@lady: «Mi manchi»
@Nauil: non è che mi piace, lo adoro.
Quali balli conosci?
@lady: «Mi manchi»
@Nauil: non è che mi piace, lo adoro.
Quali balli conosci?
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Neanche uno. Sono un tronco di pino.
Ora critica della giornata?
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
Ore 01.00 p. m., ovvero quella in cui devo pranzare di solito (preferibilmente con un esemplare femminile, convincendolo volente o nolente), comunicare vocalmente con qualcuno (odio parlare e sono muto come un pesce) e successivamente urinare, gestendo il getto torrenziale (di litri d'acqua accumulati) senza sporcare il bagno o me stesso.
Sei mai scivolato sulla scalinata di una chiesa mentre correvi per essere puntuale, emanando una sonora bestemmia udita da tutti e persino dagli eventuali preti e suore vicine, magari sogghignando successivamente?
Ultima modifica di Sousuke; 02-04-2009 alle 17:31
Nu nu , non corro per arrivare puntuale
Sei mai scivolato /a su una buccia di banana ?
@ Rosso: fortunatamente mai
@ Crepuscolo: no, ho i piedi ben piantati a terra.
La cosa che più ti offende?
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Non riuscire sempre a ricevere offese da chi vorrei che mi offendesse. E' una circostanza che offende me stesso profondamente.
In certi casi gli insulti femminili mi eccitano da morire, soprattutto quando sembrano provocati più dalla rabbia/impulsività che da una profonda riflessione.
Tuttavia mi sto impegnando per riuscirvi sempre e quindi rimediare.
Sei mai riuscito/a a provocare ed infastidire così tanto ed abilmente un prete (magari il tuo parroco) da riuscire a farlo bestemmiare in tua presenza, per poi allontanarti perchè non riuscivi più a trattenere le risate così intense da quasi piangere?
Ultima modifica di Sousuke; 03-04-2009 alle 01:38
No
Un modo per sconfiggere la noia?
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
- Vedere quanto ci mette Sousuke a farsi bannare.
- Leggere borgo_pio.
- Lavorare.
Volendo, in quest'ordine.
Un modo di annoiarsi?
I'm laying down, eating snow
My fur is hot, my tongue is cold
On a bed of spider web
I think of how to change myself
A lot of hope in a one man tent
There's no room for innocence
So take me home before the storm
Velvet mites will keep us warm.
L'ozio è per me la più grande noia possibile.
Te la cavi con la deduzione?
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
No, preferisco le intuizioni.
Per quanto tempo riesci a rimanere concentrato su uno stesso oggetto?
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
Dipende da cosa sto facendo con il suddetto oggetto.
Il massimo di ore filate che sei riuscito a lavorare?
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Se ho da fare tiro avanti finch
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
Con me stesso, è da una vita che ci conosciamo anche se spesso non siamo concordi.
Ti piace fare sorprese?
A chi di solito?
Si, a mia figlia. La gioia dei bambini
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)