Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
peccato che questa transizione - lenta, durata due secoli - sia il risultato dell'impossibilit� materiale di fare altrimenti, conseguente alla caduta del potere temporale e politico della Chiesa;

� un po' come il caso di chi si pente in galera; forse � sincero, ma chi lo sa ?
resta che - senza troppe distinzioni tra fedi - le religioni tendono storicamente a produrre violenza quando esulano dalla dimensione strettamente privata;
il motivo � che esse convincono il fedele di essere dalla parte della "verit�" e gli offrono il pretesto per imporla e trascurare il confine delle libert� altrui, almeno fino al momento in cui la societ� laica gli impone la legge liberale;

� chiaro - anche nei discorsi che fai qui - che tutte le argomentazioni finiscono invariabilmente, dopo un formale riconoscimento, per contestare la libert�, accusata di generare "peccato", "egoismo", "infelicit�", ecc...

il laico non si permette di affermare che la tua condotta � "sbagliata", "immorale" o dirti cosa dovresti fare, dato che ti riconosce il diritto di cercare il tuo personale benessere come meglio credi;
� il religioso che invece pretende di disciplinare e postulare sulla vita altrui, e non in termini della legge civile, ma in quelli della moralit�;

il giudizio sulla moralit� altrui, al di l� di quanto disciplinato dalla legge, � il primo passo verso la violenza, perch� autorizza alcuni a sentirsi nel giusto e superiori a coloro che invece sbagliano, "peccano"; per questo � bene che tutti abbiano il diritto di professare la propria fede, ma che le rispettive fedi restino private;
non nel senso di impedire il loro pubblico esercizio, beninteso; non si tratta di impedire l'Angelus o le preghiere in moschea; ma nel senso di non attribuire un riconoscimento politico alle dottrine religiose;
altrimenti, nell'ipotesi di una crescita demografica degli islamici, un giorno la legge potrebbe trovarsi a dover incorporare la sharia nel corpus legislativo, cos� come le idee cattoliche sono state scelleratamente adottate per decenni dall'ordinamento, per esservi gradualmente espunte.
Ma dove vivi, Axe? Anch�io sono laico e cultore del date a Cesare quel che � di Cesare. Lasciamo la Shaar�a e gli Stati Confessionali del passato alle loro aberrazioni. Ma � fatale che il sentire Religioso possa talvolta incrociarsi con quello civile e legislativo: V� dato anche a Dio quel che � di Dio, infatti.