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Discussione: Dalla fantascienza alla realtà

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  1. #1
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    non hai capito nulla; nessuno può presumere, solo Dio sa;
    ma se solo dio sa, allora si ricade nel pascalismo, cioè nel pensiero, in merito alla fede, che un filosofo come pascal propugnava: se dio non esiste la fede in un dio inesistente non comporta detrimento al singolo credente. ma se dio esiste allora il singolo credente ha tanto di guadagnato. mi sembra, un ragionamento simile, per lo più uguale a quello di qualsiasi operatore di borsa. se le azioni restano a costo invariato ciò è qualcosa di irrilevante. se invece salgono è un qualcosa di buono. meglio credere a dio o ad un guadagno in borsa?

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    invece di perderti in divagazioni infinite su tutto e il suo contrario, cerca di cogliere il punto essenziale della questione:

    il dio della Riforma non è più un remuneratore che premia l'obbedienza, come gli dei pagani; è entrato nelle coscienze ma non interviene altrimenti più nel mondo e nella natura; non è responsabile di malattie e terremoti, non premia i buoni, né li protegge, non remunera i fioretti;
    allora non esiste neanche il dio cattolico, oltre a quello dei "teisti" americani studosi dei sacri testi.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    non è più il dio-padre di un'umanita bambina e timorosa, ma è un dio per padri che conoscono la natura e possono anche distruggere tutto; percidevono essere responsabili, fare loro la legge divina e non chiedere;
    ecco. senza dio il più delle volte manca quella cosa che chiama "morale". nulla impedirebbe l'estinzione della civiltà se non vi fosse in qualche modo la presenza di una divnità buona che salva tutti coloro che operano come essa comanda e soprattutto che lo sanno da "principio".

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    psicologicamente, i cattolici sono educati a restare eterni figli, allegramente; i riformati no; infatti a 18 anni vanno via di casa; qui a 40; coi pro e i contro, non faccio il tifo
    questo dipende non da dio ma dalla struttura economica della collettività italiana in raffronto a quella protestante. da ciò le lungaggini della burocrazia che osserviamo in italia; e di contro il disprezzo per le verifiche e la valutazione dei discenti che invece appartengono al sistema scolastico italiano. più lungo ma più efficace anche se non efficiente dal punto di vista ad esempio di quello finlandese.

  2. #2
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    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    ma se solo dio sa, allora si ricade nel pascalismo, cioè nel pensiero, in merito alla fede, che un filosofo come pascal propugnava: se dio non esiste la fede in un dio inesistente non comporta detrimento al singolo credente. ma se dio esiste allora il singolo credente ha tanto di guadagnato. mi sembra, un ragionamento simile, per lo più uguale a quello di qualsiasi operatore di borsa. se le azioni restano a costo invariato ciò è qualcosa di irrilevante. se invece salgono è un qualcosa di buono. meglio credere a dio o ad un guadagno in borsa?
    questo ribadisce quel tratto - seppure in modo raffinato - di opportunismo negoziale cattolico, l'imperativo eventuale kantiano: ci credi perché ti conviene, laddove l'imperativo categorico è: ci credi perché hai il sentimento che quella sia la cosa giusta da fare come norma universale, indipendentemente da qualsiasi premio o castigo;
    questa è la condizione adulta, dell'uomo moderno che può spiegare gli accadimenti della natura e in grande misura modificarli;

    allora non esiste neanche il dio cattolico, oltre a quello dei "teisti" americani studosi dei sacri testi.
    è un dio diverso; certamente non quello paganeggiante che premia e castiga in senso materiale; ma questa cosa, anche se in modo molto farraginoso e ignoto ai fedeli, l'ammette anche la dottrina cattolica post-conciliare, dove il castigo è nella "separazione da Dio", auto-inflitto;
    nella religiosità "bassa", questa evoluzione filtra poco, ma è - da molti decenni - segno di una resa alla più efficiente teologia riformata;

    ecco. senza dio il più delle volte manca quella cosa che chiama "morale". nulla impedirebbe l'estinzione della civiltà se non vi fosse in qualche modo la presenza di una divnità buona che salva tutti coloro che operano come essa comanda e soprattutto che lo sanno da "principio".
    il dio poliziotto, che castiga, non funziona più, da secoli, se non per i meno istruiti e modernizzati;

    ma basta la constatazione - antichissima - della sofferenza degli innocenti per escludere un dio che interviene a far giustizia; quindi, se non vuoi negare del tutto Dio, Gli devi assegnare un posto diverso dall'arcaico babau pagano del giudice inesorabile che interviene ex-post;

    questo dipende non da dio ma dalla struttura economica della collettività italiana in raffronto a quella protestante. da ciò le lungaggini della burocrazia che osserviamo in italia; e di contro il disprezzo per le verifiche e la valutazione dei discenti che invece appartengono al sistema scolastico italiano. più lungo ma più efficace anche se non efficiente dal punto di vista ad esempio di quello finlandese.
    quella struttura è anche molto frutto della psicologia che si è radicata per via dell'educazione religiosa per secoli;

    comunque, il tuo è stato un commento di tenore marxiano, che trovo appropriato
    c'� del lardo in Garfagnana

