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Discussione: La spiegazione di un passo del Vangelo.

  1. #16
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    Secondo me, Gesù dice che chi non mette Dio al primo posto nella sua vita allora è una vita vuota, chi invece la dedica a lui sarà pienamente vissuta.
    Sembra che tu lo voglia mettere in un cassetto, magari in quello più alto.

  2. #17
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    Secondo me, Gesù dice che chi non mette Dio al primo posto nella sua vita allora è una vita vuota, chi invece la dedica a lui sarà pienamente vissuta.
    Gesù non solo dice quello ma anche come fare.

  3. #18
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    Sembra che tu lo voglia mettere in un cassetto, magari in quello più alto.
    No, ti sbagli, in quello giusto...
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    Gesù non solo dice quello ma anche come fare.
    Se dice come fare, allora non ci resta che seguire le sue istruzioni di come vivere la fede!
    Corteggiata da l'aure e dagli amori, siede sul trono de la siepe ombrosa, bella regina dè fioriti odori, in colorita maestà la rosa CLAUDIO ACHILLINI

  4. #19
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    Ma le sue istruzioni di Gesù con il tempo si sono confuse e personalizzate; è difficile riscoprire che cosa Egli abbia detto veramente ed in quale contesto.
    Poi è necessario sfrondare le figure mitologiche del passato ancora attive in quel presente.
    Infine sentire che si è nella persona e nel posto giusto affinché tale figura scoperta ci faccia sentire chi siamo.
    A quel punto puoi piacerti o no; ed il miglioramento non è in quanti di energia come nella micro natura ma è inteso in maniera continua; cioè deve esserci continuità tra passato presente e futuro, come nel tuo Io.

  5. #20
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    Arcobaleno ha scritto:
    Nello "Srimad Bhagavatam" (2:2), forse, si trova una spiegazione alla richiesta di Gesù: 31 Solo l’anima purificata da ogni contaminazione materiale può raggiungere la perfezione di vivere in compagnia della Persona Suprema una vita di felicità e gioia perfette…
    Dal “tenebroso” nadir (il punto del cielo opposto allo zenit), ininterrottamente affacciato sulla voragine del nichilismo, allo zenit solare del divino.

    Nadir e Zenit sono i poli dell'orizzonte. Dal nadir si può tentare di ascendere verso lo zenit camminando verso la “perfezione”: questa, nella teologia cristiana, è l’attributo che caratterizza e determina tutti gli altri attributi di dio, il “perfettissimo”.

    La perfezione ideale è invocata dall’evangelista Matteo: “Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro che è nei cieli” (5, 48). Ma la perfezione cui alludeva Matteo è l’ellenizzazione dell’aggettivo “misericordioso”.

    Sul piano esistenziale umano la perfezione più che una condizione è una meta da raggiungere, ma, avverte un noto aforisma: “Quando si mira alla perfezione, si scopre che è un bersaglio in movimento”, verso il quale camminare.

    La cristiana perfezione è quella consentita all'uomo in terra con l'aiuto della grazia, che si realizza nell'adempiere ai doveri cristiani.

    La perfezione è, in parte, quello che Aristotele chiamava “entelechia”.

  6. #21
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    Ma le sue istruzioni di Gesù con il tempo si sono confuse e personalizzate; è difficile riscoprire che cosa Egli abbia detto veramente ed in quale contesto.
    Poi è necessario sfrondare le figure mitologiche del passato ancora attive in quel presente.
    Infine sentire che si è nella persona e nel posto giusto affinché tale figura scoperta ci faccia sentire chi siamo.
    A quel punto puoi piacerti o no; ed il miglioramento non è in quanti di energia come nella micro natura ma è inteso in maniera continua; cioè deve esserci continuità tra passato presente e futuro, come nel tuo Io.
    Secondo me nel Vangelo il Cristo parla chiaro nel suo passato come nel presente e le sue istruzioni sono valide anche per il futuro, poi non mi sembra che ci siano figure mitologiche nel Vangelo ma persone che parlano nella loro contemporaneità, è una questione di fede e di come si interpretano le sue parole. Può anche darsi che nel tempo le istruzione che egli ha dato si siano confuse e personalizzate, ma i messaggi che Gesù ha dato sono sempre quelli.
    Corteggiata da l'aure e dagli amori, siede sul trono de la siepe ombrosa, bella regina dè fioriti odori, in colorita maestà la rosa CLAUDIO ACHILLINI

