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Discussione: I testi falsi del Nuovo testamento. Un esempio: le lettere di Paolo ai Tessalonicesi

  1. #1
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    I testi falsi del Nuovo testamento. Un esempio: le lettere di Paolo ai Tessalonicesi

    La Bibbia è un miscuglio di testi autentici e testi falsi.
    Quando si esce dai "dogmi" (imposti proprio per evitare che la gente usi il proprio cervello) e si analizzano i testi da un punto di vista storico e filologico ci si rende conto immediatamente che i testi sono pieni di contraddizioni e di falsi storici.
    Altro che "parola di dio": i cosiddetti "testi sacri" sono pieni di falsi creati ad arte per ingannare la gente.
    Un esempio (ma è solo un esempio...in realtà ce ne sono molti altri) sono le lettere di Paolo ai Tessalonicesi.

    Poche persone oggi sanno che il bestseller degli anni settanta era "The Late, Great Planet Earth", scritto dal cristiano fondamentalista Christian Hal Lindsey. Basandosi su uno studio - a detta sua - accurato dell'Apocalisse, Lindsey scriveva con assoluta certezza di ciò che stava per accadere nel Medio Oriente. Secondo lui le superpotenze dell'Unione Sovietica, della Cina, dell'UE e infine degli Stati Uniti stavano arrivando a un confronto che avrebbe portato a un olocausto nucleare, proprio prima del ritorno in terra di Gesà. Tutto ciò - diceva - sarebbe accaduto prima della fine degli anni ottanta, come insegnava la Scrittura stessa.

    Ovviamente, non è accaduto nulla di tutto ciò. Oggi non abbiamo più un'Unione Sovietica. Questo non ha impedito comunque alla gente di continuare a scrivere di un'imminente fine del mondo, ai giorni nostri, che potrebbe arrivare in qualsiasi momento.
    Ciò che la maggior parte dei milioni di persone che credono in un prossimo ritorno di Gesù non comprende è che ci sono sempre stati cristiani che la pensavano così. Era un'idea molto diffusa fra i cristiani all'inizio del XX secolo come alla fine del XIX, nel XVIII come nel XII, nel II come nel I: insomma, in ogni secolo. L'unica cosa che accomuna tutti quelli che hanno nutrito questa convinzione è che tutti avevano irrefutabilmente torto.

    Anche Paolo pensava che la fine dovesse arrivare durante la sua esistenza. Più chiaramente che altrove, questa sua convinzione è evidente in una delle lettere sicuramente autentiche dell'apostolo: la Prima lettera ai Tessalonicesi. Paolo scrive ai cristiani di Tessalonica, a causa del turbamento provocato dalla morte di alcuni compagni di fede. Quando aveva convertito questi uomini, Paolo aveva insegnato loro che la fine dei tempi era imminente e che presto sarebbero entrati nel regno, non appena Gesù fosse ritornato. Ma i membri della congregazione erano morti prima che succedesse. Avevano dunque perso la loro ricompensa celeste? Paolo scrive per rassicurare i sopravvissuti cha anche i morti saranno portati in cielo. Di fatto, quando Gesù tornerà in gloria sulle nubi del cielo, "i morti in Cristo si leveranno per primi; poi noi che siamo vivi, coloro che restano, saremo presi insieme a loro per incontrare il Signore nell'aria" (4,17).
    Leggete il versetto con attenzione: Paolo si aspetta di essere ancora vivo quando ciò accadrà.

