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Risultati da 121 a 135 di 139

Discussione: comunità e società

  1. #121
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    Axe.

    Non credo derivi da race, perchè su tutti i libri di Patologia Speciale Medica del mondo
    c'è scritto quali sono le razze più colpite da certi virus o batteri, quindi c'è una certa
    logica scriverlo.

  2. #122
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    Citazione Originariamente Scritto da Lilia Visualizza Messaggio
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    Axe.

    Non credo derivi da race, perchè su tutti i libri di Patologia Speciale Medica del mondo
    c'è scritto quali sono le razze più colpite da certi virus o batteri, quindi c'è una certa
    logica scriverlo.
    mi riferivo ad eventuali prassi burocratico - ospedaliere, etc...

    non so a quali libri tu ti riferisca, sempre si parli di umani quali soggetti; spesso sono tradotti anche quelli e si ricorre ad uno standard convenzionale; a meno che non si tratti di testi di 60 o 70 anni fa, quando ancora non si era posta pienamente la questione dell'appropriatezza in ambito scientifico.
    c'� del lardo in Garfagnana

  3. #123
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
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    lady H, no, guarda, minimo 15 anni. Gli ospedali israelitici la adottano, sono più pignoli, quelli non sbagliano mai, poi i reparti oncologici. Ma che ce ne importa? Basta che sono bravi, no?
    Anch'io sono pignola e sono andata a rivedermi le cartelle cliniche dei vari interventi di mio figlio, molto recenti risalenti al 2012 e anni successivi, non esistono voci riferibili alla razza, l'unico punto in cui compare un accenno a "caucasico" è nel tracciato ECG, intervento in un ospedale locale, accanto al sesso c'è la dicitura "caucasico".Mentre al Sacco di Milano nello stesso tracciato in vista di un intervento appare solo il sesso, nessun accenno alla "razza" o "caucasico".

    Questo mi fa pensare che dipenda dai vecchi macchinari e dalla struttura ospedaliera.
    Sono andata a vedere anche i miei tracciati ECG, di questi anni, idem nello stesso ospedale locale, vecchi macchinari appare ancora la dicitura" caucasica" accanto al sesso, mentre quelli più recenti in una struttura nuova costruita da poco con nuovissimi macchinari non esiste alcun riferimento all'eventuale "razza" " caucasica".
    Adesso mi viene da chiedere serve a qualcosa scrivere "caucasico" in un tracciato ECG?

    Se in centri nuovi con nuovi macchinari lo omettono probabilmente è perchè ai fini dell'esame non serve a niente o non aggiunge nulla al risultato, a mio parere.

  4. #124
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Lilia Visualizza Messaggio
    @ Cono.

    Io non ho mai chiacchierato durante le file in banca, al bus, alla posta, anche se non avevo smartphone. Sono musona e mi faccio i fatti miei. Al limite leggevo un libro, anche se l'adolescenza, in cui vivevo leggendo sempre, di nottee di giorno, si è allontanata, ma se posso leggo. Che mi importa di chiacchierare con uno sconosciuto?
    Stiamo parlando in generale, Lilia. Tranquilla, puoi fare come vuoi. Stiamo rispondendo alla tematica che ci ha sottoposto l'amico Doxa. E che indubbiamente risulta essere attualissima.
    Sono molto utili, le nuove tecnologie. Ma rischiano di farci rinchiudere ancor più in noi stessi.
    amate i vostri nemici

  5. #125
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
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    Ognuno ha un proprio carattere chi più riservato chi meno ma a volte si tratta anche di diffidenza verso sconosciuti guardando a quello che accade attorno, nelle città e magari anche in piccoli centri, si tratta spesso episodi di criminalità, non è semplice avvicinare e lasciarsi avvicinare da qualcuno che incomincia ad attaccar bottone, magari con la scusa di chiedere informazioni.
    Neanche io chiacchero con chiunque, spesso scatta la diffidenza, magari pensi "mo' questo mi vuol fregare il portafoglio "

  6. #126
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Ma Doxa ci ha sottoposto qualcosa di molto più importante delle chiacchiere, Lady:

    "Il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche 1844 – 1900) nel suo saggio titolato “Così parlò Zarathustra”, scrisse: “La grandezza dell’uomo è di essere un ponte e non uno scopo…” (prologo, 4). Altra versione: “Ciò che è grande nell’uomo, è l’essere egli un ponte e non già una meta…”

    Ma l’individualismo della società urbano-industriale ci ha spinti a rinchiudersi sempre di più nella nostra bolla psicologica, senza rafforzare quella capacità di introspezione, utile a comprendere noi stessi e gli altri. Dal face to face si è passati allo screen to screen.

    La comunicazione on line, la massiccia presenza di telefonia mobile interferisce nella formazione delle relazioni umane.

    La conversazione necessita di tempi e spazi, che siamo sempre meno disposti a concedere.

