semel in anno licet insanire, cotidie melius
nessuno dei due; perché, come nel caso delle parole del papa, non c'è intersezione tra esortazioni generiche e dottrina; è la magia del papato, così interpretato, che invece Ratzi limitava, con la sua coerenza tetesca, peraltro molto rischiosa;
io posso dire che deploro qualcosa, come una sanzione, ma senza mettere in discussioni il principio in base al quale essa viene comminata, né la legittimità di chi la commina ed esegue;
il modus vivendi cattolico, sostanzialmente dall'epoca di Borromeo, si fonda proprio su questo mancato confronto, continuamente evitato, a dilazionare i tempi e diluire gli adattamenti con formule evanescenti: tu non metti in discussione lettera e autorità, e io chiudo un occhio, o entrambi sulla trasgressione; una specie di codice della strada come inteso a Napoli, o prassi di pagamento dell'idraulico, e altre manifestazioni di vera italianità
c'� del lardo in Garfagnana
Mi dispiace tantissimo
Ti sembra davvero che i toni di Pillon siano quelli di Papa Francesco? O del povero Conogelato?
«Siamo d’accordo nella sostanza non sulle modalità». È la sintesi, efficacissima, di quanto la Chiesa pensa del Congresso mondiale delle famiglie in programma a Verona dal 29 al 31 marzo. A dirlo è stato ieri il Segretario di Stato vaticano, cardinale Piero Parolin, a margine della cerimonia per i 150 anni dell’ospedale Bambino Gesù. E a chi ha definito i cattolici "sfigati", il porporato spiega pazientemente: «Sono parole che non usiamo...».
Cosa vuol dire «d’accordo nella sostanza non sulle modalità»? Venerdì scorso, alla conferenza stampa di presentazione, uno dei leader del Congresso, il neurochirurgo Massimo Gandolfini, ha ribadito la totale condivisione con il magistero della Chiesa sulla famiglia, con la dottrina sociale e con la Costituzione. Questa è la sostanza. Le modalità riguardano invece il rischio dell’uso strumentale di questi valori per obiettivi politici. O, meglio, di uno schieramento unico, visto che tra i politici attesi al Congresso ci sono soprattutto leghisti: il vicepremier Salvini, il ministro della famiglia Fontana, quello dell’Istruzione Bussetti, il governatore Zaia. Ieri Di Maio ha ribadito che «nessun membro del M5S, né del governo né del parlamento, andrà al congresso» di Verona. Mentre il quadro internazionale sembra prevalentemente caratterizzato dalla partecipazione di leader sovranisti da Ungheria, Moldavia, Polonia.
Preoccupazioni espresse ieri anche da un comunicato della diocesi di Verona: «Alla Diocesi di Verona sta molto a cuore la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio che considera la sorgente fondamentale e vitale della convivenza civile. Consapevole delle fragilità del nostro tempo, la Chiesa veronese – si legge nel testo – è impegnata nel promuovere iniziative inclusive e di sostegno per tutte le situazioni di difficoltà familiare a livello sociale, lavorativo e affettivo. Oggi c’è bisogno di più famiglia non di meno. E la politica potrebbe fare di più e meglio. Nello stesso tempo la Diocesi di Verona – prosegue il comunicato – si astiene dal prendere parte al conflitto politico su di un tema che, ritiene, non meriti il linguaggio violento e ideologico di questi giorni. Invita piuttosto a elaborare idee e proposte il più possibile condivise, a sostegno e a difesa delle persone che vivono situazione di fragilità affettiva, senza nulla togliere al valore di ogni dibattito che nasce da sensibilità diverse».
https://www.avvenire.it/famiglia-e-v...verona-parolin
amate i vostri nemici