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    questo ribadisce quel tratto - seppure in modo raffinato - di opportunismo negoziale cattolico, l'imperativo eventuale kantiano: ci credi perché ti conviene, laddove l'imperativo categorico è: ci credi perché hai il sentimento che quella sia la cosa giusta da fare come norma universale, indipendentemente da qualsiasi premio o castigo;

    "ci credi perché ti conviene" è pascal, il quale ritiene che credere in dio sia come una scommessa vinta in partenza. se dio non esiste non perdi niente a crederci. se esiste tanto di guadagnato. per quanto riguarda kant la sua formulazione del postulato "tu devi" mi pare essere abbastanza debole. quando kant dice che bisogna agire come se la propria condotta potesse essere universalmente accettata, dice qualcosa di scontato e indimostrabile perché le teste sono tante e le "morali" sono una per ciascun individuo. un po' come dire con il buon jeshua "non fare ad altri ciò che non vorresti fosse fatto a te". se ribaltiamo tale formula potremmo a ben diritto affermare che se io augurassi a me stesso un qualcosa di male allora dovrei augurare il male anche ad altri e magari compierlo, sempre perché secondo jeshua il comandamento dell'amore è assoluto. invece si presta ad essere "rovesciato" in favore dei malvagi con questo piccolo espediente dialettico e quindi può legittimare il male.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    questa è la condizione adulta, dell'uomo moderno che può spiegare gli accadimenti della natura e in grande misura modificarli;

    può modificare anche i terremoti, come quello di lisbona che fece accapponare la pelle a Voltaire e dubitare del proprio credo gli illuministi? no. Allora l'uomo ha dei limiti. Quello della divinità è un concetto che consente di scrollarsi di dosso molte responsabilità, innanzitutto da parte del singolo "credente". ecco spiegato il successo della idea di "dio".


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    è un dio diverso; certamente non quello paganeggiante che premia e castiga in senso materiale; ma questa cosa, anche se in modo molto farraginoso e ignoto ai fedeli, l'ammette anche la dottrina cattolica post-conciliare, dove il castigo è nella "separazione da Dio", auto-inflitto;

    la separazione da dio avvenne per volere di dio. ti dirò di più: dio allontanò l'uomo dal paradiso perché non mangiasse oltre al frutto del peccato anche il frutto della immortalità, divenendo esttamente uguale a dio. il serpente aveva ragione, un po' come prometeo che portò il "fuoco" nelle case dei pagani, nei miti tradizionali di questa religione, la quale mi pare presenti tutti caratteri di una fede a tutti gli effetti.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    nella religiosità "bassa", questa evoluzione filtra poco, ma è - da molti decenni - segno di una resa alla più efficiente teologia riformata;

    non mi pare. non conosco protestanti, qui in sud italia almeno. so che ci sono comunità valdesi e ugonotte e calviniste in nord italia, ma mi pare anche che ogni forma di religiosità nei tuoi paraggi sia stata lentamente conculcata dal credo comunista, che qualcuno, a mio parere non a torto ha definito "religione".

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    il dio poliziotto, che castiga, non funziona più, da secoli, se non per i meno istruiti e modernizzati;

    no, guarda. anche gli operai sono atei. una volta erano proletari, oggi potrebbero dirigere una azienda, laddove lo sviluppo coscienziale che prougnava uno come marx ha fatto il suo corso. in maniera indolore e per gradi, come volevano i socialisti vecchio stampo. è un fatto che in italia anche il comunismo non sia mai stato massimalista, a differenza che ad esempio in urss.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    ma basta la constatazione - antichissima - della sofferenza degli innocenti per escludere un dio che interviene a far giustizia; quindi, se non vuoi negare del tutto Dio, Gli devi assegnare un posto diverso dall'arcaico babau pagano del giudice inesorabile che interviene ex-post;

    guarda che i pagani avevano una religiosità molto raffinata. la puoi leggere nei loro poemi, che non hanno nullla da invidiare ai testi sacri cristiani e prima ancora ebraici. e ci metterei anche musulmani, induisti e buddhisti.


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    quella struttura è anche molto frutto della psicologia che si è radicata per via dell'educazione religiosa per secoli;

    i religiosi cristiani conoscono le persone meglio di chiunque, e se mandi un ragazzo a studiare dai preti stai sicuro che ne trarrà giovamento. ecco, la gerarchia mi pare una buona cosa, che informa la società a parametri di equità ma anche di meritocrazia, insomma a ciascuno il suo.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    comunque, il tuo è stato un commento di tenore marxiano, che trovo appropriato
    il tenore marxiano è semplicemente parte della cultura personale di ogni persona che si interessi di storia o filosofia o economia. tanto di cappello a marx ma insomma...dopotutto siamo nel 2020.
    Ultima modifica di sandor; 19-02-2024 alle 16:40