  7. #22
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    Non viene punita la ricchezza in se stessa, tant'è che molti patriarchi furono benedetti da questo punto di vista, ma chi si arricchisce disonestamente e chi non devolve almeno la decima delle proprie entrate ai poveri.
    Gesù va oltre e chiede al giovane ricco di rinunciare a tutto il suo patrimonio…
    Si può dire: maggiore è la rinuncia, maggiore la ricompensa futura.
    Io sconsiglio di trasformarsi in mendicanti come S. Francesco. Dio non ama quelli che eccedono, è scritto in parecchi testi.
    Sei sicuro? Ci si può far poveri in tanti modi diversi: Ciò che conta è mettere Dio al primo posto, nella nostra Vita. Non i beni. Non i soldi. Non la carriera. Non il potere. Non gli affetti. Nemmeno quelli più cari....

    Gesù allora disse ai suoi discepoli: «In verità vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli». A queste parole i discepoli rimasero costernati e chiesero: «Chi si potrà dunque salvare?». E Gesù, fissando su di loro lo sguardo, disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile». Allora Pietro prendendo la parola disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne otterremo?». E Gesù disse loro: «In verità vi dico: voi che mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù di Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna.

    Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi».

    MATTEO 19
    amate i vostri nemici

  8. #23
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    Secondo me nel Vangelo il Cristo parla chiaro nel suo passato come nel presente e le sue istruzioni sono valide anche per il futuro, poi non mi sembra che ci siano figure mitologiche nel Vangelo ma persone che parlano nella loro contemporaneità, è una questione di fede e di come si interpretano le sue parole. Può anche darsi che nel tempo le istruzione che egli ha dato si siano confuse e personalizzate, ma i messaggi che Gesù ha dato sono sempre quelli.
    Bacio.
    amate i vostri nemici

  9. #24
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    Sei sicuro?
    Che Dio non ama i mendicanti lo abbiamo già letto in "Liete Novelle", testo bahà'ì:

    La dodicesima Lieta Novella
    S'ingiunge a ciascuno di voi di dedicarsi a una forma di
    occupazione, come mestieri, commerci e simili. Ci siamo degnati
    d'innalzare il vostro impiego nel lavoro al rango dell'adorazione
    a Dio, l'Unico Vero. Riflettete in cuor vostro
    sulla grazia e sui doni di Dio e ringraziateLo all'alba e all'imbrunire.

    Agli occhi di Dio, il più spregevole fra gli uomini è colui
    che sta pigramente seduto e mendica.


    E che Dio non ama chi eccede lo abbiamo letto nei testi zoroastriani:

    L’utilità di tutte le azioni e le cose procede dal Giusto Mezzo. Esse sono guastate e rese inefficaci da eccesso e difetto. Il Giusto Mezzo è sotto il controllo della Sapienza Innata del Creatore, [operante] nelle sue creature. La mancanza di ordine è precisamente eccesso e difetto, diabolica eresia, l’opposto della Sapienza Innata. Tutte le volte che la divina Sapienza Innata trionfa sulla diabolica eresia tra gli uomini, il Giusto Mezzo e l’ordine prevalgono, eccesso e difetto sono indeboliti, e la creazione prospera. (Denkart - Ed. Madan - p. 295)