    I telefoni cellulari inibiscono lo sviluppo della vicinanza e della fiducia, riducono l’estensione entro cui gli individui provano empatia e comprensione verso gli altri.
    “Condivido dunque sono”, questo sembra essere il nuovo slogan, ma basta ? Condividere significa con-vivere ? Per convivere occorre avere un orizzonte comune, dialogare, costruire legami e amicizie durature. I legami tra le persone che stanno alla base di ogni comunità, si fondano sullo scambio e sulla fiducia reciproca ed entrambi hanno bisogno di parole e sentimenti condivisi. Quando tali legami si sfilacciano, si erodono, allora si cerca la chiusura, ci si rifugia nell’identità, si comincia ad escludere gli “altri”.

    Quando ai ponti si sostituiscono i muri e le porte chiuse la comunità muore."

    Io sono uno sportivo, mi piace il calcio, vederlo dal vivo, allo stadio: Ma oggi puoi vederti la partita con le pay-tv. Da solo. Sul divano di casa. Allo stadio interagisci, ti incontri, parli, ti confronti. A casa?
    Dopo la partita ci riunivamo al bar per discutere. Oggi si va subito su facebook a parlarne.
    amate i vostri nemici

  7. #127
    Certo la vita reale, quella di ogni giorno, è ben diversa dal social.
    Però spiegami Conogelato, perchè continuiamo a scrivere nei forum e se non ci scriviamo qualcosa ci manca?
    Tutti abbiamo una vita sociale, chi più chi meno, dipende dal carattere e dalle situazioni contingenti, però ormai una vita on line è di tutti. Mica ci distrugge la mente.
    I tempi cambiano, credo sia una cosa normale.

  8. #128
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    Forse perche' nel virtuale si incontra gente nuova e varia diversamente dal reale dove tutto e' predefinito e consolidato.

  9. #129
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Ma Doxa ci ha sottoposto qualcosa di molto più importante delle chiacchiere, Lady:

    "Il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche 1844 – 1900) nel suo saggio titolato “Così parlò Zarathustra”, scrisse: “La grandezza dell’uomo è di essere un ponte e non uno scopo…” (prologo, 4). Altra versione: “Ciò che è grande nell’uomo, è l’essere egli un ponte e non già una meta…”

    Ma l’individualismo della società urbano-industriale ci ha spinti a rinchiudersi sempre di più nella nostra bolla psicologica, senza rafforzare quella capacità di introspezione, utile a comprendere noi stessi e gli altri. Dal face to face si è passati allo screen to screen.

    La comunicazione on line, la massiccia presenza di telefonia mobile interferisce nella formazione delle relazioni umane.

    La conversazione necessita di tempi e spazi, che siamo sempre meno disposti a concedere.

    I telefoni cellulari inibiscono lo sviluppo della vicinanza e della fiducia, riducono l’estensione entro cui gli individui provano empatia e comprensione verso gli altri.
    “Condivido dunque sono”, questo sembra essere il nuovo slogan, ma basta ? Condividere significa con-vivere ? Per convivere occorre avere un orizzonte comune, dialogare, costruire legami e amicizie durature. I legami tra le persone che stanno alla base di ogni comunità, si fondano sullo scambio e sulla fiducia reciproca ed entrambi hanno bisogno di parole e sentimenti condivisi. Quando tali legami si sfilacciano, si erodono, allora si cerca la chiusura, ci si rifugia nell’identità, si comincia ad escludere gli “altri”.

    Quando ai ponti si sostituiscono i muri e le porte chiuse la comunità muore."

    Io sono uno sportivo, mi piace il calcio, vederlo dal vivo, allo stadio: Ma oggi puoi vederti la partita con le pay-tv. Da solo. Sul divano di casa. Allo stadio interagisci, ti incontri, parli, ti confronti. A casa?
    Dopo la partita ci riunivamo al bar per discutere. Oggi si va subito su facebook a parlarne.
    Sì certo avevo letto il post iniziale e avevo anche già risposto
    Non è colpa della tecnologia ripeto, secondo me, siamo noi che cambiamo, ci impigriamo sempre di più mano a mano che passano gli anni e ci rinchiudiamo, anche senza bisogno di pc e smartphone o social.
    Ad esempio mio figlio è appassionato di una squadra di calcio fin da bambino ma a vederla allo stadio ci sarà andato solo un paio di volte o tre nella sua vita perchè costa più di vedere su una pay-tv .
    Non è detto che si debba per forza essere soli, perchè sempre mio figlio a turno si riuniscono tra amici a casa di uno per vedere insieme la partita. Quindi se si vuole l'interazione c'è ugualmente.
    La realtà è che siamo sempre meno disposti a concedere gli spazi e i tempi alla comunicazione e frequentazione reale, preferendo la comunicazione social che impegna molto meno, puoi comunicare in pigiama comodamente sprofondato nel divano, con il minimo sforzo, non è detto però che non si abbiano anche frequentazioni reali o impegni o si tenda solo all'isolamento.
    Infatti sarebbe preoccupante se ci si relazionasse solo virtualmente e solo attraverso qualche like o foto postata su Facebook.

