quali sarebbero 'sti valori "universali" ?
dici oggettivamente un falso, perché se giudicassi solo te stesso esprimeresti una morale relativista, in cui non avresti nulla da eccepire su alcun male morale, persino rivolto contro te stesso;Inoltre, e te l'ho già detto altre, io giudico solo me stesso usando l'idea che io ho di Gesù come mio metro di misura e ti assicuro che ogni volta che ho forzato la mano non sono andato contro queste regole universalmente accettate.
Infine se io dico che per me certe cose, come ad esempio, l'aborto è inconcepibile, e per fortuna questo dramma non mi ha sfiorato, io non giudico chi nel suo mondo va ad abortire, ma esprimo liberamente il mio modo di pensare che è sempre rigenerato dal mio modo di agire.
Questo, caro axeUgene, mettitelo bene in testa, poiché so le conseguenze del giudicare, ovviamente di un giudicare negativo.
invece parli di "giustizia", il che prevede una legge, una gerarchia di valori che non riguarda certamente solo te stesso; infatti, tiri in ballo Giuda, Caifa, ecc... e non certo come latori di una condotta cui sei indifferente; giudichi gli altri;
il tutto, tanto per non farti mancare nulla, anche contro le evidenze storiche, in nome di ciò che ti piace credere; il fatto che quelli siano morti non la rende meno calunnia; pensa un po' che senso di giustizia...
finché continuerai ad aggirare la circostanza per cui necessariamente una posizione religiosa implica una morale pubblica, e i relativi oneri nel sostenerla, inquinerai con questa ambiguità qualcosa di assolutamente degno; purché ci si assumano le relative responsabilità, che, nella fattispecie, consistono nel contraddittorio e nella possibilità di essere smentiti - non nella fede, beninteso, ma nel senso morale che vi si aggrega;
se non sei disposto ad ammettere questa possibilità, sei tu stesso ad arrecare un vulnus alle idee che esponi, a renderle sciape, insignificanti, prive di forza.