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Discussione: Le Sacre Ceneri

  1. #121
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Ieri non c'era il denaro?
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  2. #122
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Oggi al centro c'è il denaro, Gatto. Il profitto. Nell'economia e, in senso lato, nella società. Che stà dando a Cesare quel che è di Cesare e sempre a Cesare quel che invece è di Dio....
    Rimettere al centro l'Uomo, la Persona, la Dignità intrinseca della Persona, significa capovolgere questo modo di fare e di pensare. Avere meno per avere tutti! Mettere mano ad una più equa (ed umana) ripartizione delle risorse.
    Si parla di pagare la giusta mercede, ma nessuno ha detto quanto vale e poi ci sta a parita' di stipendio lavoro e lavoro.

  3. #123
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Ce li hai 5 piccoli minuti? Leggi. Leggi attentamente, amico Gatto.

    "È bello e anche significativo avere questa udienza proprio in questo Mercoledì delle Ceneri. Ogni 50 anni, «nel giorno dell’espiazione» (Lv 25,9), quando la misericordia del Signore veniva invocata su tutto il popolo, il suono del corno annunciava un grande evento di liberazione. Leggiamo infatti nel libro del Levitico: «Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nella terra per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia […] In quest’anno del giubileo ciascuno tornerà nella sua proprietà» (25,10.13). Secondo queste disposizioni, se qualcuno era stato costretto a vendere la sua terra o la sua casa, nel giubileo poteva rientrarne in possesso; e se qualcuno aveva contratto debiti e, impossibilitato a pagarli, fosse stato costretto a mettersi al servizio del creditore, poteva tornarsene libero alla sua famiglia e riavere tutte le proprietà.

    Era una specie di “condono generale”, con cui si permetteva a tutti di tornare nella situazione originaria, con la cancellazione di ogni debito, la restituzione della terra, e la possibilità di godere di nuovo della libertà propria dei membri del popolo di Dio. Un popolo “santo”, dove prescrizioni come quella del giubileo servivano a combattere la povertà e la disuguaglianza, garantendo una vita dignitosa per tutti e un’equa distribuzione della terra su cui abitare e da cui trarre sostentamento. L’idea centrale è che la terra appartiene originariamente a Dio ed è stata affidata agli uomini (cfr Gen 1,28-29), e perciò nessuno può arrogarsene il possesso esclusivo, creando situazioni di disuguaglianza. Questo, oggi, possiamo pensarlo e ripensarlo; ognuno nel suo cuore pensi se ha troppe cose. Ma perché non lasciare a quelli che non hanno niente? Il dieci per cento, il cinquanta per cento… Io dico: che lo Spirito Santo ispiri ognuno di voi.

    Con il giubileo, chi era diventato povero ritornava ad avere il necessario per vivere, e chi era diventato ricco restituiva al povero ciò che gli aveva preso. Il fine era una società basata sull’uguaglianza e la solidarietà, dove la libertà, la terra e il denaro ridiventassero un bene per tutti e non solo per alcuni, come accade adesso, se non sbaglio… Più o meno, le cifre non sono sicure, ma l’ottanta per cento delle ricchezze dell’umanità sono nelle mani di meno del venti per cento della popolazione. È un giubileo – e questo lo dico ricordando la nostra storia di salvezza – per convertirsi, perché il nostro cuore diventi più grande, più generoso, più figlio di Dio, con più amore. Vi dico una cosa: se questo desiderio, se il giubileo non arriva alle tasche, non è un vero giubileo. Avete capito? E questo è nella Bibbia! Non lo inventa questo Papa: è nella Bibbia. Il fine – come ho detto – era una società basata sull’uguaglianza e la solidarietà, dove la libertà, la terra e il denaro diventassero un bene per tutti e non per alcuni. Infatti il giubileo aveva la funzione di aiutare il popolo a vivere una fraternità concreta, fatta di aiuto reciproco. Possiamo dire che il giubileo biblico era un “giubileo di misericordia”, perché vissuto nella ricerca sincera del bene del fratello bisognoso. Cari fratelli e sorelle, il messaggio biblico è molto chiaro: aprirsi con coraggio alla condivisione, e questo è misericordia! E se noi vogliamo misericordia da Dio incominciamo a farla noi. È questo: incominciamo a farla noi tra concittadini, tra famiglie, tra popoli, tra continenti. Contribuire a realizzare una terra senza poveri vuol dire costruire società senza discriminazioni, basate sulla solidarietà che porta a condividere quanto si possiede, in una ripartizione delle risorse fondata sulla fratellanza e sulla giustizia. Grazie.

    https://w2.vatican.va/content/france...-generale.html
    amate i vostri nemici

  4. #124
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    Io leggo la tua opinione, se la vuoi esprimere, non un testo elaborato da gerarchie professionali specializzate nel compito.
    Altrimenti e' come seguire i monologhi dei politici, hanno tutti ragione nella genericita' di astratti principi, salvo poi creare le situazioni che ci stanno e avere le conseguenti risposte nella banale e ben diversa realta' che non funziona in quel modo ideale e astratto.

