Originariamente Scritto da
crepuscolo
Ma il grano è già buono in se stesso; la parabola ci dice che gli accadimenti devono produrre gli effetti.
Si presuppone già cosa si intenda per bene ed per male.
Non credo che Dio permetta il male se aspetta la realizzazione di ogni realizzante secondo la propria tendenza: il bene (grano) per essere mangiato dagli uomini, il male (zizzania) per essere bruciato come erbaccia; come non credo che Dio permetta un bene maggiore visto che nella parabola siamo sempre in questo mondo così relativo ed evanescente dove l'uomo mangia ciò che è buono e scarta ciò che è cattivo.
E' evidente, come diceva lo stesso Gesù, che se non sappiamo conoscere come funziona questo mondo non potremmo mai conoscere come funziona l'altro, quello dello spirito.
Nella parabola si parla di tempo utile e non di tempo precipitoso e zelante.
Io credo che il succo della parabola sia quello di attendere il momento migliore per agire a nome di Dio.
Non è Dio che parla ma è l'uomo Gesù, attento osservatore di piante ed animali, che consiglia altri uomini desiderosi di imparare.
Gesù non impone nessuna regola che non sia in sincronia con la natura delle cose.