    Poi va avanti dicendo che ci sarà un evento improvviso, inaspettato. Quel giorno arriverà come "un ladro di notte" e, quando la gente penserà che tutto vada bene, "un'improvvisa distruzione si abbatterà su di loro" (5,2-3). I Tessalonicesi dovevano stare all'erta e prepararsi perchè, come le doglie per una partoriente, possiamo sapere che accadrà presto, ma non possiamo prevedere con esattezza quando.
    Ultima modifica di xmanx; 13-11-2019 alle 15:40
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  2. #2
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    E' proprio questa enfasi sulla imminenza della ricomparsa di Gesù, che coglierà la gente di sorpresa (visione teologica centrale e fondamentale della Prima lettera ai Tessalonicesi), a rendere così interessante la seconda lettera che Paolo - apparentemente - avrebbe scritto ai Tessalonicesi. Anche questa seconda lettera, infatti, verte sulla seconda venuta di Gesù, ma in questo caso il problema che desidera affrontare è totalmente diverso. Secondo l'autore della seconda lettera ai Tessalonicesi, i "fedeli" sarebbero stati "fuorviati" da una precedente lettera - che secondo l'autore sarebbe un falso e sarebbe stata fraudolentemente attribuita a Paolo (2,2) - in cui si dice che "il giorno del Signore è vicino". L'autore della Seconda lettera ai Tessalonicesi, sostenendo di essere il vero Paolo, afferma che la fine, in realtà, non arriverà a breve. Prima devono accadere alcune cose. Ci sarà una qualche sorta di sollevazione politica o religiosa e apparirà una figura simile all'Anticristo che prenderà il suo posto nel Tempio di Gerusalemme e dichiarerà di essere Dio. Soltanto allora "il Signore Gesù verrà per distruggerlo con il soffio della sua bocca" (2,3-8).
    In altre parole, i Tessalonicesi possono stare tranquilli: non è ancora arrivato il momento finale della storia quando Gesù riapparirà. Sapranno quando starà per arrivare dagli eventi che si riveleranno a compimento della Scrittura.

    La questione è: la Seconda lettera può essere opera dello stesso autore che ha scritto l'altra lettera, la Prima ai Tessalonicesi?
    Paragonate lo scenario della comparsa di Gesù nella Seconda, per cui ci vorrà ancora del tempo e ci saranno segni riconoscibili, con quello della Prima, dove la fine arriverà come "un ladro di notte", che comparirà quando meno te lo aspetti.

    Sembra esserci una differenza sostanziale tra le teologie delle due lettere, che è la ragione per cui molti studiosi pensano che la Seconda non sia autentica di Paolo.
    E' particolarmente interessante il fatto che entrambe queste due lettere siano considerate autentiche dalla Chiesa visto che entrambe appartengono al Nuovo testamento.
    Forse Dio si era sbagliato e ha cambiato idea suggerendo una cosa a Paolo nella Prima lettera e il suo esatto contrario nella Seconda?
    Questo Dio appare essere un vero pasticcione. Mette Paolo contro Giacomo e mette Paolo contro se stesso, suggerendo di volta in volta teologie differenti e contrastanti tra di loro.

    Supponendo, come fa la Chiesa, che entrambe le lettere siano autentiche (cioè di Paolo), risulta particolarmente interessante che l'autore della Seconda lettera ai Tessalonicesi sostenga di aver già insegnato queste cose ai suoi convertiti, quando era fra loro (2,5). Se le cose stanno così, come si spiega la Prima lettera?
    Nella Prima il problema è che la gente pensa che la fine possa arrivare da un momento all'altro, basandosi su quanto Paolo ha detto loro. Ma stando alla Seconda, Paolo non ha mai impartito un insegnamento del genere; ha detto invece che ci sarà tutta una serie di eventi che avranno luogo prima che arrivi la fine. Inoltre, se questo è ciò che aveva insegnato, come ripete nella Seconda, allora è piuttosto strano che non ricordi loro l'insegnamento della Prima, dove invece i Tessalonicesi pensano di aver appreso qualcosa di molto diverso.