  5. #125
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Lo desse il vaticano il suo 50%!
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  6. #126
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    La citta' di dio contribuisce moralmente con inviti, corvi e spionaggio delle sacre scritture gerarchiche.
    Pubblicano e falsificano pure le lettere private di un papa.

  7. #127
    Opinionista L'avatar di Arcobaleno
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Ce li hai 5 piccoli minuti? Leggi. Leggi attentamente, amico Gatto.

    ...

    https://w2.vatican.va/content/france...-generale.html
    Anche sorella White ha fatto riferimento al Giubileo ebraico per contribuire a risolvere il problema della povertà nel mondo. Evito di ripetere il tuo post e faccio altre due citazioni da "Sulle orme del gran medico":

    Coloro che detengono il potere di guidare gli stati non sanno risolvere il problema della povertà, della miseria e della crescente criminalità e non riescono a offrire maggiori garanzie per gli investimenti commerciali. Se gli uomini facessero riferimento agli insegnamenti della Parola di Dio, troverebbero una soluzione a tutti questi problemi inquietanti. Nell’Antico Testamento ci sono molte indicazioni sul lavoro e le possibilità di soccorrere i poveri. Nel piano di Dio per Israele ogni famiglia disponeva di un’abitazione con il relativo terreno da coltivare. Erano stati previsti i mezzi e gli incentivi per condurre una vita utile, operosa e indipendente. Nessun progetto umano è mai riuscito a prevedere un piano migliore e il fatto che sia stato abbandonato è una delle cause dell’attuale diffusione della povertà. {OGM 98.3}

    I debiti venivano rimessi ogni sette anni e nel cinquantesimo, l’anno del Giubileo, ogni terreno tornava al legittimo proprietario. {OGM 98.4}
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  8. #128
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    Il vantaggio di essere pochi a spartirsi un molto che comunque dovevevi rendere produttivo per fatti tuoi.
    Non ci stava sanita' universalistica, pensioni e la gente crepava come le mosche per ogni malessere.
    Peste e lebbra erano di casa nel mondo aulico.

  9. #129
    Opinionista L'avatar di Arcobaleno
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    Nel caso degli ebrei, all'epoca, almeno le epidemie venivano considerate punizioni divine per violazioni della Legge divina. Poveri e malati c'erano sicuramente, ma forse non in maniera esagerata, quando gli ebrei rimanevano fedeli alla Legge.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  10. #130
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    Frai pochi e distanti certo una pandemia non assume le dimensioni della spagnola, o di piu'moderne ebidemie, anche influenzali, quando popolazione, mobilita' e relativi contatti hanno dimensioni enormi ben lontane dalle ragioni dei rapporti con dio.

    Pure nel caso della spia russa in inghilterra si ritiene che ben 130 persone siano entrate in contatto con gas nervino e cio' solo perche' si e' in tanti e si convive in spazi piccoli e comuni.
    Cosa che, legge, o non legge, moltiplica gli effetti e l'estensione di ogni malfunzionamento, da mettere sempre in conto, in ogni campo.

  11. #131
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da Arcobaleno Visualizza Messaggio
    Nel caso degli ebrei, all'epoca, almeno le epidemie venivano considerate punizioni divine per violazioni della Legge divina. Poveri e malati c'erano sicuramente, ma forse non in maniera esagerata, quando gli ebrei rimanevano fedeli alla Legge.
    Fosse solo il male di quello che credevano e credono gli ebrei...anche qui sono apparse idee di tal foggia e non da ebrei. Poi abbiamo tal padre Livio di radio Maria che non disdegna questi "consolanti" pensieri.
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  12. #132
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    In effetti sono solo professionisti della carota e del bastone, obbediscimi e ti salverai, non mi ascoltare e bastonate in eterno.
    Una logica indegna di ogni dio degno di rispetto, ma anche di un governante umano degno di tal qualifica.

  13. #133
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    Citazione Originariamente Scritto da meogatto Visualizza Messaggio
    Frai pochi e distanti certo una pandemia non assume le dimensioni della spagnola, o di piu'moderne ebidemie, anche influenzali, quando popolazione, mobilita' e relativi contatti hanno dimensioni enormi ben lontane dalle ragioni dei rapporti con dio.

    Pure nel caso della spia russa in inghilterra si ritiene che ben 130 persone siano entrate in contatto con gas nervino e cio' solo perche' si e' in tanti e si convive in spazi piccoli e comuni.
    Cosa che, legge, o non legge, moltiplica gli effetti e l'estensione di ogni malfunzionamento, da mettere sempre in conto, in ogni campo.
    Su questo condivido.
    Fate l'amore, non la guerra.
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  14. #134
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    Ma cio' implica che non e' invocabile dio per i guasti tecnici, o scelte che fanno case fortemente richieste in luoghi marginali dove e' rischioso farle.
    In un pianeta densamente abitato e' ovvio che un terremoto, espressione di un pianeta vivo, faccia danni.
    Poi radio mario parla i vendetta di dio, per aver dato case economiche ai senza casa.
    Tutto cio' diventa un burla.

  15. #135
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    Certo, se i danni ce li creiamo da soli, Dio non c'entra nulla.
    Se pratico uno sport pericoloso a livello professionistico, come sci o motociclismo, qualche frattura durante la carriera devo metterla in conto e Dio non c'entra.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

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