    L’azione della Buona Religione degli adoratori di Ohrmadz è riassunta nel ricondurre al Giusto Mezzo l’eccesso e il difetto che l’Aggressore ha prodotto nella creazione, e nella salvazione e nel conforto di tutta la creazione. E poiché il Creatore Ohrmadz inviò la Religione degli adoratori di Ohrmadz allo scopo di sgominare l’Aggressore e di arrecare conforto alla sua creazione, e poiché la sua volontà è di sgominare l’Aggressore e di perfezionare le sue creature, la sua sapienza totale, sebbene questa [sembri essere] la direzione individuale delle creature individuali, è riassunta in una sola cosa, l’onnipotente Giusto Mezzo. L’Aggressore, [d’altra parte,] distrugge la creazione per mezzo di due [armi] che contengono l’intero potere della menzogna: eccesso e difetto, in cui uno è una tendenza ad andare oltre il Giusto Mezzo, l’altro una tendenza a rimanerne indietro. Ambedue portano morte e distruzione sulla creazione di Ohrmadz.
    Quando la creazione è ricondotta al Giusto Mezzo nei casi in cui c’è eccesso, o portata verso il Giusto Mezzo quando c’è difetto, allora la Religione degli adoratori di Ohrmadz, nella sua saggezza, salva tutte le cose dal male e le riporta in uno stato di totale bontà e di perfetto equilibrio. Perciò gli antichi saggi, esponendo la Buona Religione, hanno detto che la Religione di Ohrmadz è una singola parola, il Mezzo, e che la religione di Ahriman è due parole, eccesso e difetto. (Denkart - Ed. Madan - pp. 306, 307)


    Nei testi confuciani, che per ora non avevo citato:

    Quando in noi non si manifestano la gioia, l’ira, il dolore, il piacere, si dice che siamo in stato di equilibrio. Quando [questi sentimenti] sorgono in noi mantenendosi nei giusti limiti, si dice che siamo in stato di armonia. Ecco che cos’è l’equilibrio: il grande fondamento di tutto ciò che è sotto il cielo. Ecco che cos’è l’armonia: la Via universale di tutto ciò che è sotto il cielo.
    Quando esistono il massimo equilibrio e la massima armonia, in cielo e in terra ogni cosa ha il suo giusto posto e gli esseri raggiungono il loro pieno sviluppo. (L'invariabile mezzo 1)

    La sincerità è la Via del Cielo, tendere alla sincerità la Via dell’uomo.
    Chi è sincero sta nel mezzo senza sforzo e ottiene senza pensare: stare nel mezzo della Via naturalmente e facilmente è da santi. Tendere alla sincerità significa scegliere il bene ed attenervisi fermamente. [A tal fine occorre] studiare estesamente, investigare minutamente, meditare attentamente, discernere chiaramente, praticare costantemente. (L'invariabile mezzo 20)

    Confucio disse: - Poiché non trovo, per istruirli, uomini che si attengano al giusto mezzo, sono costretto (ad accettare) gli entusiasti e i prudenti. Gli entusiasti progrediscono e afferrano, i prudenti vi sono cose che non fanno. - (I dialoghi 323)

    Mencio disse: - Il filosofo Yang propugnava l’egoismo: se, strappandosi un sol pelo, avesse avvantaggiato il mondo, non l’avrebbe fatto. Il filosofo Mo propugnava l’amore senza distinzioni: se, facendosi scorticare dal capo alle calcagna, avesse avvantaggiato il mondo, l’avrebbe fatto. [Il virtuoso di Lu] Tzu-mo si tenne nel mezzo [tra questi due eccessi]. Tenendosi nel mezzo si avvicinò alla Via. Ma tenersi nel mezzo senza soppesare le circostanze è come attenersi ad uno [degli eccessi]. Ciò che è deprecabile nell’attenersi ad uno è che si lede la Via: si accoglie un principio e se ne tralasciano cento. - (Mencio 202)
    Ultima modifica di Arcobaleno; 11-06-2019 alle 21:02
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  10. #25
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    No, ti sbagli, in quello giusto...

    Se dice come fare, allora non ci resta che seguire le sue istruzioni di come vivere la fede!
    ma come dice di fare?