    La realtà è molto più semplice: Paolo non è l'autore della Seconda lettera ai Tessalonicesi.
    Verso la fine della Seconda lettera l'autore dice di essere Paolo e fornisce una specie di prova: "Il saluto è di mia mano, di Paolo. Questo è il segno autografo di ogni mia lettera; io scrivo così" (3,17).
    Ciò significa che Paolo avrebbe dettato la lettera a un copista che l'aveva materialmente scritta, fino alla fine, dove Paolo la firma di proprio pugno. I lettori dell'epoca (ovviamente noi non abbiamo l'originale ma solo delle copie trascritte nei secoli in cui non si può constatare il cambio di grafia) potevano vedere il cambiamento di grafia e riconoscere quella di Paolo, che autenticava la lettera come sua.
    E' singolare che l'autore dichiari che questa era la sua pratica abituale, ma non sia quello che accade nella maggioranza delle lettere sicuramente autentiche di Paolo, fra cui la Prima ai Tessalonicesi.

    Le parole della Seconda sono difficilmente attribuibili a Paolo (anche per il riferimento all'Anticristo che è un concetto teologico del tutto estraneo alla teologia autentica di Paolo e che comparve solo intorno all'anno 100dc con gli scritti di Giovanni), ma avrebbero un senso se a scriverle fosse stato un falsario nel tentativo di convincere i "fedeli" successivi alla morte di Paolo di avere in mano una copia (!!!) di una "nuova" lettera dell'apostolo contenente "nuove" e "sconvolgenti" rivelazioni.

    Molti studiosi sono convinti che quando l'autore della Seconda, che dice di essere Paolo, mette in guardia i lettori sul fatto di non essere fuorviati da una lettera falsa ("da qualche lettera fatta passare per nostra"), che afferma che la fine è ormai prossima, il falsario si riferisca proprio alla Prima lettera autentica di Paolo!!!!!
    Ovvero, qualcuno che viveva in un'epoca successiva voleva disilludere i lettori sul messaggio che Paolo stesso aveva insegnato sulla fine imminente, poichè dopotutto non era arrivata e Paolo insieme con gli altri nel frattempo erano tutti morti.

    Quindi un autore cercava di confortare i lettori falsificando una lettera (la Seconda) che diceva che una lettera autentica (la Prima) era un falso!!!! Giusto o meno, quello che sembra abbastanza chiaro è che qualcuno dopo Paolo decise di intervenire per cambiare la teologia Paolina in una situazione in cui la gente attendeva con tale ansia la fine da trascurare persino le incombenze quotidiane (3,6-12) oppure in cui la gente era fortemente arrabbiata perchè la promessa di Paolo non si era realizzata; e lo fece scrivendo una lettera sotto il nome di Paolo, sapendo bene di non essere l'apostolo e di vivere in un'epoca successiva.

    La Seconda lettera ai Tessalonicesi è un FALSO creato ad arte e scritto a nome di Paolo al fine di correggere la visione teologica del Paolo autentico che era, con tutta evidenza, SBAGLIATA.
    Ultima modifica di xmanx; 13-11-2019 alle 09:54
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  3. #3
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Guarda che per Paolo, per Pietro, per gli Apostoli e per la Chiesa nascente fanno fede unicamente le Parole del Cristo: Nessuno può sapere il giorno, della Parusia. Nessuno tranne il Padre.
    Ci possono essere segni e indicazioni, questo si: Ma a nessun uomo è dato saperlo.

    "Ora vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e alla nostra riunione con lui, di non lasciarvi così facilmente confondere e turbare, né da pretese ispirazioni, né da parole, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia imminente. Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia e dovrà esser rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui che si contrappone e s'innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio." (2.Tess., 1)

    Le Lettere del Nuovo Testamento sono attribuite a Paolo, a Pietro, a Giacomo, a Giovanni anche quando chi scrive fa parte della cerchia, del gruppo o dei discepoli di tali Apostoli.
    amate i vostri nemici

  4. #4
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    Guarda che per Paolo, per Pietro, per gli Apostoli e per la Chiesa nascente fanno fede unicamente le Parole del Cristo: Nessuno può sapere il giorno, della Parusia. Nessuno tranne il Padre.
    Ci possono essere segni e indicazioni, questo si: Ma a nessun uomo è dato saperlo.

