Qualcosa? Tutto, lega! L'Amore lega le due Persone per sempre. anche in mezzo a ostacoli, prove e dolori della Vita.
"Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi l'Amore, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi l'Amore, non sono nulla.
E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi l'Amore, niente mi giova.
L'Amore è paziente, è benigno l'Amore; non è invidioso l'Amore, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. L'Amore non avrà mai fine!"
(1.Corinzi, 13)
amate i vostri nemici
L'amore è certamente un sentimento importante, ma certe volte viene trattato con superficialità e allora non è più amore ma ipocrisia...
Corteggiata da l'aure e dagli amori, siede sul trono de la siepe ombrosa, bella regina dè fioriti odori, in colorita maestà la rosa CLAUDIO ACHILLINI
Siamo tutti un po' ipocriti quando parliamo d'amore. Esisterà mai qualcuno capace di scordarsi di sé stesso solo per il bene dell' altro? Forse solo alcune madri. Nessuno è completamente privo di egoismo per riuscire ad amare in modo veramente disinteressato. Quanta ipocrisia c'è quando parliamo d'amore volendo per forza dimostrare di essere capaci di chissà quali profondi sentimenti...
" L' uomo ha una tale passione per il sistema
e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
pur di legittimare la propria logica."
Dostoevskij.
Non capisco perché dovrei essere ipocrita.
A che serve esserlo?
certo, è ovvio;
però, se fossimo più capaci di leggere l'altruismo come egoismo, cioè capire i meccanismi della nostra gratificazione egoistica in modo da farla coincidere con la gratificazione altrui, si avrebbe una strumentalizzazione dell'altro "sostenibile";
tanto perché non sembri una supercazzola:
se ti accoppi con una persona la cui realizzazione dei desideri coincide con la tua, per esempio tu sei appagato dallo scoprire talenti letterari e lei fa la scrittrice, il suo successo non compete col tuo, ma coincide;
se tu sei masochista e lei sadica, o viceversa, siete compatibili, con reciproca soddisfazione
non è sbagliato l'egoismo, è la nostra natura, anche nell'altruismo, che è un egoismo ad incasso differito; è sbagliato un egoismo disfunzionale, che costa più di quanto renda
anche lo stesso altruismo, a ben vedere, facilmente rischia - proprio perché egoismo dissimulato - di assumere forme ricattatorie o aggressive;
per questo è necessaria esperienza - molta - per sposarsi; non è che la nevrosi compatibile si trovi per magia, dietro l'angolo, nel primo che passa; di solito, bisogna provarne tanti; oppure drogarsi duro per vederlo in quello che ha passato il convento, se si ha uno spacciatore fidato e molto fornito
c'� del lardo in Garfagnana
Strano modo di vedere l'altruismo, se lo vedi come gratificazione egoistica è logico che tu possa ragionare così, non vedi altro che te stesso con una bella maschera di carnevale.
Non è ovvio per niente.
Hai letto troppo libri stampati senza riflettere che cosa possano dire per te.
beh, meno male che ci sei tu a farmi presente che leggo libri stampati e non rifletto;
eppure, dovrebbe essere ovvio che c'è una gratificazione personale, un piacere - quindi egoistica - nella generosità e nell'oblatività; per tanti motivi; si può essere gratificati dalla gioia o sollievo di una persona amata; oppure dalla maggior autostima, rafforzata dalla conformità ad un modello socialmente apprezzato;
la negazione della personale egoistica gratificazione nel gesto "altruistico" è il primo passo per la dissimulazione di quello stesso egoismo, con tante conseguenze nefaste;
un esempio tipico e macroscopico è la strumentalizzazione di un concetto apparentemente altruistico come l'amore per giustificare la coartazione della volontà altrui; se una persona fosse preparata ad ammettere che quello che chiama amore, ivi inclusa l'abnegazione, altro non è che un modo per conseguire un appagamento personale, ivi incluso servirsi dei sensi di colpa e di obbligo che quell'abnegazione induce nel partner, i conflitti sarebbero molto meno violenti, perché il senso di deprivazione e vittimizzazione sarebbe molto attenuato;
in concreto, se io dovessi pensare a sposarmi, perseguendo un mio egoismo sostenibile, propenderei per una donna alla quale, coi miei pregi e difetti, potrei essere di sostegno senza alterare troppo la mia condotta, e che a sua volta abbia prerogative e difetti che sente accettati da me; lo posso fare perché contemplo realisticamente i miei e i suoi limiti, come egoismi concorrenti;
se, invece, mi faccio abbacinare dai lustrini e paillettes di un'oblatività romantica del cambierò per te, magari faccio una gran fatica, mi stresso, e quello che comunico è solo: io sono cambiato, ho rinunciato a questo e quest'altro; mo' tu devi essere all'altezza; e magari quella è d'accordo, e si nevrotizza a sua volta; così si uniscono due infelicità, e se la paura della solitudine non è così forte, va tutto in frantumi; ma, in ogni caso, il risultato non è proprio pregevole.
c'� del lardo in Garfagnana
quanto sei furbo a mandare in vacca tutte le discussioni portando le cose sul piano personale, anziché discutere dei contenuti, delle idee...
eccolo il tuo modo di interloquire:
avessi risposto sui contenuti... ma così, che ti si può rispondere ?
e intigni pure, nonostante io abbia argomentato diffusamente;
poi sono io che cerco polemica....
c'� del lardo in Garfagnana