  4. #4
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    "ci credi perché ti conviene" è pascal, il quale ritiene che credere in dio sia come una scommessa vinta in partenza. se dio non esiste non perdi niente a crederci. se esiste tanto di guadagnato. per quanto riguarda kant la sua formulazione del postulato "tu devi" mi pare essere abbastanza debole. quando kant dice che bisogna agire come se la propria condotta potesse essere universalmente accettata, dice qualcosa di scontato e indimostrabile perché le teste sono tante e le "morali" sono una per ciascun individuo. un po' come dire con il buon jeshua "non fare ad altri ciò che non vorresti fosse fatto a te". se ribaltiamo tale formula potremmo a ben diritto affermare che se io augurassi a me stesso un qualcosa di male allora dovrei augurare il male anche ad altri e magari compierlo, sempre perché secondo jeshua il comandamento dell'amore è assoluto. invece si presta ad essere "rovesciato" in favore dei malvagi con questo piccolo espediente dialettico e quindi può legittimare il male.




    può modificare anche i terremoti, come quello di lisbona che fece accapponare la pelle a Voltaire e dubitare del proprio credo gli illuministi? no. Allora l'uomo ha dei limiti. Quello della divinità è un concetto che consente di scrollarsi di dosso molte responsabilità, innanzitutto da parte del singolo "credente". ecco spiegato il successo della idea di "dio".





    la separazione da dio avvenne per volere di dio. ti dirò di più: dio allontanò l'uomo dal paradiso perché non mangiasse oltre al frutto del peccato anche il frutto della immortalità, divenendo esttamente uguale a dio. il serpente aveva ragione, un po' come prometeo che portò il "fuoco" nelle case dei pagani, nei miti tradizionali di questa religione, la quale mi pare presenti tutti caratteri di una fede a tutti gli effetti.




    non mi pare. non conosco protestanti, qui in sud italia almeno. so che ci sono comunità valdesi e ugonotte e calviniste in nord italia, ma mi pare anche che ogni forma di religiosità nei tuoi paraggi sia stata lentamente conculcata dal credo comunista, che qualcuno, a mio parere non a torto ha definito "religione".




    no, guarda. anche gli operai sono atei. una volta erano proletari, oggi potrebbero dirigere una azienda, laddove lo sviluppo coscienziale che prougnava uno come marx ha fatto il suo corso. in maniera indolore e per gradi, come volevano i socialisti vecchio stampo. è un fatto che in italia anche il comunismo non sia mai stato massimalista, a differenza che ad esempio in urss.




    guarda che i pagani avevano una religiosità molto raffinata. la puoi leggere nei loro poemi, che non hanno nullla da invidiare ai testi sacri cristiani e prima ancora ebraici. e ci metterei anche musulmani, induisti e buddhisti.





    i religiosi cristiani conoscono le persone meglio di chiunque, e se mandi un ragazzo a studiare dai preti stai sicuro che ne trarrà giovamento. ecco, la gerarchia mi pare una buona cosa, che informa la società a parametri di equità ma anche di meritocrazia, insomma a ciascuno il suo.



    il tenore marxiano è semplicemente parte della cultura personale di ogni persona che si interessi di storia o filosofia o economia. tanto di cappello a marx ma insomma...dopotutto siamo nel 2020.
    ...e la Storia, di Marx e del marxismo, ha detto determinate cose, no? La Storia è una gran Signora. Non mente mai.
    amate i vostri nemici

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    ...e la Storia, di Marx e del marxismo, ha detto determinate cose, no? La Storia è una gran Signora. Non mente mai.

    cono, a me pare che, bene o male, giusto o sbagliato, il pensiero marxista abbia reindirizzato in qualche modo il corso della storia, come la chiami tu con la maiuscola. tant'è che si parla di un mondo, quello attuale, in cui non esiste solo la Verità cristiana, ma anche altre, ad esempio quelle maturate dai percorsi filosofici fino ad oggi, ma anche per quanto riguarda il possesso dei beni, i progressi della scienza ecc. quello di oggi è un mondo molto più complesso che all'epoca d'oro della S. Inquisizione, cioè ai tempi della Controriforma. non trovi?

  6. #6
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    cono, a me pare che, bene o male, giusto o sbagliato, il pensiero marxista abbia reindirizzato in qualche modo il corso della storia
    a parte la politica, Marx è importante come analista della società, e ancora oggi spiega tantissime cose in modo convincente;

    peraltro, con ogni probabilità oggi la penserebbe in modo assai diverso anche in politica.
    c'� del lardo in Garfagnana

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    a parte la politica, Marx è importante come analista della società, e ancora oggi spiega tantissime cose in modo convincente;

    peraltro, con ogni probabilità oggi la penserebbe in modo assai diverso anche in politica.
    si. nonostante, a mio parere il pensiero di marx sia stato adattato ad un paese come la russia, che a livello di uomo della strada "accetta tutto", e da parte di un nobile, come lenin, che non aveva altro scopo che vendicarsi di chi gli aveva giustiziato il fratello perché anche quest'ultimo favorevole alla rivoluzione. la storia spesso è banale, e coloro che la fanno, come dicevi anche tu, non riescono ad averne consapevolezza, perché se l'avessero non sarebbero attratti dall'idea di cambiarla, la storia. e parlo di lenin come parlerei un fidel castro o un che guevara ecc.

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