    "Ora vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e alla nostra riunione con lui, di non lasciarvi così facilmente confondere e turbare, né da pretese ispirazioni, né da parole, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia imminente. Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia e dovrà esser rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui che si contrappone e s'innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio." (2.Tess., 1)

    Le Lettere del Nuovo Testamento sono attribuite a Paolo, a Pietro, a Giacomo, a Giovanni anche quando chi scrive fa parte della cerchia, del gruppo o dei discepoli di tali Apostoli.
    Perchè non chiami le cose col loro nome? Ti fa troppa paura?
    La Seconda Tessalonicesi è un FALSO, scritto dopo la morte di Paolo e creato ad arte dai preti del II secolo per cambiare la teologia autenticamente paolina che si era rivelata SBAGLIATA.
    Questa è la triste (triste per te) verità delle cose.
    Dio non c'entra proprio nulla in tutta questa storia.
    La teologia di Paolo era SBAGLIATA e non viene da Dio...viene dalla mente bacata di Paolo.
    E qualche pretuncolo del II secolo si è inventato una lettera FALSA per correggere una visione teologica SBAGLIATA (la fine imminente propagandata da Paolo) e per continuare a perpetuare l'INGANNO e la MENZOGNA con una nuova teologia altrettanto SBAGLIATA e FALSA.
    La Seconda Tessalonicesi è stata scritta a nome di Paolo per INGANNARE la gente. Per ingannare quelli che hanno troppa paura per farsi delle semplici domande e trarne le inevitabili conseguenze.
    Questa è la verità dei fatti.

    E non hai risposto alla domanda:
    Forse Dio si era sbagliato e ha cambiato idea suggerendo una cosa a Paolo nella Prima lettera e il suo esatto contrario nella Seconda?
    Questo Dio appare essere un vero pasticcione. Mette Paolo contro Giacomo (vedi scontro teologico tra Paolo e Giacomo) e mette Paolo contro se stesso (vedi opposte visioni teologiche tra la Prima Tessalonicesi e la Seconda Tessalonicesi), suggerendo di volta in volta teologie differenti e contrastanti tra di loro.
    Ultima modifica di xmanx; 14-11-2019 alle 06:57
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  5. #5
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Non prendertela, ti prego: Ma se un apprendista stregone dice che è falsa, quando invece la Chiesa Cattolica la autentica come vera, secondo te a chi dobbiamo credere?
    La Chiesa, Xmanx, è una realtà dinamica. Non statica. La riflessione teologica sui vari testi è continuamente in movimento. Studiando e contemplando la Parola Rivelata, si arriva sempre a scoprire cose nuove e sorprendenti. Chi guida la Chiesa in questo, è unicamente lo Spirito Santo.

    Ciao, a martedì.
    amate i vostri nemici

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Non prendertela, ti prego: Ma se un apprendista stregone dice che è falsa, quando invece la Chiesa Cattolica la autentica come vera, secondo te a chi dobbiamo credere?
    La Chiesa, Xmanx, è una realtà dinamica. Non statica. La riflessione teologica sui vari testi è continuamente in movimento. Studiando e contemplando la Parola Rivelata, si arriva sempre a scoprire cose nuove e sorprendenti. Chi guida la Chiesa in questo, è unicamente lo Spirito Santo.

    Ciao, a martedì.
    In realtà, il testo del 3d riporta lo studio degli storici e filologi che da decenni studiano e analizzano i testi.
    Quegli storici e filologi che la tua chiesa, da sempre, ha desiderato mettere al rogo.
    I testi parlano chiaro: sono pieni di contraddizioni, di errori, di menzogne e di FALSI creati ad arte.
    Secondo me, invece di ripetere il catechismo, faresti bene a studiare il lavoro degli storici e dei filologi che da secoli analizzano i testi.
    Chi può dirlo? Magari ti si apre la mente.
    Io mi sono limitato a darti qualche spunto...per accendere la curiosità e per spronarti a farti qualche domanda.
    Ma ho come la sensazione che tu abbia troppa paura.
    Diciamolo pure: te la fai sotto dalla paura.
    Sei terrorizzato.
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da xmanx Visualizza Messaggio
    - Ma ho come la sensazione che tu abbia troppa paura. --



    Caro xmanx, dovresti "comprendere" _ gli zelanti mai rinuncerebbero al "nutriente" latte della santa ekklesia _ quella che si è pomposamente auto-definita:

    - MADRE e maestra !