  11. #26
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    Bacio.
    E' ovvio che l'uomo non può inventare un animale.

  12. #27
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    Che Dio non ama i mendicanti lo abbiamo già letto in "Liete Novelle", testo bahà'ì:

    La dodicesima Lieta Novella
    S'ingiunge a ciascuno di voi di dedicarsi a una forma di
    occupazione, come mestieri, commerci e simili. Ci siamo degnati
    d'innalzare il vostro impiego nel lavoro al rango dell'adorazione
    a Dio, l'Unico Vero. Riflettete in cuor vostro
    sulla grazia e sui doni di Dio e ringraziateLo all'alba e all'imbrunire.

    Agli occhi di Dio, il più spregevole fra gli uomini è colui
    che sta pigramente seduto e mendica.


    E che Dio non ama chi eccede lo abbiamo letto nei testi zoroastriani:

    L’utilità di tutte le azioni e le cose procede dal Giusto Mezzo. Esse sono guastate e rese inefficaci da eccesso e difetto. Il Giusto Mezzo è sotto il controllo della Sapienza Innata del Creatore, [operante] nelle sue creature. La mancanza di ordine è precisamente eccesso e difetto, diabolica eresia, l’opposto della Sapienza Innata. Tutte le volte che la divina Sapienza Innata trionfa sulla diabolica eresia tra gli uomini, il Giusto Mezzo e l’ordine prevalgono, eccesso e difetto sono indeboliti, e la creazione prospera. (Denkart - Ed. Madan - p. 295)

    L’azione della Buona Religione degli adoratori di Ohrmadz è riassunta nel ricondurre al Giusto Mezzo l’eccesso e il difetto che l’Aggressore ha prodotto nella creazione, e nella salvazione e nel conforto di tutta la creazione. E poiché il Creatore Ohrmadz inviò la Religione degli adoratori di Ohrmadz allo scopo di sgominare l’Aggressore e di arrecare conforto alla sua creazione, e poiché la sua volontà è di sgominare l’Aggressore e di perfezionare le sue creature, la sua sapienza totale, sebbene questa [sembri essere] la direzione individuale delle creature individuali, è riassunta in una sola cosa, l’onnipotente Giusto Mezzo. L’Aggressore, [d’altra parte,] distrugge la creazione per mezzo di due [armi] che contengono l’intero potere della menzogna: eccesso e difetto, in cui uno è una tendenza ad andare oltre il Giusto Mezzo, l’altro una tendenza a rimanerne indietro. Ambedue portano morte e distruzione sulla creazione di Ohrmadz.
    Quando la creazione è ricondotta al Giusto Mezzo nei casi in cui c’è eccesso, o portata verso il Giusto Mezzo quando c’è difetto, allora la Religione degli adoratori di Ohrmadz, nella sua saggezza, salva tutte le cose dal male e le riporta in uno stato di totale bontà e di perfetto equilibrio. Perciò gli antichi saggi, esponendo la Buona Religione, hanno detto che la Religione di Ohrmadz è una singola parola, il Mezzo, e che la religione di Ahriman è due parole, eccesso e difetto. (Denkart - Ed. Madan - pp. 306, 307)


    Nei testi confuciani, che per ora non avevo citato:

    Quando in noi non si manifestano la gioia, l’ira, il dolore, il piacere, si dice che siamo in stato di equilibrio. Quando [questi sentimenti] sorgono in noi mantenendosi nei giusti limiti, si dice che siamo in stato di armonia. Ecco che cos’è l’equilibrio: il grande fondamento di tutto ciò che è sotto il cielo. Ecco che cos’è l’armonia: la Via universale di tutto ciò che è sotto il cielo.
    Quando esistono il massimo equilibrio e la massima armonia, in cielo e in terra ogni cosa ha il suo giusto posto e gli esseri raggiungono il loro pieno sviluppo. (L'invariabile mezzo 1)

