Occorre distinguere fra la forma e la sostanza, ovvero fra il perfezionamento ininterrotto e la permanenza del senso o significato di ciò che si manifesta.
Certe decisioni colpiscono la forma e non la sostanza, come sarebbe vietare ad un ragazzino di entrare in aula solo perchè veste in modo "oscuro", nonostante il suo eventuale rendimento spaventoso.
Sarebbe come vietare a Valentino Rossi di correre perchè compie traiettorie inconsuete quando guida, anzichè preoccuparsi di batterlo sul campo di gara.
La colpa non sarebbe di Rossi (che è molto intelligente) ma di chi eventualmente gli vorrebbe limitare il suo perfezionamento maniacale della messa a punta/sviluppo della moto e l'utilizzo di traiettorie più efficaci, com'è effettivamente.