    Ti ho allegato proprio il link del "regno" del vicario del Redentore del mondo _ che riporta quel significativo passo ove il credente realizza la sua vocazione:

    - Dalla Chiesa accoglie la Parola di Dio che contiene gli insegnamenti della «Legge di Cristo» !!

    Quindi NON l' insegnamento (e/o messaggio) del Gesu' storico - MA - quello che si basa sul passo del paganfariseo proveniente da Tarso / la Galati cap. 6 (cosi' come la Rm. cap.8) -

    Come ben sai questa Galati è considerata una delle autentiche lettere-epistole dell' eccelso.

    Ora in questo capitolo il dottrinario esorta il Nuovo convertito a condurre una Nuova vita NEL Messia/Cristo Pneumatico ( legge di Cristo _ versetto 2).

    Una simile passo è ripetuto nella citata Romani ove il Tarso pontifica che i devoti - ormai essendo NEL Messia/Cristo - non dovrebbero essere piu' sottoposti a giudizio (essendo la loro vita Gia' impeccabile - senza peccato) -

    Ora, come da catechismo, è proprio "mamma" Ekklesia che il devoto Apprende quelle regole miranti alla:
    - santita' (sai bene cosa significa questo termine in senso biblico).

    A seguire tutti gli altri articoli atti a soddisfare la vocazione del fedele...ecc...ecc..


    Quindi è ben difficile che uno granitico zelante "rinunci" al benefico latte materno della santa ekklesia (e che poi diventera' sua Maestra di vita)..


    link ufficiale:

    http://www.vatican.va/archive/catech...3s1c3a3_it.htm



    -
    Ultima modifica di esterno; 15-11-2019 alle 15:22

  8. #8
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    Caro xmanx, dovresti "comprendere" _ gli zelanti mai rinuncerebbero al "nutriente" latte della santa ekklesia _ quella che si è pomposamente auto-definita:

    - MADRE e maestra !
    Comprendo perfettamente.
    Ma chissà...magari gli si apre la mente.
    Tuttavia - io penso - nemmeno dobbiamo buttare via il bambino (il Gesù storico) con l'acqua sporca (la teologia FALSA che su di lui la chiesa ha costruito).
    Mi rendo perfettamente conto che dopo 2000 anni è IMPOSSIBILE che la chiesa riconosca l'ovvietà affermando: "Scusate...in questi 2000 anni ci siamo sbagliati....cioè vi abbiamo mentito sapendo di mentire".
    E' IMPOSSIBILE. Sarebbe una catastrofe inimmaginabile. Nemmeno ci voglio pensare.
    E nemmeno vorrei rubare ai bimbi il loro falso giocattolo...lasciamoli giocare. E guardiamoli con fraterna commiserazione.
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  9. #9
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    Se aggiungevi "dall'alto della nostra intelligenza" il pensiero era completo

    Un brano tratto dalle lettere ai Tessalonicesi è stato proclamato anche domenica scorsa nella Liturgia della Santa Messa. E (spogliandomi del mio essere cattolico) c'è da dire trattarsi di una Gemma Preziosa....

    I Tessalonicesi non dubitavano della risurrezione del Signore, ma si erano trovati di fronte al problema di considerare che i viventi al momento della Parusia sarebbero stati in vantaggio rispetto a quelli che erano morti. Probabilmente, ritenevano che solo i viventi al momento della Parusia sarebbero stati gloriosamente trasformati e assunti al cielo, mentre gli altri, avendo conosciuto la morte, non sarebbero risorti: la Resurrezione era un pensiero estraneo al mondo pagano. I Tessalonicesi pensavano pure ad un imminente ritorno del Signore e così avevano il doloroso pensiero che i defunti, morti in Cristo, non potessero vivere con loro l'evento della glorificazione al momento del ritorno del Signore (4,13).