  10. #130
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Kanyu Visualizza Messaggio
    Certo la vita reale, quella di ogni giorno, è ben diversa dal social.
    Però spiegami Conogelato, perchè continuiamo a scrivere nei forum e se non ci scriviamo qualcosa ci manca?
    Tutti abbiamo una vita sociale, chi più chi meno, dipende dal carattere e dalle situazioni contingenti, però ormai una vita on line è di tutti. Mica ci distrugge la mente.
    I tempi cambiano, credo sia una cosa normale.
    Indubbiamente. L'importante è non diventarne schiavi. Purtroppo esiste anche una dipendenza da web. E come tale può essere curata. Altrimenti il virtuale sostituisce il reale. Creando isole di solitudine sempre più vaste.
    amate i vostri nemici

  11. #131
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da LadyHawke Visualizza Messaggio
    Sì certo avevo letto il post iniziale e avevo anche già risposto
    Non è colpa della tecnologia ripeto, secondo me, siamo noi che cambiamo, ci impigriamo sempre di più mano a mano che passano gli anni e ci rinchiudiamo, anche senza bisogno di pc e smartphone o social.
    Ad esempio mio figlio è appassionato di una squadra di calcio fin da bambino ma a vederla allo stadio ci sarà andato solo un paio di volte o tre nella sua vita perchè costa più di vedere su una pay-tv .
    Non è detto che si debba per forza essere soli, perchè sempre mio figlio a turno si riuniscono tra amici a casa di uno per vedere insieme la partita. Quindi se si vuole l'interazione c'è ugualmente.
    La realtà è che siamo sempre meno disposti a concedere gli spazi e i tempi alla comunicazione e frequentazione reale, preferendo la comunicazione social che impegna molto meno, puoi comunicare in pigiama comodamente sprofondato nel divano, con il minimo sforzo, non è detto però che non si abbiano anche frequentazioni reali o impegni o si tenda solo all'isolamento.
    Infatti sarebbe preoccupante se ci si relazionasse solo virtualmente e solo attraverso qualche like o foto postata su Facebook.
    Sono d'accordo.
    Ciao!
    amate i vostri nemici

  12. #132
    Opinionista L'avatar di Turbociclo
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    Perfino le corna al giorno d'oggi si mettono in modo virtuale...

  13. #133
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
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    Non c'è da sorprendersi, il virtuale può favorire le relazioni non solo amicali, cambia il mezzo e probabilmente dà l'illusione di minor gravità, ma quando si parla di corna è sempre un tradimento.

  14. #134
    whatever.. L'avatar di Misterikx
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    Citazione Originariamente Scritto da Kanyu Visualizza Messaggio
    Certo la vita reale, quella di ogni giorno, è ben diversa dal social.
    Però spiegami Conogelato, perchè continuiamo a scrivere nei forum e se non ci scriviamo qualcosa ci manca?
    Tutti abbiamo una vita sociale, chi più chi meno, dipende dal carattere e dalle situazioni contingenti, però ormai una vita on line è di tutti. Mica ci distrugge la mente.
    I tempi cambiano, credo sia una cosa normale.
    mah io il sunto ce l´ho in firma
    ognuno utilizza questo mezzo per un suo proprio personalissimo motivo

    Citazione Originariamente Scritto da meogatto Visualizza Messaggio
    Forse perche' nel virtuale si incontra gente nuova e varia diversamente dal reale dove tutto e' predefinito e consolidato.
    forse perché ,pur non avendole mai incontrate, nel virtuale ti trasmettono dei pensieri che ti fanno gioire per la loro cruda pur candida sintesi
    le perle di Meogatto;

    "Beh, é diversa la visione di chi studia i virus in laboratorio e di chi ne é infettato. Uno li ama uno ci muore.
    Come la corda ,per il boia é un lavoro sicuro ,per l´impiccato un cappio al collo,il suo."

    "Una volta esposte le ragioni della ragionevolezza,puro altruismo e ammore celestiale,se il morituri insiste lo mandi a morire."

    "Avere centinaia di migliaia di persone che pascolano,provenienti da ambienti particolari non é salutare."
    " Non siamo in un salotto borbonico col mignolo sollevato e l'inchino obbligatorio. Qui siamo tutti uguali. Non ti aspettare in un forum cose difficili da trovare pure tra amici e parenti." Nahui

  15. #135
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    Conogelato, è curioso che tu, giustamente contrario alla comunicazione virtuale spinta, ti trovi alla bellezza di quasi 50 mila post in questa sede. Vabbè che hai cominciato 13 anni fa...

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