
Originariamente Scritto da
Gloucester
Colombo, sottostimando largamente la circonferenza del globo terrestre, ritenne di poter raggiungere le Indie navigando verso occidente sino ad approdare alle costa orientali dell'Asia. Ovviamente non sospettava che fra Europa ed Asia non si trovasse semplicemente l'unico oceano immaginato dai cartografi greco-romani, ma un continente sconosciuto, l'America, e ben due oceani. Altrettanto ovviamente non vi era cognizione delle spedizioni organizzate dai vichinghi verso Vinland (l'odierna Terranova); spedizioni la cui memoria era confinata nell'orizzonte limitato delle saghe scandinave.
Appurato questo presupposto, quando Colombo giunse nelle Antille ed approdò a Santo Domingo (allora Hispaniola), credette di aver raggiunto le Indie e di aver messo piede in una delle isole prospicienti la costa cinese. Uno dei volumi che il navigatore aveva portato con sé era il Milione di Marco Polo, che fra le varie terre asiatiche descriveva per sommi capi il Cipango: una grande isola di fronte alla Cina sviluppantesi in direzione nord-sud. Come ti ho già detto, Santo Domingo si estende invece in direzione est-ovest, come d'altronde anche Cuba e Puerto Rico; ma poiché Colombo credeva fermamente di aver raggiunto le Indie, e dal momento che la descrizione di Polo era comunque fumosa, ritenne di dover identificare il Cipango in Hispaniola, anche a costo di darne una rappresentazione cartografica (quella di Polo, di un'isola estesa da settentrione a mezzogiorno) divergente dalla realtà.
Queste prime rappresentazioni cartografiche, quantunque perdute, vennero recepite da Martin Behaim nel suo mappamondo: mi auguro vivamente tu abbia dato un'occhiata all'immagine che ti ho linkato, una schematizzazione della sua realizzazione. Ove, guardacaso, Behaim rappresenta costa occidentale europea e costa orientale asiatica come divise dal solo oceano Atlantico, piazzando quindi il Giappone all'estremità occidentale di detto oceano ove in realtà si trova Santo Domingo. Non importa poi molto che le mappe di Colombo siano andate perse, perché conosciamo comunque le convinzioni geografiche che hanno presieduto alla loro realizzazione e disponiamo inoltre della realizzazione del Behaim che a tali proiezioni si riferisce. Poiché, nel Cinquecento, la marineria ottomana si ritrovava imbottigliata nel mar Mediterraneo, tagliata fuori dalle esplorazioni atlantiche condotte dai portoghesi verso l'Africa e quindi dalla Spagna verso quelle che allora si credeva ancora fossero le Indie e non le Americhe, ogni nuova nozione geografica dipendeva strettamente dalle informazioni che filtravano dalle corti europee; e così Piri Reis compilò il proprio portolano basandosi esclusivamente su fonti cartografiche occidentali. Peraltro mi piacerebbe proprio sapere con che onestà intellettuale si afferma che le fonti di Piri Reis sarebbero antichissime mappe atlantidee se lo stesso ammiraglio ottomano, in una delle numerose note che, come avrai visto, corredano il portolano, si prende la briga di specificare le fonti su cui si appoggia la sua rappresentazione: citando per l'appunto, fra gli altri, lo stesso Colombo e Behaim.
Quanto alla storia dell'Antartide, si tratta di una cazzata bella e buona che dimostra, nel migliore dei casi, l'incapacità (e sì che non ci vorrebbe molto) di leggere un portolano cinquecentesco tenendo conto del punto di proiezione adottato dall'autore. Se hai fatto caso Piri Reis adotta una proiezione cartografica che si sviluppa da un punto posto al centro dell'oceano Atlantico, di modo che tutto il rilievo cartografico appare deformato, incurvandosi attorno a tale punto. Per rendere l'idea, pensa di osservare i continenti dal Polo Nord, vedendoli quindi curvarsi attorno ad esso; ed adotta lo stesso sistema immaginando che tale punto sia posto al centro dell'oceano oggetto della proiezione cartografica dell'ammiraglio. Dovresti avere un risultato simile a questo:
Di conseguenza, come potrai osservare, il profilo della costa sudamericana si incurva progressivamente, sì che quello che molti scambiano per l'Antartide non è che il profilo della costa argentina sino alla Terra del Fuoco. Peraltro, contro chi afferma che in realtà la proiezione descriverebbe le terre antartiche come apparirebbero se fossero sgombre dai ghiacci, ti invito a comparare la mappa di Piri Reis con delle ricostruzioni del profilo costiero antartico rendendoti conto che non coincide proprio una sega, mentre le somiglianze con la costa argentina sono assolutamente evidenti.
Peraltro, se Piri Reis avesse veramente descritto l'Antartide sulla base di antichissime e precisissime mappe, non si capirebbe per quale motivo tali mappe, per dirne una, pur prendendosi la briga di descrivere le "reali" coste antartiche con tanto di foci dei fiumi, riproducano poi il continente come unito al Sudamerica. Ma vabè, la fantastoria non è tenuta alla coerenza.