    Paolo dalla relazione di Timoteo enuclea due problemi da chiarire: la Resurrezione dei morti in Cristo, e come non si possa dir nulla circa il momento del ritorno del Signore (5,1).

    “Sulla parola del Signore”, Paolo fa riferimento alla parola di Cristo (Mt 24,31; 25,31;Gv 6,43).

    “Noi, che viviamo e che saremo ancora in vita alla venuta del Signore”; queste parole non dicono che Paolo credeva che il ritorno del Signore fosse imminente. Il “noi che viviamo” si riferisce alla vita in Cristo, nell'unità della Chiesa. Il “che saremo ancora in vita” va inteso nel senso che la Chiesa resterà fino alla fine del mondo; in queste espressioni è presente il vivo tendere della Chiesa verso la Parusia, ma non un'indicazione del tempo. La celebrazione Eucaristica ha in sé questa tensione (1Cor 11,28). Ne segue che Paolo pensa vicina a sé la Parusia, ma senza alcun pensiero circa la sua data. Nella seconda lettera ai Tessalonicesi, visto che nella comunità si pensava ad un imminente ritorno del Signore, probabilmente scaturita da una non precisa interpretazione delle parole della prima lettera, Paolo preciserà che prima del ritorno del Signore avverranno molte cose, che già aveva detto (2Ts 2,5), ma che non erano state recepite dai Tessalonicesi, probabilmente perché troppo forti.

    “Non avremo alcuna precedenza su quelli che sono morti”. “Non avremo”; Paolo non pensa di essere tra quelli che saranno vivi alla fine del mondo poiché il discorso si muove sul pensiero dell'unità del corpo mistico di Cristo. “Alcuna precedenza”. Nei giochi dell'arena chi non era tra i primi era declassato, ma nella Resurrezione nessuno si troverà in stato di inferiorità, così i morti risorgeranno e i vivi non avranno il vantaggio di non morire, poiché la morte avverrà in un fulgore d'amore, un istante prima della loro glorificazione.
    amate i vostri nemici

  10. #10
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    @Cono

    “Noi, che viviamo e che saremo ancora in vita alla venuta del Signore”; queste parole non dicono che Paolo credeva che il ritorno del Signore fosse imminente. Il “noi che viviamo” si riferisce alla vita in Cristo, nell'unità della Chiesa.

    Se il "noi che viviamo" si riferisse alla vita in Cristo, Paolo avrebbe scritto: "noi che viviamo in Cristo....".

    Tu sei la prova provata che vi nutrite di MENZOGNA. Piegati i testi alle vostre convenienze e vi INVENTATE interpretazioni di comodo per eliminare le evidenti CONTRADDIZIONI e INCONGRUENZE che ci sono nei testi. E' esattamente quello che ha fatto il FALSARIO che 2000 anni fa ha scritto la Seconda ai Tessalonicesi per continuare a propagandare la MENZOGNA.
    Continuate a propagandare la MENZOGNA...e lo fate senza nemmeno un po' di pudore e di vergogna.
    Lo stagista.
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  11. #11
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    -- E' esattamente quello che ha fatto il FALSARIO che 2000 anni fa ha scritto la Seconda ai Tessalonicesi per continuare a propagandare la MENZOGNA.



    E comunque quando l' artefice dottrinario ando' dagli ateniesi per esporre la (sua) nuova verita', ovvero la resurrezione, ricevette una valanga di fischi e pernacchie.

    L' autore di Atti (capitolo 17) riporta detto evento.. facendo intendere che il dottrinario se ne ando' con la cosa in mezzo alle gambe.

