beh, la fede è tale proprio perché ab-soluta, non correlata a fatti che ne dimostrino la convenienza in quanto vera;
fede è semplicemente il tuo affidamento nella giustizia intrinseca di un principio assoluto - poniamo, quello anti-specista - e quanto alla circostanza che altri condividano davvero quell'assoluto e si comportino di conseguenza;
non c'è alcun motivo di opportunità razionale nel non mangiare i cuccioli di pecora a Pasqua, nessuna convenienza;
il resto sono interfaccia, sostanzialmente irrilevanti; puoi provare fastidio per certe ingenuità, ma sono cose secondarie, come l'animazione di interfaccia di un software; che ci sia il puffo scontento che getta un file nel cestino o una rappresentazione più sofisticata è irrilevante, visto che sei tu, per motivi tuoi, che decidi di cestinare quel documento;
quanto a Cono - sia chiaro, lo dico senza alcuna censura - è evidente che la sua ossessione religiosa è scatenata da una paura radicale del mondo istintuale, e prima di tutto sessuale; il suo racconto sulla mano di Dio che si posa sulla sua testa mentre osserva la minorenne in treno è eloquente; tutta quella dottrina ha più o meno la stessa funzione di chi accompagni un agorafobo in spazi aperti; senza l'accompagnatore, quello non va in strada e in piazza perché teme la sua stessa incapacità di controllo;
se Cono ne parlasse in questi termini, tutti sarebbero solidali, o almeno comprensivi con lui;
il problema, invece, si pone perché entra in gioco l'effetto secondario di questo handicap psicologico, e cioè la sua invidia per chi, al contrario, è capace di vivere in modo più sereno il proprio pulsionale sessuale, e che quindi diventa agente di degrado, da censurare e svilire, esagerandone retoricamente e caricaturalmente le propensioni, in un costrutto molto stratificato di narrazioni; perché chiaramente in lui permane un conflitto irrisolto, o risolto con una grandissima fatica e privazione, sacrificio, insoddisfazione rimossa.