra si adotta quando si ha l'esercito alle proprie spalle.
    In tal caso raderei tutto al suolo, senza piet

  11. #41
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    [QUOTE=Sousuke;935283][FONT="Comic Sans MS"]La psicologia non

  12. #42
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    Si tratterebbe di un culto, in senso estensivo (cioè non un semplice ossequio o devozione dei confronti di entità o concetti sovrannaturali e trascendenti), se sussistesse un attaccamento eccessivo per la psicologia in quanto tale.
    Tuttavia così non è. Essa non è la mia filosofia di vita.
    Mi limito solamente a constatarne i contenuti per risolvere e chiarire eventuali problemi miei o degli altri, quando occorre.
    La psicologia stessa contiene l'osservazione ed analisi del mondo mentale, in senso scientifico, ripetibile (due soggetti con patologie o disturbi mentali analoghi possono essere sottoposti alla medesima terapia e metodo di risoluzione per ottenere una guarigione simile, a parità di ogni altro fattore influenzante) e dimostrabile, ove possibile e nei limiti della sua natura di scienza sociale e non esatta.

    Io non ho verità assolute ma mi limito alla raccolta e conoscenza di osservazioni ed analisi scientifiche della realtà operate da altri, talvolta anche divulgandole per chi volesse abbracciarle, senza imposizioni, lasciando la libertà di credere e combattendo quando necessario per ripristinare i corretti ambiti di discussione.

    Non è la verità in sè che può portare equilibrio, unione e pace (neppure quella veritiera) ma l'uso che se ne può ed intende fare.
    Ultima modifica di Sousuke; 02-10-2008 alle 09:41

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