    Il redattore, quasi consolandosi, riporta di "alcuni" dei presenti a quella figuraccia del suo discorso nell' Areopago.. invece lo accettarono per oro colato _ e si unirono all' eccelso dottrinario.

    Come ben si sa.. la componente dei Sadducei rifiutava la "teoria" del RI-torno in vita (seppur trasformato in entita' "celeste-pneumatica") del credente.
    Infatti quella teoria paganeggiante aveva contaminato/corrotto l' ebraismo (a partire da quel piu', volte postato, Antioco IV / da qui i famosissimi edificanti testi dei:

    - 2 Maccabei (cap. 7 ) +
    - lo pseudoDaniele (cap. 7) +
    - Sapienza (cap. 3)

    Questa "teoria/ipotesi" di una paventata esistenza in un inconoscibile altro regno / è stata cosi' ereditata nella costituenda religione / anche se "ancora" Nessuno sa, con assolutata certezza (!), semmai esisterebbe una vita post-mortem.

    GIA' ben 2000 prima dell' avvento del cristianesimo nell' antico Egitto un anonimo autore compose il famoso Canto dell' "Arpista".

    Si tratta di un canto composto da uno scrivano egizio e trovato inciso sulla tomba di Anitel (Antef), re di Tebe. / Cio' fu ripreso dal papiro Harris/50 - e conservato ora al British Museum.

    Vien definito dell' arpista - per via dell' effige di un suonatore d' arpa impressa sul sepolcro reale.. - E comunque questa è la sua estrema sintesi:

    - 1 ) Nulla si portera' con sè nel " nuovo regno " -

    - 2 ) passa giorni felici, non te ne stancare ( tradotto: goditi la vita "presente" !! ) -

    - 3 ) Inconoscibile è il luogo ove essi sono andati,

    - 4 ) "ancora" NESSUNO è venuto di la' che dica la loro condizione, che riferisca dei loro bisogni e/o aspirazioni...ecc..eccc... !!

    Migliaia di anni sono trascorsi.. "CHI" mai sarebbe Ri-tornato quaggiu' ( anche per pochissimo tempo ) fra i viventi per riferire di quelle fantastiche (?) meraviglie dell' altro mondo ??

    Come dire.. da sempre permaneva (e permane), nell' intimo del bipede, la terribile angoscia di un DOPO. Egli Non accetta che, dopo aver emesso l'ultimo respiro, Tutto (di lui) svanisca nel nulla.

    Da qui la consolante speranza (!), confortata dalla sua granitica fede del suo (certissimo) RI-torno in vita.. grazie all' incommensurabile potenza del divinAbba' / Gia' manifestata con il RI-torno in vita del Messia/Cristo... Pneumatico.

    Si affida cosi' alla (cieca) fede per quella, per lui, sicurissima certezza riportati nei celeberrimi (e gia' postati) articoli finali del Credo, recitato (meccanicamente) nel corso delle funzioni liturgiche. E sappiamo l' astuzia, di ogni tempo e di ogni luogo, dei "furbacchioni"-gestori del culto…..

    Infatti sia il famoso Symolum che il Niceno-costantinopolitano, con assoluta e matematica certezza (!) prospettano la Credenza, al devoto, del RI-torno (!) del "suo" corpo, della sua carne - (.. buon per lui) !

    ---
    Ultima modifica di esterno; 19-11-2019 alle 10:20

  12. #12
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    E comunque quando l' artefice dottrinario ando' dagli ateniesi per esporre la (sua) nuova verita', ovvero la resurrezione, ricevette una valanga di fischi e pernacchie.


    Gli ateniesi avevano un gran brutto caratteraccio.
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  13. #13
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    @Cono

    “Noi, che viviamo e che saremo ancora in vita alla venuta del Signore”; queste parole non dicono che Paolo credeva che il ritorno del Signore fosse imminente. Il “noi che viviamo” si riferisce alla vita in Cristo, nell'unità della Chiesa.

    Se il "noi che viviamo" si riferisse alla vita in Cristo, Paolo avrebbe scritto: "noi che viviamo in Cristo....".