    La sincerità è la Via del Cielo, tendere alla sincerità la Via dell’uomo.
    Chi è sincero sta nel mezzo senza sforzo e ottiene senza pensare: stare nel mezzo della Via naturalmente e facilmente è da santi. Tendere alla sincerità significa scegliere il bene ed attenervisi fermamente. [A tal fine occorre] studiare estesamente, investigare minutamente, meditare attentamente, discernere chiaramente, praticare costantemente. (L'invariabile mezzo 20)

    Confucio disse: - Poiché non trovo, per istruirli, uomini che si attengano al giusto mezzo, sono costretto (ad accettare) gli entusiasti e i prudenti. Gli entusiasti progrediscono e afferrano, i prudenti vi sono cose che non fanno. - (I dialoghi 323)

    Mencio disse: - Il filosofo Yang propugnava l’egoismo: se, strappandosi un sol pelo, avesse avvantaggiato il mondo, non l’avrebbe fatto. Il filosofo Mo propugnava l’amore senza distinzioni: se, facendosi scorticare dal capo alle calcagna, avesse avvantaggiato il mondo, l’avrebbe fatto. [Il virtuoso di Lu] Tzu-mo si tenne nel mezzo [tra questi due eccessi]. Tenendosi nel mezzo si avvicinò alla Via. Ma tenersi nel mezzo senza soppesare le circostanze è come attenersi ad uno [degli eccessi]. Ciò che è deprecabile nell’attenersi ad uno è che si lede la Via: si accoglie un principio e se ne tralasciano cento. - (Mencio 202)
    "Dà! Dà a chiunque ti chieda" dice il Signore. Se ci mettiamo a disquisire fra veri e falsi mendicanti, amico Arcobaleno, non ne leviamo le gambe....
    I falsi renderanno conto a Dio, non siamo noi che dobbiamo giudicarli. Ognuno è chiamato al lavoro, certo. Ma quando viene negato o sottratto, quando questa società non fa altro che creare nuove povertà e nuove emarginazioni....si può purtroppo finire agli angoli delle strade a mendicare un tozzo di pane. Si può finire sotto i loggiati a dormire coperti solo da un cartone.
    amate i vostri nemici

  13. #28
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    ma come dice di fare?
    Il Vangelo parla chiaro: amare tutti anche chi ci sta antipatico e il prossimo come se fossimo noi.
    Corteggiata da l'aure e dagli amori, siede sul trono de la siepe ombrosa, bella regina dè fioriti odori, in colorita maestà la rosa CLAUDIO ACHILLINI

  14. #29
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    "Dà! Dà a chiunque ti chieda" dice il Signore. Se ci mettiamo a disquisire fra veri e falsi mendicanti, amico Arcobaleno, non ne leviamo le gambe....
    I falsi renderanno conto a Dio, non siamo noi che dobbiamo giudicarli. Ognuno è chiamato al lavoro, certo. Ma quando viene negato o sottratto, quando questa società non fa altro che creare nuove povertà e nuove emarginazioni....si può purtroppo finire agli angoli delle strade a mendicare un tozzo di pane. Si può finire sotto i loggiati a dormire coperti solo da un cartone.
    Io mi riferivo all'accattonaggio come scelta di vita, non a quello involontario.
    Anche quest'ultimo, comunque, potrebbe essere molto ridotto se i poverissimi si rivolgessero ai comuni di residenza e alle organizzazioni benefiche. Pasti gratuiti e alloggi notturni non sono un miraggio in molte città. E anche l'assistenza igienica e medica.
    Dio ha negato di aver istituito il monachesimo, con relativi conventi omosessuali.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  15. #30
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    Il Vangelo parla chiaro: amare tutti anche chi ci sta antipatico e il prossimo come se fossimo noi.
    Allora credo bisogna sforzarsi molto per essere simpatici,per non correre il rischio di farci odiare.
    Tra il pensare Gesù ed l'agire come avrebbe agito Gesù c'è un abisso.

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