    Tu sei la prova provata che vi nutrite di MENZOGNA. Piegati i testi alle vostre convenienze e vi INVENTATE interpretazioni di comodo per eliminare le evidenti CONTRADDIZIONI e INCONGRUENZE che ci sono nei testi. E' esattamente quello che ha fatto il FALSARIO che 2000 anni fa ha scritto la Seconda ai Tessalonicesi per continuare a propagandare la MENZOGNA.
    Continuate a propagandare la MENZOGNA...e lo fate senza nemmeno un po' di pudore e di vergogna.
    Le due lettere non solo sono vere, ma racchiudono elementi teologici di assoluta rilevanza, Xmanx. I continui tentativi di sedicenti "esperti" di screditare San Paolo e la Chiesa, si scontrano col Tempo, con la Storia e con la Realtà: Tutti elementi che vanno presi (quelli si) sul serio. Dopo secoli e millenni vengono ancora proclamate, studiate e ascoltate, orientando milioni e milioni di persone. Quando sappiamo bene che le bugìe hanno, SEMPRE, le gambe corte....
    amate i vostri nemici

  14. #14
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    @esterno

    E comunque quando l' artefice dottrinario ando' dagli ateniesi per esporre la (sua) nuova verita', ovvero la resurrezione, ricevette una valanga di fischi e pernacchie.


    Gli ateniesi avevano un gran brutto caratteraccio.
    La Chiesa non va in cerca di applausi. La Chiesa non cerca like e approvazioni, Xmanx: La Chiesa annuncia! Annuncia Cristo Risorto. La vittoria della Vita sulla Morte.
    Quando ha fatto questo ha adempiuto alla Missione affidatele da Cristo. Poi c'è chi accoglie e c'è chi rifiuta.
    Così dev'essere. Così è scritto.
    amate i vostri nemici

  15. #15
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    Le due lettere non solo sono vere, ma racchiudono elementi teologici di assoluta rilevanza, Xmanx. I continui tentativi di sedicenti "esperti" di screditare San Paolo e la Chiesa, si scontrano col Tempo, con la Storia e con la Realtà: Tutti elementi che vanno presi (quelli si) sul serio. Dopo secoli e millenni vengono ancora proclamate, studiate e ascoltate, orientando milioni e milioni di persone. Quando sappiamo bene che le bugìe hanno, SEMPRE, le gambe corte....
    Mi spiace Cono.
    Quei milioni di persone ascoltano quello che la chiesa gli dice perchè è proprio quello che vogliono sentirsi dire. Questi ci saranno sempre.
    Le persone libere, invece...quelle che si pongono domande, che cercano la verità, che studiano e approfondiscono scoprono subito la MENZOGNA. La menzogna è troppo evidente per non vederla. L'unico modo per non vederla è mettersi le fette di salame davanti agli occhi. Che è proprio quello che fanno i "fedeli".
    I "fedeli" ascoltano quello che gli dice la chiesa proprio perchè non vogliono vedere, non vogliono cercare....ma vogliono solo una "verità consolatoria...qualunque essa sia purchè sia consolatoria".
    Chi si muove, invece, con gli occhi aperti...appena apre i testi e comincia a studiarli davvero si accorge subito delle inconguenze, delle falsità, delle contraddizioni e delle menzogne. Sono troppo EVIDENTI per non accorgersene.
    E quando uno se ne accorge i tuoi riferimenti al catechismo fanno solo ridere...e provocano tanta pietà e commiserazione...e uno si chiede: come si può essere così ciechi? Come si può aver deciso di essere così ciechi e di non voler vedere nemmeno l'evidenza?
    Boh...prova a darti qualche risposta. Fatti qualche domanda e datti qualche risposta.

    Ah già...quasi dimenticavo. Un "fedele" non si fa domande. Un "fedele" ha fede. Sennò non si chiamerebbe "fedele".
    Ultima modifica di xmanx; 20-11-2019 alle 17:55
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

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